Strani momenti dentro l'acqua nell'aria.

359 8 4
                                    

Descrizione: Quando ci si emoziona, ci si perde l'uno nell'altro, dimenticandosi del resto. Ma prima che questo accada, bisogna ricordarsi di scegliere meglio dove appartarsi. Una lezione che si impara solo vivendola, e nei modi più bizzarri, a volte. 



Socchiuse gli occhi ma sussultò, sobbalzando e iniziando e scuotere le mani prima di trattenere il fiato e indietreggiare con le spalle, ma si ritrovò solo un muro gelido, e portò poi i piedi a dimenarsi alla ricerca del pavimento; purtroppo capì fosse troppo distante. Non riusciva a vedere nulla, così provò a tentare di liberarsi, scuotendosi completamente come innervosito, con le mani unite e incatenate, ma non ne ricavò niente, e iniziò a spaventarsi: era stato catturato da un nemico? No, sentiva che quella stanza fosse familiare. In effetti... Ricordava di essersi addormentato nell'ultima lezione di fisica...

-M... Marco?- provò a chiamare, sentendo quasi il suo odore attorno, e percepì un sogghigno prima che percepisse delle dita a solleticargli il basso ventre, risalendo e dandogli la capacità di capire che fosse senza niente addosso, in quell'aula di università. E pensare che seguiva quel corso solo per quel docente, e lo sapeva!, arrossì, strizzando ancora gli occhi e boccheggiando aria calda dalla bocca nel percepire quelle dita solleticare il suo petto.

-Ma...-

-Sì, Ace, sono io.- parlò cordiale. -Possiamo restare senza luce?- domandò affettuoso, come a sperare in un sì, ma che era certo di ottenere; con le labbra vicinissime al collo mentre portò il ginocchio ad accarezzare il polpaccio dell'altro, dato che il giovane fosse tenuto più in alto.

-T... Tutto quello che vuoi... Ma... Dove... Perché le manette? M... Mi hai attaccato alla lavagna?- balbettò prima di sgranare gli occhi all'ultima domanda da cui ricevette risposta da sé, nel voltarsi e notare, nel buio, che la consistenza sulla pelle fosse diversa rispetto a quella sul muro.

-Sì.- ridacchiò, portando poi entrambe le mani a premere contro i suoi glutei soffici e sodi, ascoltando poi il gemito del moro che si interruppe dal chiedere, a quel gesto, il perché possedesse delle manette a lezione, e forse, pensò poi, riaprendo le palpebre e ascoltando il sapore dolce e caloroso delle labbra dell'altro sulle sue, che poteva essersele portare apposta... per lui... Era un po' strano, no? Però, al momento non poteva pensare, non ci riusciva nel sentire la lingua di Marco solleticare il suo orecchio, mordicchiandone poi il lobo finché non scese e regalargli un tenero e affettuoso succhiotto sotto al collo.

-Mhm!- gemette, con le mani che si strinsero a pugno, contento almeno che le manette fossero soffici contro i propri polsi, e che sembrassero ricoperte da uno strano strato di piume, mentre portò in alto le ginocchia, con i piedi ad attaccarsi al muro come a tirarsi su, e le gambe quasi contro al petto come in un atto da difesa, che però non gli riuscì dato che Marco gli è lo impedì portando, dolcemente, una mano sulle cosce per tenerle basse da permettergli di avere la possibilità di sentire la sua pelle completamente con il suo arto, che cominciò a rovistare e ad accarezzare i glutei sudati e poi risalendo verso lo stomaco, solo per ritornare ad avventurarsi verso il basso.

-Ah! M... Marco...- farfugliò, accaldato e con il cuore in frenesia, arrossendo maggiormente nel percepire il proprio membro ormai eccitarsi e irrigidirsi sotto i suoi tocchi e le sue attenzioni. Il fatto, comunque, era che stavano insieme da sei mesi ormai, ma non aveva mai pensato che un giorno l'avrebbero fatto nel luogo in cui lavorava... Beh, di eccitante, come cosa, lo era, ma lo era sempre con lui. Era anche la prima persona, Marco, con cui era stato e con cui lo avesse mai fatto..., sorrise al ricordo di come era iniziato tutto quello, chinando poi in avanti la testa alla ricerca dell'altra, ritrovando però di essersi solo adagiato, con le labbra, al ciuffo giallo del suo ragazzo, e ridacchiò, restando così mentre lo sentì fermare le mani sui suoi fianchi e alzare la fronte lentamente, lasciando percorrere quelle labbra sul suo volto fino alle proprie, e sorrise, Marco, combaciandole con dolcezza e tornando poi a massaggiare la sua intimità con cura.

All very hot. - One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora