Capitolo 12

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Qualche minuto prima dell'inizio dello spettacolo, Beca lasciò Chloe dopo averle augurato buona fortuna e la rossa rispose dandole un semplice bacio sulla guancia che bastò a mandarle in tilt il cervello.
Con le gambe tremanti, la mora si avviò fino alle poltrone di velluto, dove si sedette accanto a John Beale.
«È tutto ok?» chiese lui notando il rossore che le aveva tinto le guance.
«Oh...ehm...sì certo...è...è tutto apposto.» riuscì a stento a dire quelle poche parole, era come se il suo cervello avesse dimenticato come si parla.
L'uomo aggrottò la fronte perplesso, domandandosi perché mai la ragazza si stesse comportando in quel modo ma non poté rifletterci più di tanto dal momento che la folla aveva cominciato ad applaudire.
Sia lui che Beca alzarono lo sguardo sul palco. Chloe era proprio davanti a loro, indossava un meraviglioso vestito azzurro, i suoi capelli erano sciolti e lasciati liberi di formare delle piccole onde sulle spalle, aveva un sorriso nervoso ma comunque stupendo agli occhi di entrambi.
La rossa prese posto sullo sgabello davanti al pianoforte, sistemato per l'occasione al centro del palcoscenico. Ci fu qualche secondo di silenzio prima che le sue dita si appoggiassero sulla tastiera e cominciassero a suonare una dolce melodia, troppo familiare per la mora.
Beca l'aveva sentita per la prima volta in quella serata durante la quale aveva il morale sotto i piedi, era la stessa melodia che l'aveva invitata ad entrare in quel pub, la stessa che le aveva permesso di conoscere quella fantastica pianista di cui si stava lentamente innamorando.

Nessuno osava staccare gli occhi da Chloe, erano tutti intenti ad osservare come le sue dita facessero avanti e indietro sui tasti. Chloe era tornata ad immergersi nella sua musica, fino al punto di riuscire a chiudere gli occhi lasciandosi trasportare definitivamente.
Anche Mark la osservava da dietro le tende del sipario e aveva un sorriso soddisfatto sul volto, sentiva che le cose stavano andando per il verso giusto.
Di fronte a quel susseguirsi di note, John Beale non poté fare a meno di commuoversi.
Per quanti anni era stato così cieco da non accorgersi del talento di sua figlia? Quante volte aveva cercato di convincerla a buttare via tutto?
Una lacrima intanto colò giù fino alla sua barba rossiccia, un gesto che non sfuggì alla mora seduta accanto a lui. Nessuno dei due parlò, Beca si limitò a sorridere e l'uomo annuì.

Lo spettacolo durò per un'ora, durante la quale Chloe aveva eseguito moltissimi brani diversi, alcuni famosi altri mai sentiti prima.
Quando anche l'ultima canzone finì e la rossa si alzò in piedi, il pubblico esplose in un forte applauso che durò per svariati minuti. Chloe non riuscì più a contenere l'emozione e qualche lacrima le scivolò lungo le guance. I suoi occhi azzurri si posarono sul padre, che la guardava orgoglioso e che non smetteva di battere le mani.
Beca lo guardò e gli fece un cenno col capo, invitandolo a salire sul palco. Il signor Beale la guardò a sua volta per poi sentirsi dire:«È la sola cosa che aspetta da una vita.»
Questa frase parve convincerlo e, sotto gli occhi dei presenti, si alzò dalla poltrona e raggiunse la figlia, che si buttò subito fra le sue braccia.
«Sei stata straordinaria tesoro.» fu quello che riuscì a dirle all'orecchio per farlo sentire solo a lei.

Diversi minuti dopo Chloe tornò dietro le quinte, la sala si stava ormai svuotando e Beca aspettava ansiosa di poterla abbracciare. Quando non fu rimasto quasi più nessuno, salì i gradini e raggiunse le tende rosse.
Proprio quando era sul punto di entrare sentì qualcuno parlare.
«Sei stata magnifica. Da adesso la strada è tutta in discesa.» disse una voce maschile che Beca non riconobbe. Poteva trattarsi di uno dei produttori.
«È stato incredibile Mark. Non ho mai provato un'emozione così forte in vita mia.»
La mora provò un briciolo di invidia nello scoprire che si trattava del migliore amico di Chloe.
«Sapessi quante volte succederà d'ora in poi.» rispose lui con una leggera risata.
Beca si sporse un po' oltre la tenda, giusto in tempo per vedere qualcosa che non avrebbe dimenticato tanto facilmente.
Nel giro di pochi secondi, Mark prese il mento di Chloe tra le dita, facendola avvicinare a sè, e le diede un bacio sulle labbra che si trasformò presto in qualcosa di più passionale.
Ad un tratto il solo ed unico rumore che Beca riuscì a sentire fu il rimbombo dei battiti del suo cuore nelle orecchie.
Fu Mark ad accorgersi di lei, entrata definitivamente nella stanza.
«E tu saresti?» chiese lui alzando un sopracciglio.
Chloe si voltò e si trovò faccia a faccia con Beca, visibilmente sconvolta.
«Beca!» esclamò avvicinandosi.
«Stà lontana da me!» sbottò la mora facendo un passo indietro e lasciando Chloe di sasso. «Non è il tuo migliore amico. È...è il tuo ragazzo!» urlò ancora sentendo gli occhi pizzicarle.
«Sì e? Non vedo quale sia il problema.» disse Chloe ignorando il motivo della sua assurda reazione.
«Oddio...» disse Beca passandosi le mani fra i capelli ed incominciando a piangere.
«Ehy va tutto bene? Qual è il problema?» continuò facendo un altro passo verso di lei.
«Qual è il problema?! Dio mio...» riuscì a fermarsi giusto un attimo prima della catastrofe. Non poteva certo svelarle i suoi sentimenti.
La sola cosa che fu in grado di fare fu andarsene. Percorse a passo svelto la sala fino ad arrivare fuori, Chloe intanto la seguiva chiamandola a gran voce.
«Beca! Mi dici cos'hai?!» disse per l'ennesima volta.
«Chloe vattene! Vattene e lasciami in pace!»
«Fai sul serio? Ti sei arrabbiata perché non ti ho detto di Mark?!» esclamò iniziando a spazientirsi.
«Tu sei una grandissima...» si bloccò, indecisa se dire o meno ciò che pensava.
La rabbia stava prendendo il sopravvento e col passare dei secondi doveva fare appello a tutte le sue forze per non esplodere. Girò i tacchi e fece per andarsene ma Chloe parlò di nuovo.
«Andiamo...perché ti comporti così? Non è la fine del mondo. È soltanto il mio ragazzo.» cercò di farla ragionare ma invano. D'altronde non avrebbe mai potuto immaginare ciò che provasse la ragazza nei suoi confronti.
La sua ultima frase però fu la goccia che fece traboccare il vaso. Col volto contorto dalla rabbia, dalla delusione, dalla tristezza e dal nervosismo, Beca disse qualcosa che mai avrebbe pensato di dirle.
«Sai che ti dico? Vai a farti fottere.»
Da lì Chloe smise di insistere, non ebbe più la forza di proferire una sola parola mentre osservava Beca andarsene una volta per tutte. Sentiva un pesante groppo in gola che preannunciava una sola cosa. Fu solo questione di tempo prima che i suoi occhi iniziassero a diventare lucidi e calde lacrime le facessero colare nuovamente il trucco.
Non era certo quello il modo in cui avrebbe voluto concludere la serata.
Ad un tratto qualcuno le posò una mano sulla spalla.
«Cos'è successo?» chiese Mark asciugandole il volto col pollice.
«Non ne ho idea. Non so perché abbia reagito così male.» rispose prima di scoppiare a piangere.
«Ehy va tutto bene. Qualsiasi cosa sia le passerà vedrai.» la confortò abbracciandola e lasciandole qualche bacio fra i capelli.
Mark non aveva la minima idea di chi fosse quella ragazza o del perché avesse reagito così ma di una cosa era certo, provava un po' di gelosia nei confronti della rossa. Il modo in cui Beca la guardava non presagiva niente di buono e lui non poteva mica farsi scappare quel giovane talento che gli avrebbe fatto guadagnare una fortuna.
Teneva ancora Chloe fra le sue braccia quando vide un ragazzo uscire dal teatro.
«Avete visto Beca Mitchell?» chiese ad entrambi guardandosi in giro. «So che si trovava a teatro ma non riesco a trovarla da nessuna parte.» aggiunse.
«È-è andata da quella parte.» rispose Chloe asciugandosi il volto col dorso di una mano.
Lo sconosciuto annuì e si avviò nella direzione indicata dalla pianista.

Everything has changed || BechloeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora