CAPITOLO 10

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Passarono 6 mesi, con Antoine andava alla grande. Una mattina fu lo squillo del telefono a svegliarci. Era una chiamata dall'Italia. Dovevo rientrare in Italia, ma non vollero dirmi il perché. Presi il primo volo disponibile, in aeroporto trovai ad attendermi Marco, amico di Alex, e la cosa era alquanto strana. Restai in Italia solo qualche ora poi rientrai in Spagna. Al mio arrivo Antoine era all'allenamento.
In attesa che finisse decisi di andare a prendere un aperitivo con alcuni amici, tra cui Carmen, la fidanzata di Arda. Con lei eravamo diventate amiche fin da subito, avevamo tante cose in comune e ci capivamo al volo. Mentre consumavamo la nostra ordinazione ricevetti un messaggio, credevo che fosse Antoine ma era un numero che non conoscevo, il messaggio conteneva una foto. Una foto che non avrei mai voluto vedere e la scritta "vieni a vederti lo spettacolo dal vivo" e il luogo in cui si trovavano. Antoine baciava un'altra donna. Rimasi a fissare quella foto senza riuscire a dire nulla. Mi mancava il respiro. Presi la mia borsa e senza dir nulla mi alzai ed uscii dal locale. Alla porta mi scontrai con alcuni ragazzi della squadra, ma tirai dritta per la mia strada senza fermarmi..Carmen e Arda mi vennero dietro. Aumentavo sempre di più il passo, dovevo raggiungerlo, dovevo capire cosa fosse successo. Non riuscivo a credere alla scena che si presentò davanti ai miei occhi. Per qualche minuto rimasi senza dir nulla, non avevo nemmeno la forza per pronunciare alcuna parole.
‹‹Nicole si può sapere che diavolo è successo?›› chiese Carmen che mi aveva raggiunto insieme a Arda. Antoine sentì e si voltò.
‹‹Nicole›› disse allontanandosi dalla ragazza che stava baciando e avvicinandosi a me.
‹‹Non mi toccare›› dissi allontanandomi ‹‹mi fai schifo›› dissi voltandomi per andarmene, ma lui mi afferrò per un braccio.
‹‹Io faccio schifo eh? Non tu che corri in Italia per incontrarti con il tuo amante›› disse con freddezza. Io non capivo di cosa parlasse.
‹‹Cosa?›› chiesi con la voce rotta dal pianto.
‹‹Hai capito benissimo›› disse prendendo il suo cellulare facendomi vedere una foto in cui io abbracciavo Alex.
‹‹Sai il perché di quell'abbraccio? Sai il perché del mio viaggio in Italia?›› chiesi con rabbia.
‹‹Non mi interessa›› disse.
‹‹E invece ora ascolti›› dissi urlando, alcuni passanti si voltarono ‹‹L'altra mattina al telefono era Marco, un amico di Alex, mi aveva telefonato per dirmi che un loro amico aveva avuto un grave incidente e che era in coma. Era il migliore amico di Alex ed ero l'unica che poteva stargli vicino in quel momento. Poche ore dopo il mio arrivo è morto, Alex era distrutto, erano praticamente cresciuti insieme, era un suo punto di riferimento e ora non c'è più. L'abbraccio che vedi nella foto è l'abbraccio che gli ho dato appena il dottore ci ha dato la notizia. Ora che sai tutto torna a strusciarti con quella›› dissi tra le lacrime e me ne andai. Tornai a casa da Carmen.
‹‹Sicuri che non disturbo?›› chiesi.
‹‹Non devi pensarlo nemmeno lontanamente›› disse Arda portandomi del tè caldo.
‹‹Tu non disturbi mai tesoro mio›› disse Carmen venendosi a sedere vicino a me su divano. Io ero stanchissima e poco dopo crollai.
Vale, non volendomi svegliare, prese una coperta e me la mise addosso. Stavano salendo in camera quando suonarono alla porta. Andò ad aprire Arda.
‹‹Che diavolo ci fai qui?›› disse rivolgendosi ad Antoine.
‹‹Voglio parlare con Nicole›› disse.
‹‹Ora non puoi, tornatene a casa››
‹‹Non prima di aver parlato con lei›› disse entrando.
‹‹Sta dormendo›› disse Carmen con tono deciso.
‹‹Posso vederla?›› chiese.
‹‹No›› disse Carmen, ma Arda gli aveva fatto cenno che ero sul divano.
‹‹Tu stai dalla sua parte o da quella di Nicole?›› gli chiese Carmen irritata.
‹‹Sto dalla parte del loro amore, perché questi due si amano, lui è stato stronzo ma la ama›› disse Arda. Nel frattempo Antoine si avvicinò a me, si inginocchiò per terra e mi accarezzo delicatamente i capelli.
‹‹Perdonami amore mio›› sussurrò dandomi un bacio sulla fronte e andando via.
‹‹Antoine›› sussurrai credendo di sognare.
Il mattino seguente mi svegliai con un mal di testa allucinante, mi alzai dal divano e raggiunsi Arda e Carmen in cucina.
‹‹Buongiorno›› dissi entrando in cucina.
‹‹Buongiorno›› risposero entrambi.
‹‹Come stai?›› chiese Carmen.
‹‹Ho un mal di testa pazzesco, credo che prenderò qualcosa›› dissi sedendomi a tavola.
‹‹Ok, ma prima mangia qualcosa›› disse Carmen porgendomi una brioche, ne mangiai solo metà, avevo lo stomaco chiuso. Presi un analgesico e andai a prepararmi per andare a lavoro anche se non avevo alcuna voglia di uscire.
Per fortuna ci fu tanto lavoro da fare e questo mi impedì di pensare a quanto accaduto ieri. Finito il mio turno decisi di andare a prendere una cioccolata calda. Mentre aspettavo il cameriere che venisse a prendere l'ordinazione mandai un messaggio a Jorge.
"Se non hai altri impegni potresti raggiungermi al San Ginés? Ovviamente senza che Antoine lo sappia" la sua risposta non tardò ad arrivare.
"Ti raggiungo subito e tranquilla non dirò nulla ad Antoine" Dopo pochi minuti mi raggiunse.
‹‹Scusa se ti ho disturbato, ma avrei un favore da chiederti›› dissi mentre ci veniva servita la cioccolata.
‹‹Nessun disturbo tranquilla e dimmi pure come posso esserti d'aiuto››
‹‹Potresti ospitarmi a casa tua in attesa che trovi un appartamento? In casa di Carmen mi sento di troppo››
‹‹Certo che ti ospito, per tutto il tempo che vuoi, non ci sono problemi›› disse. Dopo aver chiacchierato un po' andai a prendere le poche cose lasciate a casa di Carmen, il resto era da Antoine. Sapevo che lui era rimasto con alcuni compagni di squadra quindi non c'era pericolo di incontrarlo a casa. Infatti entrai e lui non c'era, presi la mia roba e gli lasciai le chiavi con un biglietto. "Ecco le tue chiavi" queste semplici parole, fredde.
Ero sdraiata sul letto ad ascoltare musica. E mentre ascoltavo "Ci sei sempre stata", la nostra canzone, le lacrime iniziarono a rigare il mio viso. Decisi di spegnere e provare a dormire. A provare appunto, ma appena chiudevo gli occhi rivedevo Antoine che baciava quella ragazza. Mi alzai dal letto e andai in cucina a prendere un bicchiere d'acqua. Jorge era uscito a cena con alcuni compagni di squadra. Non sapendo che altro fare mi misi sul divano a guardare la TV, non trovai nulla di interessante, o meglio nulla che attirasse la mia attenzione, facevo zapping tra vari canali finché non mi addormentai. Mi sveglia all'arrivo di Jorge, che non era proprio delicatissimo quando rientrava.
‹‹Ops sorry non volevo svegliarti›› disse venendo a sedersi sul divano.
‹‹No problem, passata una bella serata?›› chiesi. Parlando del più e del meno non ci accorgemmo che erano le 3:00 ed era decisamente ora di andare a nanna.

Et si tu n'existais pas pourquoi j'existarais? - Angela || GriezmannDove le storie prendono vita. Scoprilo ora