Erano già diverse settimane che stavo a casa di Jorge, eravamo tranquillamente a casa con altri amici quando suonarono alla porta, era l'ennesimo fiorista con l'ennesimo mazzo di fiori mandati da Antoine. Non si era mai arreso, aveva fatto di tutto, messaggi, fiori, regali vari.
‹‹Tra poco questa casa si trasformerà in un giardino di orchidee›› disse Jorge portandomi i fiori.
‹‹Non si arrende eh›› chiese Arda. Gli feci di no con la testa e andai a mettere i fiori in un vaso.
‹‹Però se ci tieni tanta cura vuol dire che a lui ci tieni altrimenti li butteresti via›› affermò Carmen.
‹‹Giusta osservazione›› dissero in coro gli altri. E aveva ragione, ci tenevo, ci tenevo dannatamente a lui. Ma li ignorai per non far capire che avevano ragione. Ero davanti alla tv, i ragazzi erano andati via, Carmen mi mandò un messaggio.
"Preparati andiamo a fare shopping per domani sera"
"Devo proprio?"
"Assolutamente, mezz'ora e sono da te". Il giorno successivo era il suo compleanno. Per festeggiare aveva organizzato una festa al Teatro Kapital, una delle discoteche più famose di Madrid. Ha 6 piani e 3 differenti piste da ballo con musica diversa.
Eccoci in giro per negozi. Adoravamo fare shopping, compravamo di tutto e di più.
‹‹E ora andiamo a comprare qualcosa per stasera, ho già un'idea›› disse Carmen.
‹‹Temo le tue idee›› dissi sorridendo.
‹‹Ti avviso già che non accetto no, metterai il vestito che sceglierò per te, sarà il tuo regalo di compleanno››
‹‹Ti accontenti solo di questo?›› chiesi stupita da quella sua richiesta.
‹‹Si›› disse con tono deciso. Ed eccoci nel negozio, parlò con una commessa che ci accompagnò verso i camerini e tornò pochi minuti dopo con due vestiti. Ora capivo il perché di quella richiesta strana. Era un vestito azzurro, colore che amavo, ma molto corto, anche il suo era uguale ma bianco.
‹‹Sei impazzita per caso?›› dissi.
‹‹Può darsi, ma ora provalo›› disse spingendomi nel camerino. Dopo averlo indossato uscii.
‹‹Wow, lo sapevo che era perfetto›› disse guardandomi.
‹‹Sono d'accordo con lei›› disse la commessa.
‹‹No dai è troppo corto›› dissi guardandomi allo specchio.
‹‹Ti vuoi vestire da suora per caso?›› chiese Carmen.
‹‹Ahahah no scema, ma sai che non vado pazza per questo genere di vestiti›› risposi.
‹‹E allora vada per questo, anche perché non hai altre scelte››. Alla fine fui "costretta" a prendere quel vestito. Era ancora presto per prepararsi per far passare il tempo decisi di andare sul computer a controllare il mio profilo Facebook, tra le varie notifiche ce ne era una che attirò la mia attenzione. "Antoine Griezmann ti ha taggato in un post". Ero indecisa se leggere o ignorare, ma continuavano ad arrivare notifiche relative ai commenti su quel post, allora decisi di leggere.
"Sono riuscito a rovinare tutto. Che stupido. Se solo potessi tornare indietro non commetterei mai più quell'errore che mi sta costando tanto. Mi manca tutto di te, mi manca la tua voce, mi manca il tuo respiro, mi manca il tuo sorriso, mi manca la tua gelosia, mi manchi tu, da morire. Fino ad ora non avevo mai amato totalmente come amo te. Perdono è forse la parola più difficile che esista: perché è difficile chiederlo ma soprattutto darlo. Ti chiedo perdono e se puoi perdonami. Ti amo". Ero intenta a leggere e non mi accorsi che era quasi ora di andare al locale, andai a fare una doccia e a prepararmi.
‹‹Eccomi›› dissi a Jorge uscendo dalla stanza.
‹‹Sei uno schianto›› rispose dopo pochi minuti.
‹‹Grazie, anche se credo sia troppo corto›› dissi.
‹‹Per me è perfetto›› disse.
Eccoci giunti al locale, Carmen era all'ingresso ad aspettare gli invitati, andai a darle gli auguri ed entrai. Antoine era già arrivato, non lo vidi subito, fu Jorge a farmelo notare.
‹‹Credo che il vestito piaccia anche a qualcun'altro›› disse indicandomi Antoine. Io non risposi, guardai nella sua direzione, ma solo per un attimo altrimenti non avrei resistito a corrergli incontro e baciarlo. Era stupendo come sempre. E io lo amavo come sempre. Forse più di sempre. Durante la serata lo guardavo spesso, ma abbassavo lo sguardo per non farglielo notare. Nella sala iniziò a suonare una musica, molti si precipitarono sulla pista a ballare, tra questi Antoine con una ragazza che non avevo mai visto, ma che sembrava conoscerlo molto bene o per lo meno che gli piacesse tanto, e come darle torto era semplicemente stupendo. Era un ballo sensuale, molto sensuale. Li guardavo ballare e mi dava fastidio, non sopportavo come la stringeva, non sopportavo come lei lo guardava, non sopportavo i loro corpi troppo vicini, mi alzai ed uscii fuori.
‹‹Guarda che fa freddo con quel vestitino›› disse Antoine che era uscito subito dietro me.
‹‹Che ti importa›› dissi stizzita.
‹‹Mi importa tutto di te›› disse avvicinandosi.
‹‹La tua amichetta si è scollata da te?››
‹‹È una mia impressione o qualcuna qui è gelosa?›› disse avvicinandosi sempre di più.
‹‹Ti sbagli›› dissi facendo un passo indietro.
‹‹Sicura?›› chiese continuando ad avvicinarsi pericolosamente a me. Non risposi, lui era ormai vicinissimo, mi cinse i fianchi e mi tirò verso di sé.
‹‹Sei magnifica stasera››
‹‹Occhio, se viene la tua amichetta potrebbe essere gelosa›› dissi cercando di allontanarmi ma lui mi stringeva forte.
‹‹Non so nemmeno chi sia, volevo fare ingelosire te e ci sono riuscito alla grande›› disse sorridendo. Era dannatamente stupendo, cercavo con tutte le mie forze di resistergli ma era impossibile. Nonostante fuori ci fosse una temperatura quasi glaciale, io sentivo un caldo assurdo.
‹‹Ti avviso che sto per baciarti›› disse.
‹‹Anche se volessi come posso allontanarmi?›› dissi facendogli notare come mi stesse stringendo a sé.
‹‹Vuoi allontanarti?›› disse mollando un po' la presa ma guardandomi dritto negli occhi. Colpita e affondata. Non sarei mai stata capace di negare qualcosa davanti a quegli occhi. C'era una vocina che mi ricordava sempre quel bacio, ma la voce del cuore era più forte e mi diceva altro. Dopo un attimo di esitazione lo baciai. Sarei rimasta a baciarlo per ore ma Jorge venne a chiamarci perché Carmen stava per fare il taglio della torta.
‹‹Era ora›› disse. Entrai mano nella mano con Antoine, appena Carmen ci vide lasciò quello che stava facendo e corse ad abbracciarmi.
‹‹Ecco il mio regalo preferito, vedere felice te›› mi sussurrò. Mi voltai e Antoine era sparito. Nella sala suonava la canzone di Ligabue, la nostra canzone.
‹‹Vieni, questo ballo è solo nostro›› disse prendendomi per mano. Eravamo da soli al centro della pista, gli altri intorno ci guardavano ma per me non esisteva nessuno, eravamo solo io e lui.
‹‹Eri solo da incontrare, ma tu ci sei sempre stata›› sussurrava canticchiando.
‹‹Sei già il mio calciatore preferito›› dissi marcando "mio" ‹‹ora vuoi essere anche il mio cantante?›› chiesi.
‹‹Io sono il tuo tutto›› disse dandomi un bacio.Il mattino seguente fu l'odore del caffè e dei cornetti caldi a svegliarmi. Era dannatamente stupendo svegliarsi e vedere lui. Potevo chiedere di meglio dalla vita? Assolutamente no, avevo al mio fianco una persona straordinaria, una persona unica che era entrata in punta di piedi nella mia vita e l'aveva letteralmente stravolta.
‹‹Buongiorno splendore›› disse dandomi un bacio.
‹‹Buongiorno a te, mio...tutto›› dissi.
‹‹Stamattina colazione a letto ho voglia di coccolarti, mi sei mancata tantissimo›› disse prendendo il vassoio con la colazione e venendo a sedersi in mezzo al letto vicino a me. Adoravo quell'atmosfera. Ma ovviamente i momenti più belli vengono sempre interrotti. Suonarono alla porta, era Jorge, dovevano andare insieme non so dove ma Antoine l'aveva dimenticato.
‹‹Ti dimentichi di una cosa che tu mi hai chiesto di fare, sei completamente andato amico mio›› disse Jorge entrando.
‹‹Hai ragione, ma mettiti nei miei panni, avevo la testa altrove››
‹‹Si, si capisco benissimo›› disse accomodandosi in cucina. ‹‹Buongiorno, ti sono bastate poche ore per fargli perdere completamente la testa eh›› aggiunse salutandomi.
‹‹L'ho persa fin dal primo giorno la testa con lei›› rispose Antoine dandomi un bacio.
‹‹È bello rivedervi finalmente insieme››
‹‹Stavo perdendo la cosa più importante della mia vita e non me lo sarei mai perdonato››
‹‹Ora sono qua, e non intendo lasciarti, quindi mettiamo una pietra sopra a questo piccolo intoppo e andiamo avanti››
‹‹Ah quanto amore, ma ora sbrigati Romeo o facciamo tardi››
‹‹Ma si può sapere dove andate?›› chiesi.
‹‹Assolutamente no›› risposero in coro.
‹‹E dai che antipatici››
‹‹Lo scoprirai presto amore, tempo al tempo›› disse dandomi un bacio e uscendo di casa.
STAI LEGGENDO
Et si tu n'existais pas pourquoi j'existarais? - Angela || Griezmann
FanfictionUna ragazza, appassionata di fotografia, vola a Madrid per una vacanza con i suoi amici, ma proprio mentre è in giro a guardare il mondo da dietro una lente, si scontra con un ragazzo che le sconvolgerà la vacanza.. e non solo. "E se tu non esistess...