Il giorno in cui un nuovo sole mi svegliò.

222 4 44
                                    

Strizzò gli occhi, mordendosi il labbro inferiore con forza intanto che cercava di mandare un veloce messaggio al cervello, a impedirgli che continuasse tutto ciò, mentre la sua mano, senza dargli conto, imperversava, soprattutto le dita; a formicolare sopra quella protuberanza che, come ogni mattina, si era fatta viva. Ma perché doveva pensare proprio a Marco in un momento del genere?, protestò, lamentandosi furiosamente con il cervello mentre l'arto prese ad agire con più foga in quel lavoro piacevole e che lo lasciò con maggiori sospiri, alternati a mugugni. Si era svegliato con quella cavolo di erezione mattutina, e se non fosse che il suo primo pensiero fosse caduto su Marco non si sarebbe ritrovato con le gambe piegate lateralmente, con le ginocchia all'infuori, e divaricate sul materasso, scoperto dalle coperte e con il boxer a giacere su una delle sue caviglie mentre muoveva e sfregava con forza il suo arnese, duro, caldo e sudato come lo era lui in quel momento nell'immaginarsi quel suo biondo ragazzo, con quei muscoli tonici e forti, stringerlo e giacere con lui nella sua stanza. Al solo ripensarci sentiva di stare per venire, e, per come stava muovendo l'arto, dall'euforia dell'idea di avere quegli occhi azzurri addosso mentre lo baciava; quell'atto era in procinto di compiersi. Cavolo, era così terribilmente sexy, Marco, il suo Marco... Se solo fosse stato davvero suo e...

-Mhm!- avvampò maggiormente, strizzando le palpebre e portando l'altra mano a solleticare i propri capezzoli roventi, sbuffando veloce insieme al petto che si muoveva assiduamente, con sempre più ardore e smania. La cosa peggiore era che non ricordava nulla della sera passata, se non, appunto, il volto di Marco, forse lo aveva incontrato e salutato, però... Cavolo! Voleva ricordare, ma forse aveva esagerato con l'alcool e...- Ahm...Marco!- gemette con piacere nell'immaginarselo senza niente proprio come si ritrovava lui in quel momento, boccheggiando aria con avidità intanto che sentì tutto il liquido premere per poi venire in un attimo, finendo a terra e sulla sua pelle mentre si rilassò, abbassando le spalle e socchiudendo gli occhi con un altro sospiro, diventando solo ancora più rosso mentre scivolò con le dita fino all'inguine, superandolo per poi iniziare a premere contro l'ano con un dito, spostando il capo su un lato, stando ben riparato contro il cuscino e penetrando lentamente, ma senza andare troppo in fondo, massaggiandolo con fare sbrigativo e pacato. Cavolo, se solo ci fosse stato Marco per davvero, magari...

Schiudendo gli occhi tra i nuovi mugugni lasciò scorrere lo sguardo, pacatamente, contro il lenzuolo solo in quel momento: per la voglia ardente di cacciare via tutti quei sentimenti repressi verso il biondo, come ogni giorno, non aveva calcolato il resto, appena sveglio, e forse ora poteva scoprire qualche indizio su cosa aveva fatto ieri e su come era tornato a casa; dubitava in macchina, dato che era brillo. Rimosse piano la falange da dentro di sé, borbottando stanco e sbadigliando, comunque molto soddisfatto di tutto quel piacere mentre si voltò completamente su quello stesso lato, dove prima aveva rivolto la sua attenzione solo con il capo; stiracchiandosi assieme alla sua mano, ancora incriminata del suo liquido seminale mentre l'altra la lasciò accanto ai suoi addominali, riversa sul dorso del materasso e schiacciata dal proprio fianco intanto che aggrottò le sopracciglia, osservando attentamente un qualcosa di nuovo. Scuoté il capo, no, forse era solo il sonno, non poteva esserci qualcuno nel letto con lui, no, era impossibile; continuò a ripetersi, abbastanza calmo come se fosse certo che lo stesse interamente sognando, e con un lieve tono spensierato in viso per il piacere provato fino a poco fa. Eppure... Riaprendo nuovamente gli occhi dopo averli chiusi con forza, sperando di far scomparire quella visione, notò con insistenza una possente prominenza, velata dal lenzuolo e che era riversa verso di sé, di cui riusciva a vederne solo il petto... Era... il corpo mascolino di un ragazzo, non c'erano dubbi, concretizzò mentre iniziarono a sorgere in lui, i primi e vorticosi conflitti.

No...

No, no, no, sorrise forzatamente e ironicamente, era impossibile. Quasi stava per ridere, ma era davvero impossibile, tutto quello, sì, lo era, lo era. Lo era per forza! Tentò di convincersi, imponendoselo quasi prima che, le pupille scure, docilmente, risalirono sempre più in alto, fino a scorgere il cuscino di fianco, al lato destro del letto e che, a differenza sua, era vicino al muro come di consueto; senza domandarsi il perché lui fosse leggermente più giù, e ingoiando a stento un groppo di saliva, poté notare un biondo ragazzo, dalla capigliatura corta e ad ananas, un qualcosa di inconfondibile; che lo scrutava, in silenzio, forse stordito, respirando lentamente, e cercando, probabilmente, un filo logico in tutto quello a cui era stato indirettamente partecipe.

All very hot. - One-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora