~ Fratellanza ~
Thomas Kempis ha scritto:
"L'amore non sente pesi, ignora i suoi problemi, affronta quello che è al di sopra delle sue forze, non invoca scuse per l'impossibilità, perchè pensa che tutto sia legittimo per lui. E che tutto sia possibile."🌾🌾🌾
Davanti ad una tazza di cioccolata calda, raccontai tutto al ragazzo che mi stava di fronte. - Avrei preferito anche uno stupido messaggio. - dissi per concludere. Namjoon sospirò: - Hyong. - disse ma non lo lasciai finire. - Lo so. Lo so che non ho il diritto di pretendere nulla. È solo che... - che cosa? Per me quel bacio aveva significato qualcosa. Tutto il mese, aveva un senso per me. Sbuffai affranto. - Hyong. - chiamò nuovamente. Lo guardai, aspettando che parlasse. - Per capire cosa volevi della tua vita dove sei andato? - mi chiese, ed io corrugai la fronte. - Thailandia. - risposi confuso. Come un deficiente non capii dove voleva arrivare. - Non pensi che abbia fatto la stessa cosa? Tu stesso gli hai detto che non vuoi essere secondo a nessuno. - disse, ed io cominciai a comprendere.
- Probabilmente è andato via per riuscire a darti tutto senza che tu pensi di essere un ripiego. - con la tazza sospesa vicino le labbra, guardai negli occhi Namjoon. Mi ero talmente fatto prendere dallo sconforto da non aver capito o, almeno provato, a mettermi nei panni di Hoseok. Soffiai tutta l'aria che avevo nei polmoni: - Mi sento un coglione! - dissi e Nam si trattenne dal ridere. Sorrisi a mia volta e scossi la testa. Stavolta fui io a rimanere a casa di Namjoon, esattamente come la sera precedente, lui dormì avvinghiato a me come se non ci fosse un domani ed io, approfittai del suo calore, cercando quel qualcosa che mi mancava da tempo.La domenica mattina fui a casa, Namjoon era di servizio ed io non avevo in programma nulla. Pulii un po' e, dopo pranzo, mi stesi sul divano a guardare un drama su Viki. Alla fine della terza puntata sentii suonare il campanello, corrugai la fronte; Nam era ancora di servizio. Non vi nascondo che, per un secondo, sperai fosse Hoseok. - Seokjin? - dissi, una volta aperta la porta. Era a pezzi, camicia sbottonata e cravatta mezza slacciata. - Sono distrutto. - disse ed io lo lasciai entrare. - Scusa ma da quando non dormi? - chiesi preoccupato. Non avevo mai visto il mio hyong in quello stato. - Saranno due giorni? Due giorni e mezzo? C'è un importante contratto per l'azienda e non mi lasciano respirare un secondo. - soffiò. Sospirando, lo aiutai a togliersi i vestiti: - Fai una doccia e poi ti metti a letto. - dissi, nel frattempo, avrei lavato i suoi abiti. Preparai la camera, chiusi le persiane e poggiai un pigiama e dell'intimo sul letto. - Dammi tutto! - ordinai, rimanendo con i palmi delle mani aperti. Sbattè le palpebre e dopo un leggero sospiro, mi consegnò telefono, iPad, ed uscii: - Quando ti sveglierai, troverai la cena pronta. Notte hyong. - dissi e sentii un grazie prima di lasciarlo al suo sonno. In silenzio, cominciai a preparare la cena: preparai tre piatti di congee e bap. Il kimchi di mia madre; tre piatti caldi di Malgeunguk e in freezer avevo il gelato. Perché tre porzioni? Ero certo che Namjoon sarebbe arrivato a breve.
Finita la quarta puntata, il campanello suonò di nuovo. Con un sorriso in volto, aprii la porta e lui mi guardò di sottecchi: - Mi aspettavi forse? - disse ammiccando. Ressi il gioco e, assumendo uno sguardo languido: - Certo che si, attendevo impaziente il tuo arrivo. - risposi e lui rise di gusto. - Hyong dovresti essere più credibile. - disse. Entrato in casa chiusi la porta: - Ti abitueresti poi! - risposi glaciale. Scosse la testa, togliendosi la maglietta e lasciando cadere, leggermente, i pantaloni della divisa sui fianchi. - Bastardo, mi dai il dolce e il salato nello stesso momento. - Cominciai ad apparecchiare: - Siamo in tre stasera? - chiese Nam mentre mi aiutava. Feci si con la testa: - Un amico è venuto a rifugiarsi qui. - risposi. Con la coda dell'occhio, lo vidi corrugare la fronte, stava pensando: - Come mai tutti veniamo qui da te a farlo? - chiese ed io mi soffermai a pensarci. Non era la prima volta che Seokjin veniva a chiedere asilo, anche Jeongguk lo faceva e, quando conobbi Nam, iniziò anche lui. Mi piacque pensare che ero una specie di isola neutrale, lontano dalla vita e da quelle cose da cui scappi. Guardai Namjoon negli occhi e sorrisi: - Sarà che sono irresistibile. - risposi, cercando di rimanere più serio possibile. Lui, mi guardò, assottigliando lo sguardo; cercando di trovare una risposta alla mia affermazione. Quello che disse mi spiazzò: - Personalmente lo faccio perché sei il mio migliore amico e poi perché sei morbido da morire. - cosa rispondi quando ti dicono una frase del genere? Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia, divenne rosso in viso e sorridemmo entrambi.
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Smeraldo Flawer
Fanfiction"Un addio, per me, è uno squarcio; perché le cose come le lacrime, sono un lusso. Non esiste una separazione che sia bella quindi, per favore, inizia adesso. Lacera il mio cuore lentamente, così. Cammina gentilmente sui frammenti che sono andati dis...