VII

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-Hyung hyung, prendiamo queste!- Esclamò Felix eccitato, indicando delle lattine di soda all'anguria.
-Ci vuole qualcosa di diverso dall'acqua se vogliamo mangiare i ramen insieme.- Continuò osservando il maggiore con gli occhi illuminati dalla felicità.

-Felix, sinceramente preferirei andare a mangiare degli Yaki Soba al ristorante del campeggio.- Rivelò Changbin divertito mentre il biondo lo guardò quasi indignato.
-Dubiti forse delle mie doti culinarie?- Il moro annuì, convinto.
-Esatto. E poi i ramen li ho già mangiati qualche giorno fa.-

-Non mi interessa hyung. Voglio ricreare un vecchio pranzo alla Felix e Changbin, con ramen all'uovo, manzo e, visto che non vuoi prendere il soju, queste.- Pronunciò con decisione il biondo indicando le lattine rosse di soda con raffigurata un'anguria nel davanti.

Changbin rise e ne prese un paio, troppo addolcito e innamorato per poter negare qualcosa al più piccolo, girandosi poi verso l'altro scaffale e afferrando quattro buste di ramen, accompagnato da un Felix allegro e sorridente.

-Dobbiamo prendere altro? Oggi pago io.- Disse fingendosi sconfortato e beccandosi un leggero pugno sulla spalla dal minore.
-Sì hyung, mancano le uova e il manzo.- Changbin annuì e si diresse verso il reparto della carne, subito seguito da Felix. Erano passati ormai tre giorni da quando avevano fatto il bagno insieme e, a dirla tutta, il loro rapporto era migliorato parecchio, sembrava fossero tornati i vecchi amici di una volta.

Changbin cercava in tutti modi di non far trapelare le sue emozioni, che molto spesso rischiarono di metterlo in "pericolo" e di farlo uscire allo scoperto.
Un sorriso smagliante, battutine maliziose o una grande vicinanza rischiarono di resettare completamente la mente del più grande e di farlo impazzire.

Ma fortunatamente riuscì a mantenere la testa salda al suo posto e a ragionare, per poi, la sera, tornare nel bungalow e piangere silenziosamente, per quanto quei momenti fossero felici tanto quanto sofferenti.

Autolesionista, si considerava un autolesionista a tutti gli effetti. Forse tagliarsi la pelle sottile e candida come la neve, far scorrere sulla superficie il sangue ancora chiaro per il taglio superficiale, per poi farlo gocciolare a terra, sarebbe stato meno doloroso.

Ma a Changbin andava bene nonostante significasse sofferenza e autolesionismo. Amava stare con Felix, e quando lo faceva non pensava ad altro se non a loro due e ai loro sorrisi.

Presero il necessario per farsi da mangiare e, dopo aver pagato, si diressero verso la casetta di legno di Changbin e dei suoi due amici, che in quel momento avevano deciso di pranzare al ristorante con un ragazzo conosciuto nel campeggio e Chan.

-Hyung ho fame.- Disse Felix posandosi le mani sullo stomaco brontolante con una finta smorfia.
-Dovrai aspettare ancora un po'.- Rispose il maggiore ridacchiando e aprendo la porta della capanna, sistemando i ramen e le lattine di soda sul tavolo interno.

-Preparerò io da mangiare!- Decise Felix tutto d'un tratto, prendendo Changbin per le spalle e incitandolo ad uscire dalla piccola cucina unita al salotto.
-Possiamo farlo insieme.- Sentenziò Changbin inclinando la testa e cercando di dirigersi verso il lavello, venendo però prontamente spinto fuori dalla casetta da Felix.

-No hyung, voglio farlo io. Stai qui fuori e riposati, ti chiamerò quando avrò finito.- Gli disse sorridendo e chiudendo la porta in vetro, facendogli poi la linguaccia e voltandosi verso i fornelli, deciso a preparare il pranzo da solo.
Changbin sorrise e si accomodò su una sedia in plastica bianca situata sul pianerottolo in legno guardandosi intorno.

I rami degli alberi tagliavano l'afosa aria d'agosto come un coltello, sbatacchiando le foglie scure a destra e poi a sinistra, producendo un lieve rumore capace di insinuargli nel corpo un certo tipo di pace che non provava da moltissimo tempo.

Chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dal debole soffio del vento, inspirando a pieni polmoni l'aria non del tutto pulita e abbandonandosi alla stanchezza.
Si addormentò dopo qualche minuto, con le braccia sui braccioli della sedia e la testa penzolante in avanti.

Felix se ne accorse solo quindici minuti dopo, quando finì di sistemare i piatti di ramen fumanti sul tavolo e urlò il suo nome.

Si zittì non appena vide il pallido e rilassato volto del maggiore, steso su quella sedia bianca decisamente troppo scomoda per ospitarlo senza provocargli un torcicollo.

Le palpebre sudate, prese di mira dalla forte luce del sole, emettevano un debole luccichio, le labbra socchiuse erano di un rosa pallido come il suo volto magro e i capelli gli ricadevano sulle ciglia corte e scure, solleticandogliele.

Felix rimase a guardarlo forse per troppo tempo, senza un sorriso e senza un broncio, osservandolo come bisognerebbe fare con un tramonto dai colori soffici e pacifici, silenziosamente e con attenzione.
Lo trovava bellissimo e semplicemente da mozzare il fiato, sensazioni identiche e provate solo nel guardare l'enorme sole rosso scomparire dietro l'orizzonte piatto e blu.

-Hyung.- Sussurrò avvicinandosi a lui e scuotendolo leggermente per le spalle, cercando di darsi un contegno e imponendosi di distogliere lo sguardo dal suo viso.
-Hyung.- Il più grande aprì lentamente gli occhi e guardò Felix con innocenza, senza quel velo da duro che si portava sempre appresso e che gli oscurava gli occhi ogni giorno sempre di meno.
-Hyung è pronto da mangiare.- Disse il minore con un lieve sorriso sulle labbra e continuando a stare in piedi davanti a lui.

Changbin annuì e si passò una mano sul viso, alzandosi subito dopo dalla sedia e dirigendosi verso il bagno intento a sciacquarsi la faccia con acqua ghiacciata, così da riprendersi e non rischiare di riaddormentarsi sul piatto di ramen. Il biondo si scostò leggermente e lo lasciò passare, non sicuro di doverlo seguire.

Perciò, non appena il maggiore uscì dal bagno, Felix lo accolse alla porta con un sorriso.
-Hyung ti senti bene? Mi sembri molto stanco.- Changbin annuì allungando le labbra in un sorriso tranquillo.

-In questi giorni ho solo qualche problema nel prendere sonno.- Rivelò alzando le spalle e andando a sedersi sulla sedia che aveva ormai preso la sua forma, e guardando i piatti di ramen fumanti sul tavolo.

-Felix, oggi ti sei superato.- Disse ridendo il maggiore e applaudendo silenziosamente, osservando il biondo intento a sedersi davanti a lui con un sorriso.

-Vedi di mangiare tutto hyung, l'ho fatto con il cuore.- Changbin annuì e prese tra le mani le fredde bacchette d'acciaio, immergendone poi le punte nel brodo e tirandone su un po' di ramen, pronto a riempirsi lo stomaco di quella brodaglia insaporita dal dolce e grande cuore di Felix, che mangiò tenendo lo sguardo fisso sul ragazzo davanti  a lui.

-Felix smettila di fissarmi, mi metti in soggezione.- Esclamò il maggiore dopo un po', con la bocca piena di ramen.
-Ma hyung, sei bellissimo.-
-Oh bhe, se la metti così continua pure.- Rispose nascondendo un sorriso e ignorando  l'accelerato battito del suo cuore.

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