Mancavano ormai due giorni al ritorno a casa di Changbin e il suo gruppo -e qualcuno in più per Felix e Chan-, e il moro non aveva ancora ben capito cosa ne sarebbe stato di quei giorni passati in compagnia del minore. Si sarebbero rincontrati? Sarebbero tornati ad essere amici? Ma Changbin, voleva veramente essere suo amico? Certo che no, se così fosse stato, il maggiore non sarebbe riuscito a sopportarlo.
Avrebbe dovuto dirgli che era follemente innamorato di lui. Quel giorno l'avrebbe fatto. Così decise Seo Changbin in un momento di riflessione, esponendo i lati negativi e positivi dell'assurda situazione in cui il destino lo aveva cacciato.
Il moro buttò fuori dai polmoni tutta l'aria che un secondo prima li riempiva e li gonfiò solo quando non riuscì più a rimanere senza ossigeno. Guardò Woojin e l'amico di Felix che parlavano in lontananza e che si avvicinavano sempre di più a lui, quasi speranzosi di raggiungerlo e poter parlare con lui. Tra i tanti e affollati pensieri di Changbin ne passò uno che il ragazzo afferrò al volo e analizzò: E se mi chiudessi in bungalow a scrivere?
L'idea non gli parve troppo malvagia, perciò decise di assecondarsi e, infilando le mani in tasca, si voltò velocemente e ritornò nella casetta che, teoricamente, avrebbe dovuto ospitarlo solo per dormire.
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Changbin, dopo essere entrato in camera sua e aver tirato fuori dalla valigia un quaderno ad anelli liscio e qualche matita, uscì sullo stretto pianerottolo in legno e si sedette sulla sedia di plastica bianca a lato del tavolo, pronto a mettere su carta qualche riga e dare sfogo alla propria vena artistica.
Aprì il quaderno e, appena trovò una pagina bianca, non perse tempo nel controllare che le frasi avessero un senso o che si collegassero una con l'altra, scrisse semplicemente tutto ciò che gli passò per la mente.
Se qualcuno gli avesse chiesto per quanto tempo rimase lì, seduto e concentrato nella scrittura, non avrebbe mai potuto dare risposta, nemmeno se si fosse preso qualche minuto per osservare il sole e constatare a che punto della giornata fossero. Era come se le lancette di un orologio, a causa di un malfunzionamento, avessero condizionato il tempo e si fossero bloccate, ticchettando solamente di qualche secondo indietro e poi in avanti, quasi a voler prendere la rincorsa. E poi di nuovo indietro e avanti, desiderose di lasciare Changbin in quel breve spazio temporale composto da una manciata di secondi e il fruscio del foglio sul quale stava scrivendo.
Tanto era concentrato da non sentire i passi non troppo leggeri di fianco a lui e al respiro pesante di Felix, che osservò il più grande con ammirazione e rimase in silenzio a lasciarlo scrivere, in contemplazione.
Solo dopo qualche minuto si rese conto di essersi incantato, perciò sbatté le palpebre un paio di volte e si scompigliò i capelli, insicuro su cosa fare. Avrebbe dovuto semplicemente andarsene? Scosse la testa, perché mai avrebbe dovuto, era andato lì apposta per lui e aveva abbandonato i suoi amici, cosa avrebbe ottenuto tornando indietro?
-Changbin hyung.- Il nominato fece un piccolo salto sulla sedia e voltò lo sguardo verso Felix, che ridacchiò divertito e incontrò il suo sguardo stupito e allo stesso tempo imbarazzato.
-Felix? Che diamine, mi hai spaventato.- Esclamò raccogliendo i fogli strappati e sparsi per il tavolo nascondendoli poi dentro al quaderno, in modo da non far leggere al biondo ciò che ci aveva scritto sopra.
Il minore osservò per qualche secondo il quaderno ad anelli e tornò a scrutare Changbin solo quando concluse che avrebbe fatto meglio a non porgli nessuna domanda. O almeno, per il momento.
-Da quanto tempo sei qui?- Domandò Changbin dopo aver fatto un colpo di tosse ed essersi alzato dalla sedia, guardando poi il ragazzo negli occhi.
-Non da molto.- Rivelò lui, cercando di essere il più discreto possibile e allo stesso tempo sincero. Ne aveva abbastanza di bugie, era proprio a causa di quello che si erano allontanati, e Felix aveva intenzione di riallacciare il loro rapporto risultando sincero al cento per cento. Era forse a causa di questo -e non della pazzia- che era ormai sicuro di riuscire a rivelare ciò che anni prima aveva sigillato tra i denti?
-Sono venuto per stare con te.- Fece una pausa. -E anche per farti una domanda.- Il maggiore sollevò gli angoli della bocca e annuì impercettibilmente, indicando a Felix che lo stava ascoltando. Apprezzava infinitamente il fatto che il minore desiderasse stare con lui, faceva fare le piroette al suo cuore.
-Volevo solo chiederti se questa sera saremmo riusciti a vederci.- Felix fece spallucce e si infilò le mani nelle tasche dei jeans, abbassando lo sguardo e cercando di renderla una cosa normale e per niente imbarazzante.
-Certamente. Dovremmo andare in riva al mare?- Il biondo alzò lo sguardo e osservò l'altro per qualche secondo, incredulo. Dopodiché sorrise e annuì dolcemente.
-Suona bene.-

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See Sea↵ changlix
Fanfiction𝑪 𝑯 𝑨 𝑵 𝑮 𝑳 𝑰 𝑿 - [...] sento di amare il tuo sorriso.- -Amare?- Ripeté sorridendo il moro, talmente felice da poter prendere il volo. -Amare? Forse.- Sussurrò preso alla sprovvista. -Ma la cosa che più mi turba è la mia costante voglia di a...