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Changbin scrutava i vari e colorati sacchetti di patatine da ormai mezz'ora, indeciso su quale snack comprare e con la possibilità di prenderne solo un pacchetto a causa della bassa somma di soldi che aveva in tasca e della pochissima voglia che aveva di tornare nel bungalow per recuperarne altri.

Sospirò frustrato, pensando fosse assurdo doverci mettere così tanto tempo solo per scegliere della cavolo di patatine.

-Forse dovresti prendere quelle al miele.- Disse una voce profonda e calma dietro di lui che fece sussultare Changbin.

Felix si allontanò di qualche centimetro dal suo hyung e sorrise. Indossava dei pantaloncini neri sportivi, una maglietta rossa di qualche taglia più grande di lui e un paio di scarpe da tennis sgualcite e non più bianche.

Il più grande lo guardò senza respiro e con il cuore che gli martellava nel petto, e tutto questo solo a causa della sua vicinanza e del suo sorriso, splendente e caldo quanto il sole di mezzogiorno.

-Felix. Da quanto tempo sei qui?- Chiese ricambiando il sorriso e mantenendo lo sguardo puntato sul viso del ragazzo davanti a lui, che alzò le spalle in risposta.

-Da abbastanza tempo da aver capito che non sai che tipo di patatine prendere.- Fece una piccola pausa, troppo serio per i gusti del più grande. -E ovviamente anche per ammirarti in tutta la tua bellezza.- Neanche Felix riuscì a credere alla serietà con cui quelle parole scivolarono sulla punta della sua lingua e arrivarono direttamente alle orecchie del moro, chiare come la luce del sole.

-Hyung stai facendo palestra? Le tue braccia sono... wow.- Esclamò con enfasi cercando di mascherare l'imbarazzo e toccandogli un bicipite, meravigliato.

-A-ah, sì...- L'unica cosa di cui Changbin aveva bisogno in quel momento, era aria. Respirava a malapena da quando Felix gli era comparso alle spalle consigliandogli che pacchetto di patatine prendere. Le patatine! Il più grande si schiaffeggiò mentalmente e deviò il discorso in maniera celestiale.

-Queste sono le tue preferite, vero Felix?- Domandò retoricamente prendendo il sacchetto giallo di patatine al miele e porgendolo a Felix con un sorriso.

-E queste le tue, vero hyung?- Replicò trovando tra i tanti pacchetti colorati quello nero e pieno di patate triangolari piccanti.

Si guardarono negli occhi, entrambi con un enorme sorriso sul volto e un'esplosione di ricordi passati che gli scorreva dietro le iridi scure, ricordi fin troppo importanti e felici per essere dimenticati.

-Hyung, facciamo così.- Iniziò sfilando dalle mani dell'altro il pacchetto giallo e indietreggiando di qualche passo. -Le pago e andiamo a mangiarcele insieme sotto qualche albero, ti va?- Domandò non accettando un "no" come risposta.

Changbin non si sforzò neanche di mantenere fede a ciò su cui aveva riflettuto la stessa notte, dato che sarebbe stato con il più piccolo anche contro la sua stessa volontà.

-Ci sto. Ma pago io.- Ribatté cercando di afferrare gli snack che il biondo aveva tra le mani e fallendo miseramente, data la prontezza dell'altro nel sfuggirgli e conoscendolo come le sue tasche. Gli fece la linguaccia e scappò alle casse, mentre Changbin scosse leggermente la testa e sorrise seguendolo a passo più lento.

-Grazie, arrivederci!- Disse il ragazzo sorridendo alla cassiera e incitando l'altro ad affrettarsi. La ragazza alla cassa fissava Felix con un sorriso troppo grande per i gusti di Changbin, che si infastidì non poco quando la vide.

Non appena entrambi furono fuori dal minimarket del campeggio, il più grande lo fece notare al biondo, che rise divertito alzando le spalle.

-Sei geloso?- Domandò malizioso.
-Assolutamente no. Perché dovrei.- Mentì l'altro sotto lo sguardo poco convinto di Felix.
-Hyung, se hai paura che ti lasci di nuovo da solo non devi assolutamente preoccupartene.- Quell'angelica risata sentita solo qualche secondo prima si trasformò poi in un piccolo e triste sorriso di sconforto. -Sono convinto che ormai sarà difficile per te fidarti di me come una volta, ma ti prego di credermi quando ti dico che mi sono pentito e mi pento tutt'ora di non essermi più fatto sentire. E soprattutto ti chiedo di credermi quando ti dico che non ho intenzione di ripetere lo stesso errore per la seconda volta.- Rivelò tutto d'un colpo, sincero fino alla punta dei capelli.

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