Passarono alcuni mesi. Era una giornata piovosa, Antoine era agli allenamenti, Ines e Nicolas dormivano tranquillamente e Jasmine, passava da un gioco all'altro, era una bimba molto vivace e si annoiava facilmente a fare sempre lo stesso gioco.
‹‹Mamma cosa fai?›› chiese raggiungendomi in cucina.
‹‹Preparo il pranzo amore, tra poco arriva papà››
‹‹Ho fatto un disegno per te›› disse dandomi un foglio con su disegnata la nostra famiglia, aveva disegnato Antoine con la maglia dell'Atletico e anche Ines e Nicolas, me con i colori del Barcellona e lei era bianca.
‹‹Jasmine, perché tu sei con la maglia bianca? Non ti piacciono i colori dell'Atletico?››
‹‹No››
‹‹E perché bianca? Non è come quella di Isco vero?›› chiesi temendo la sua risposta, due figli erano già tifosi dell'Atletico prima della nascita, e per amore del padre la cosa non mi infastidiva ma ora averne una che tifa Real non sarebbe stato bellissimo.
‹‹No, io la voglio come la tua››
‹‹Come la mia? Ti piace il Barcellona amore?››
‹‹Si››
‹‹E allora perché l'hai lasciata bianca?›› chiesi incuriosita.
‹‹Perché papà poi si arrabbia››
‹‹Ma no amore mio, papà non si arrabbia, ma se vuoi glielo dico io ok?››
‹‹Si mamma, grazie›› disse abbracciandomi.
‹‹Wow quanto amore oggi›› disse. Antoine entrando e la piccola corse subito ad abbracciarlo e poi ritornò a giocare.
‹‹Ciao campione›› dissi dandogli un bacio.
‹‹Ciao amore, come mai tanta dolcezza oggi?››
‹‹È per renderti meno amara la notizia che sto per dirti›› dissi consegnandogli il disegno.
‹‹Non è il bianco che penso io vero?››
‹‹Se pensi al Real no››
‹‹Meno male, allora perché bianca? Non tifa per nessuno?››
‹‹Esistono solo Atletico e Real amore?››
‹‹No, però spero che il bianco significhi questo››
‹‹Mi dispiace per te, ma non significa questo, l'ha fatta bianca per paura di deluderti, perché i colori che piacciono a lei sono blaugrana››
‹‹Cosa? Forse non ho capito bene››
‹‹Hai capito bene amore mio, le piace il Barcellona››. Silenzio tombale in cucina. Antoine non proferiva parola.
‹‹Amore tutto ok?››
‹‹Mia figlia ama il Barcellona?››
‹‹Si, ed aveva paura di dirtelo››
‹‹La cosa non mi fa impazzire per nulla, mi bastava già mia moglie che tifa Barça, ma queste sono cose che non si possono decidere e programmare, lei ama quei colori, e anche se la cosa non mi entusiasma non farò nulla per farle cambiare idea e non sono affatto deluso, niente di quello che faranno i miei figli potrà mai deludermi››
‹‹Io ti amo ogni giorno di più›› dissi abbracciandolo. Dopo pochi istanti ci raggiunse Jasmine.
‹‹Sei arrabbiato con me?›› chiese timidamente Jasmine.
‹‹No amore mio, non sono arrabbiato però ora devi darmi tanti, tanti baci›› disse prendendola in braccio. Rimasero a coccolarsi per un po' sul divano, adoravo vederli insieme. Finito di pranzare padre e figlia si misero di nuovo sul divano e si addormentarono dopo pochi minuti.
‹‹Scusa amore non volevo svegliarti, la porto a letto sta più comoda›› dissi prendendo Jasmine e ritornando dopo pochi minuti per sistemare i giochi sparsi per tutto il salone.
‹‹Amore dopo questa notizia di oggi ho bisogno di coccole››
‹‹Non ti bastano quelle di tua figlia?››
‹‹No, no, le coccole non bastano mai, poi quelle erano di mia figlia ora voglio le tue›› disse tirandomi sul divano. Avrei fermato il mondo in quel momento, stare con lui era sempre meraviglioso, ma durò poco, qualcuno suonava il campanello ed era molto insistente, tanto da svegliare Ines e Nicolas. Andò Antoine ad aprire mentre io cercavo di far riaddormentare i piccoli.***
‹‹Salve›› dissi salutando la signora davanti a me.
‹‹Sono qua per riprendere mia figlia››
‹‹Scusi? Forse ha sbagliato casa››
‹‹Ha capito benissimo, sono qua per riprendermi Jasmine››
‹‹Gliel'ho detto che ha sbagliato casa, Jasmine ha già una mamma e non è lei››
‹‹Io l'ho messa al mondo››
‹‹È mamma chi la cresce non chi la mette al mondo e poi l'abbandona come ha fatto lei››
‹‹Ho sbagliato, non dovevo abbandonarla ma ora la rivoglio››
‹‹Non sta parlando di un pacco, ma di un essere umano, precisamente di mia figlia, e ora se non le dispiace io avrei altri impegni››
‹‹Tranquillo sto andando via, sono venuta qua solo per dirle che presto ci rivedremo in tribunale››
‹‹Chi è amore?›› chiese Nicole avvicinandosi alla porta, ma prima che rispondessi lei era già dietro di me.
‹‹Non è chi penso io vero?›› chiese sconsolata.
‹‹Salve sono la mamma di Jasmine›› rispose prontamente la signora.
‹‹Cosa?››
‹‹Non stava andando via?›› dissi infastidito.
‹‹Certo, tanto ci vedremo in tribunale›› disse andando via.‹‹È uno scherzo vero? Non possono portarcela via, è nostra figlia, ti prego non farla portare via›› dissi in lacrime.
‹‹Tranquilla amore, nessuno la porta via, fosse l'ultima cosa che faccio››
‹‹È la sua mamma naturale, potrebbe portarcela via››
‹‹Jasmine ha una sola mamma e sei tu, non permetterò a nessuno di portarcela via.. a nessuno›› disse abbracciandomi.
Nell'attesa della sentenza Jasmine fu riportata in orfanotrofio.
‹‹Papà mi mandi via perché sei arrabbiato con me perché mi piace il Barcellona?›› disse Jasmine il giorno della consegna all'orfanotrofio.
‹‹No amore mio, c'è solo un piccolo problema con dei documenti, li sistemiamo e torno a prenderti e poi ti porto a conoscere Messi ok?››
‹‹Non voglio conoscere Messi››
‹‹Ah no? E chi?››
‹‹Neymar›› disse lei convintissima.
‹‹Neymar. Una figlia che tifa Barcellona e ama Neymar ti rendi conto amore?›› disse Antoine rivolgendosi a me.
‹‹Che figlia intelligente, è tale e quale alla mamma›› dissi cercando di sdrammatizzare quel momento ma dentro mi sentivo morire, l'idea che l'avrebbero allontanata da me anche solo per un giorno mi uccideva. Passò una settimana, una lunga ed interminabile settimana, ed ecco finalmente il giorno della tanto attesa sentenza.
‹‹Tranquilla amore, Jasmine non ce la tolgono›› disse stringendomi la mano, ed aveva ragione perché i giudici la affidarono definitivamente a noi.
‹‹Andiamo a riprendercela amore, andiamo subito a riprendercela›› dissi abbracciandolo.
‹‹Andiamo subito, fuori c'è un amico che ci aspetta››
‹‹Come facevi a sapere che l'avrebbero affidata a noi?›› chiesi vedendo Neymar che ci aspettava.
‹‹Credo nella giustizia, e solo un giudice pazzo avrebbe scelto diversamente››. Dopo aver preso Jasmine rieccoci finalmente a casa. Lei non si staccava praticamente da Neymar.
‹‹Non immagini come sia difficile sopportare ciò›› disse Antoine raggiungendomi in cucina.
‹‹No non lo immagino perché so come ti senti, mi sento allo stesso modo ogni volta che vengo allo stadio e indosso la tua maglia, e sai perché sopporto ciò?››
‹‹Per amore, quello che faccio io per Jasmine››
‹‹Esattamente, per amore si supera tutto››.
‹‹Et si tu n'existais pas pourquoi j'existerais?›› disse abbracciandomi.
Passarono i giorni, passarono le settimane, i mesi e gli anni, eravamo felici e finalmente sereni, niente e nessuno sarebbe riuscito a rovinare la nostra famiglia eravamo ormai una cosa unica e inscindibile.FIN
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Et si tu n'existais pas pourquoi j'existarais? - Angela || Griezmann
FanfictionUna ragazza, appassionata di fotografia, vola a Madrid per una vacanza con i suoi amici, ma proprio mentre è in giro a guardare il mondo da dietro una lente, si scontra con un ragazzo che le sconvolgerà la vacanza.. e non solo. "E se tu non esistess...