Salgo sulla jeep insieme a Stiles e ci dirigiamo insieme verso casa sua, una volta arrivati saliamo in camera di Stiles
Io:"devo chiederti una cosa"
S:"ti ascolto"
Io:"rispondimi sinceramente okay?" Lui annuisce "come posso farmi perdonare"
S:"ma io ti ho perdonata"
Io:"non è abbastanza e lo sai anche te" Stiles abbassa lo sguardo pensando e mangiandosi le unghie segno di nervosismo
Io:"perché sei nervoso?"
S:"vuoi sapere la verità? Beh ho paura"dice senza che io risponda alla prima domanda è allontanandosi la mano dalle labbra per poi farla sbattere sulla coscia
Io:"di me?" Chiedo con un filo di voce lui non risponde e continua a guardarmi negli occhi, io mi avvicino a lui e lo abbraccio
S:"un po'" io strizzo le palpebre per trattenere le lacrime, quelle sue parole sono come un pugno nello stomaco, speravo che detto ad alta voce non facesse così tanto male
Io:"mi dispiace davvero tanto non so come dirtelo"
S:"non ti preoccupare non fa niente" dice abbracciandomi forte, io lo guardo negli occhi e poi lo bacio spostando le mani sul suo collo, mi stacco subito quando la mia mano viene a contatto con la grande garza sul lato del suo collo
Io:"posso?" Chiedo indicando la medicazione lui annuisce, stacco il cerotto e vedo quattro lunghi graffi rossi ancora un po' insanguinati che contrastavano con la sua pelle bianca
Io:"scusa" dico guardando come ipnotizzata quei graffi e pensando alla notte in cui glielo avevo procurati portandomi una mano davanti alla bocca
S:"basta pensarci, sono vivo è questo che conta" dice prendendomi la mano tra le sue
Io:"okay, vado un attimo in bagno" dico allontanandomi da lui
Appena arrivo in bagno sento la sensazione che provo spesso prima di trasformarmi e dopo qualche secondo vedo i miei vestiti sul pavimento e mi rendo conto di essermi trasformata in lupo senza motivo, esco dal bagno e vado da Stiles che mi guarda stupito e divertito
S:"cosa ci fai te così?" Mi chiede sorridendo
Io scuoto il muso
Mi giro di scatto sentendo la voce dello sceriffo Stilinski gridare:"cosa ci fa questo mostro qua?!" Dice venendo nella mia direzione, io indietreggio portandomi la coda tra le gambe impaurita, ad un certo punto sfodera la sua pistola e mi schiaccio contro la parete
N:"se ti azzardi a toccare un'altra volta mio figlio il ti uccido Gwen" dice puntandomi la pistola addosso, io schizzo sotto il letto di Stiles
Non me la aspettavo questa ma fa male
S:"papà va tutto bene" cerca di intromettersi Stiles
N:"no figliolo non va tutto bene perché è qua?" Dice indicando nella direzione in cui mi ero rifugiata
S:"mi ha chiesto scusa..." non finisce la frase che Noah lo interrompe:"scusa?! Stiles ti stava uccidendo"
S:"papà basta" dice cercando di fargli capire con lo sguardo che aveva avuto una reazione esagerata e che mi stava spaventando
Lo sceriffo interdetto a passi pesanti esce dalla camera di Stiles sbattendo la porta e facendomi sobbalzare per il forte rumore, Stiles rimane per qualche secondo immobile
S:"puoi uscire Gwen" ma vendendo che ero rimasta immobile si abbassa e punta i suoi occhi su i miei ormai azzurri "hey va tutto bene ci sono io esci da lì sotto dai" mi dice porgendomi la mano per poi capire che era inutile siccome avevo le zampe, piano piano esco e salgo sul letto sdraiandomi tra le braccia di Stiles che mi accarezzava la testa e la schiena, gli lecco la mano e mi addormento.Apro gli occhi e sono ancora tra le braccia di Stiles nella stessa posizione di prima, l'unica differenza è che adesso sono umana il che vuol dire nuda, mi alzo lentamente e trovo i miei vestiti ancora in bagno, li indosso e torno in camera, Stiles si sta stropicciando gli occhi
S:"che ore sono?" Chiede facendo un piccolo sbadiglio
Io:"le 23:16" dico guardando il display del mio telefono "è meglio se torno a casa"
S:"puoi rimanere qua"
Io:"meglio di no, dopo quello che ha fatto prima tuo padre direi di andarci piano, almeno se lui è in casa e poi è meglio se dormo da sola sta sera, facciamo per un altra volta okay?"
S:"okay" dicd alzandosi e accompagnandomi alla porta, prima di uscire saluto lo sceriffo che mi rivolge uno sguardo piatto e privo di emozioni, molto insolito da parte sua.Torno a casa e appena mi metto sotto le coperte sento qualcuno entrare dalla finestra vicino alle scale, silenziosamente mi avvicino alla rampa delle scale sfoderando gli artigli, percepisco una presenza dietro di me, ma prima che riesca a voltarmi vengo spinta giù per le scale, mi alzo un po' dolorante e mi metto in guardia, vedo una sagoma scura in cima alle scale
Io:"chi sei?"
Nessuna riposta
Io:"cosa vuoi?"
Ancora niente
Faccio brillare anche gli occhi e ringhio alla sagoma nera, in pochi secondi quella sagoma è a pochi centimetri dal mio corpo, mi ci vuole davvero poco per riconoscerne l'identità, attacco subito e riesco a prenderlo di sorpresa, cominciamo a combattere tutto si ferma quando lui riesce ad immobilizzarono a terra tenendomi con le ginocchia le braccia, con una mano mi accarezza il viso
L:"mia dolce Gwen, mi sei mancata, ho visto che in questi giorni sei rimasta sola" a quell'affermazione sbianco, come fa ha saperlo "ti osservo Gwen" aggiunge come se mi avesse letto nel pensiero
Io:"cosa vuoi da me Luke?" Dico acidaL:"voglio che ritorni a far parte del branco"
Io:"mai" dico secca e determinata, lui alza il braccio e sfodera gli artigli, chiudo gli occhi preparandomi ad essere ferita o uccisa, invece mi strappa la manica dell maglietta facendo così scoprire la spalla su cui era impressa la cicatrice che quest'ultimo mi aveva impresso, con l'indice riapre la cicatrice continuando a passarci l'unghia dentro, io stringo i denti e sussulto per il dolore, come ultima cosa passa il dito insanguinato sula mia faccia come per pulirsi, avvicina il suo viso al mio orecchio e sussurra:"tornerai da me"
E poi svanisce nel nulla proprio come era comparso.
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~la mia luce nell'oblio~//teen-wolf
FanfictionGwenther è una ragazza come tante...o quasi...