CAPITOLO 1 p.1

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TITOLO: Et si tu n'existais pas pourquoi j'existerais? [TRAD: "E se tu non esistessi, perché io dovrei esistere?"]
AUTRICE: Angela
PERSONAGGI: Nicole, Arianna, Marco, Valeria, James, Sophia, Marcello, Carlos, Alex, Damian, Leon e Martin (Personaggi inventati), Antoine Griezmann e altri giocatori di Atletico e Real Madrid
GENERE: Romantico
BOLLINO: Verde
ANNO: 2015
DISCLAIMER: I personaggi famosi citati in questa storia non mi appartengono; tutto ciò che dicono o fanno non vuole in nessun modo descrivere la realtà, è tutto frutto della mia fantasia. Questa Fanfiction non è a scopo di lucro e non vuole offendere o diffamare nessuno.

CAPITOLO 1

"Signore e signori buonasera. Qui è il comandante che vi parla. Abbiamo appena avviato le manovre di atterraggio. Vi preghiamo di allacciare le vostre cinture, di verificare che il tavolino davanti a voi sia chiuso e che il vostro sedile si trovi in posizione eretta. La temperatura prevista all'arrivo è di 5 gradi, ci aspetta una giornata molto fredda. Vi invitiamo a rimanere seduti con le cinture allacciate fino a quando l'aeromobile non si sarà fermato."
Ed eccoci giunti a destinazione. Madrid. Dopo tanto tempo finalmente eravamo riusciti ad organizzare il viaggio a Madrid che per tanto tempo avevamo dovuto rinviare. Ma passiamo alle presentazioni, io sono Nicole e questo viaggio l'ho organizzato con i miei più cari amici Arianna, Marco, Valeria, James, Sophia, Marcello; in realtà più che amici erano fidanzati, io ero l'unica single del gruppo. Fino a qualche mese prima vivevo la mia grande storia d'amore con Alex, fratello di Arianna, ma poi lui decise di troncare il rapporto, così di punto in bianco senza un apparente motivo. E ancora oggi mi chiedevo il perché. Quella storia mi aveva fatto star male, e anche questo viaggio sarebbe servito per farmi staccare la spina. La nostra vacanza sarebbe stata lunga quindi avevamo deciso di affittare una casa invece che andare in albergo. Appena entrati in casa, i ragazzi si buttarono sul divano, distrutti come se avessero affrontato una durissima giornata di lavoro, toccò alle rispettive ragazze sistemare anche la loro roba. Io andai nella mia camera a sistemare la mia. Presi il mio adorato iPod dalla borsa, mi infilai le cuffiette e mi abbandonai alla musica, mia compagna di vita, l'unica vera amica che era sempre in grado di consolarmi, caricarmi, farmi sfogare o anche semplicemente rilassarmi, impossibile per me immaginare un mondo senza musica. Finita di sistemare la roba scesi al piano di sotto. Erano tutti comodamente seduti sul divano a coccolarsi, mi sentivo quasi di troppo.
‹‹Non vorrei disturbare eh, volevo solo avvisarvi che vado a fare un giro, c'è un'atmosfera troppo...troppo mielosa per i miei gusti, e poi c'è una giornata stupenda fuori, sarebbe da pazzi starsene chiusi in casa›› dissi prendendo la mia adorata macchina fotografica. Ah sì dimenticavo di dire che amavo fare fotografie. Ovunque andassi la mia macchina fotografica non mancava mai. Fotografavo qualsiasi cosa mi andasse di fotografare, in particolar modo qualunque cosa riguardasse la natura, il cielo, il mare, le nuvole, i fiori, gli alberi, tutto insomma.
‹‹Esci da sola?›› chiese Arianna.
‹‹Ho la mia macchina fotografica e la musica, non potrò mai essere sola finché ho loro con me››
‹‹Ok è completamente impazzita›› disse James.
‹‹Sono due oggetti, come puoi parlare di loro come se fossero delle persone?›› chiese Sophia.
‹‹Voi non potete capire›› dissi uscendo. Infilai le mie cuffie e iniziai il mio tour. Era una giornata stupenda, in giro c'era tantissima gente, molti avevano approfittato del bel tempo per portare i loro bimbi a giocare nel parco. Fu in un parco pieno di tanti bimbi che decisi di fermarmi per scattare qualche foto, la loro ingenuità, la loro gioia anche per le piccole cose era contagiosa, impossibile non sorridere davanti a tanta felicità. Mentre scattavo foto ai bambini davanti all'obbiettivo spuntò una coppia, erano mano nella mano, si accomodarono su una panchina davanti a me, erano di una dolcezza unica, e in quell'istante un velo di malinconia si posò su di me. Mi ricordavano tanto me e Alex. Ma non intendevo rattristarmi, mi alzai e andai avanti con il mio tour. La mia attenzione fu attirata da un gruppo di persone riunite intorno a qualcosa o qualcuno, da lontano non capivo. Decisi di avvicinarmi. Erano delle persone intente a farsi fare degli autografi. Mi scorsi ancora un po' e riconobbi Antoine Griezmann, giocatore francese dell'Atletico Madrid. Firmava autografi e faceva foto senza sbuffare e senza sentirsi importante come facevano tanti suoi colleghi. Si leggeva nei suoi occhi che lo faceva con immenso piacere, presi la mia macchina fotografica e iniziai a scattare foto, amavo la naturalezza con cui esaudiva le richieste dei fans, finché non si accorse della mia presenza e decisi di allontanarmi.
‹‹Se vai via senza far domande significa che non sei una giornalista e nemmeno una mia fan›› disse venendomi dietro.
‹‹Dici a me?›› chiesi facendo finta di non capire.
‹‹Esatto, chi sei? Non sei di qua vero?››
‹‹Conosci tutte le persone di Madrid?›› chiesi.
‹‹No no, ma una ragazza bella come te me la ricorderei sicuramente›› disse sorridendo.
‹‹Ed ecco Antoine che ci prova con una bella ragazza›› disse un suo amico dandogli una pacca sulla spalla.
‹‹Io...devo andare›› dissi correndo via e dileguandomi.

*****
Ero in giro come al solito e mi ero appena fermato a firmare autografi ad alcuni fan quando mi accorsi di una ragazza poco distante che scattava delle foto. Appena mi voltai verso di lei la ragazza si allontanò velocemente.
‹‹Se vai via senza far domande significa che non sei una giornalista›› dissi andandole dietro.
‹‹Dici a me?›› chiese facendo finta di non capire.
‹‹Esatto, chi sei? Non sei di qua vero?››
‹‹Conosci tutte le persone di Madrid?›› chiese.
‹‹No, no ma una ragazza bella come te me la ricorderei sicuramente›› dissi sorridendo.
‹‹Ed ecco Antoine che ci prova con una bella ragazza›› disse un mio amico dandomi una pacca sulla spalla.
‹‹Io...devo andare›› disse la ragazza misteriosa correndo via e dileguandosi.
‹‹No aspetta›› dissi ma la ragazza era già scomparsa.
‹‹Ops›› disse Carlos cercando di andarsene.
‹‹Fermo›› dissi afferrandolo per un braccio ‹‹Tu l'hai fatta scappare e tu mi aiuti a trovarla›› aggiunse.
‹‹Tu sei pazzo, come diavolo la troviamo? Siamo a Madrid mica stiamo giocando a mosca cieca nel giardino di casa tua. E poi come si chiama?››
‹‹Non lo so›› dissi sconsolato.
‹‹Iniziamo bene, molto bene. Ma poi guardati in giro, ci sono tante ragazze belle perché quella?››
‹‹Voglio trovare quella ragazza chiaro?››
‹‹Ok capo, non scaldarti. Da dove iniziamo?›› chiese Carlos.
‹‹Non ne ho idea, inventa qualcosa, io ora devo scappare agli allenamenti, ci vediamo stasera al solito posto›› disse Antoine salutando Carlos.

******
Nel frattempo ero giunta a casa. Aprii la porta e la chiusi velocemente, come se qualcuno mi stesse correndo dietro.
‹‹Ti senti bene Nicole?›› chiese Valeria.
‹‹Si, si›› dissi correndo in camera mia. Valeria mi raggiunse dopo pochi istanti.
‹‹Posso?›› chiese aprendo la porta. Le feci di sì con la testa.
‹‹Che succede?›› chiese sedendosi sul letto vicino a me.
‹‹Poco fa al parco ho visto un ragazzo e una ragazza, mi hanno fatto ritornare alla mente me e Alex›› dicevo mentre le lacrime iniziavano a rigare il mio viso.
‹‹No, tesoro, non devi più soffrire per lui, non merita nemmeno una tua lacrima, ne hai già versate troppe›› disse abbracciandomi. Vale era un'amica speciale, l'amica che capisce al volo se qualcosa non va, l'amica che sa leggere nei tuoi occhi. Quando Alex mi lasciò, lei mi fu molto vicina, venne perfino ad abitare a casa dei miei pur di non lasciarmi sola. A lei dovevo tanto.
‹‹È successo anche dell'altro›› dissi raccontandogli di Antoine.
‹‹Perché sei scappata?›› chiese stupita.
‹‹Non lo so, ti giuro non lo so, parlare con lui per quei pochi istanti mi ha messo un po' in imbarazzo››
‹‹Beh, è naturale, è sempre un personaggio famoso e anche molto bello o no?››
‹‹Molto, molto bello, e con degli occhi da far perdere la testa››
‹‹Amica mia, non sarai mica stata centrata in pieno da un colpo di fulmine?›› disse e io la guardavo senza dir nulla, anche perché effettivamente non sapevo spiegare nemmeno io quello che provavo.

..continua..

Et si tu n'existais pas pourquoi j'existarais? - Angela || GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora