Parola del capitolo: Polipo.
"...Stava per finire e lui ha cambiato canale, ti rendi conto? Tuo fratello è così stupido!"
April pochi minuti dopo la 'litigata' con lo scimmione e aver sentito lo sbattere della mia porta si era affrettata a chiedere cosa fosse successo ed io da brava amica le raccontai tutto.
Lei scoppiò in una fragorosa risata, si teneva la pancia con la mano destra e con quella sinistra si asciugava le lacrime dovute alla risata. "Am, te la sei presa per così poco? Sei così melodrammatica!"
Aggrottai le sopracciglia e la guardai con gli occhi risotti a due fessure, cercando di incuterle timore ma quello che ricevetti fu un'altra risata.
" April Jane Evans, tu essendo la mia 'migliore amica' dovresti prendere le mie parti non ridere di me!" Le dissi mimando le virgolette sulla parola migliore amica.
"Am, non prendertela. Mio fratello è, purtroppo, un grandissimo stronzo.
Basta non dargli corda" Mi disse lanciandomi un cuscino in piena faccia.
Sbuffai contrariata ed in risposta ricevetti un'altro cuscino sempre in faccia."Jane, non ti conviene sfidarmi, potresti pentirtene" dissi prendendo un cuscino per poi tirarglielo in piena faccia, lei fece una smorfia ed io scoppiai a ridere e lei mi seguii a ruota.
Ero felice di avere una persona come lei al mio fianco.Non ho mai dato importanza all'amicizia, ma dopo aver incontrato April cambiò tutto.
Flashback
12.09.2008
Ero appena arrivata nella mia nuova casa, ero seduta sull'erba leggermente bagnata mentre giocavo con le mie amate bambole, alle quali Sophia aveva tagliato i capelli per farmi un dispetto.
Una bambina della mia stessa età mi si parò davanti.
Aveva una piccola treccia bionda sulla spalla destra, le guance leggermente rosse e gli occhioni azzurri contornati dalle folte ciglia. La bocca piccola e leggermente screpolata era curvata in un timido sorriso.
"Ciao, io sono April, mi chiamo come il mese e per questo molto bambini mi prendono in giro.
Posso giocare con te?"
"No, le mie bambole sono già senza capelli, non voglio ritrovarle senza gambe" dissi per poi farle una linguaccia e riprendere a giocare da sola.Lei non si scoraggio, anzi si sedette accanto a me e mi porse la manina.
"Come ti chiami?" Esitai ma poco dopo le strinsi leggermente la mano e risposi alla sua domanda "mi chiamo Amy" lei sorrise soddisfatta per poi domandarmi la stessa cosa che mi aveva domandato pochi minuti prima.
Sbuffai ma alla fine cedetti, lei felice prese la mia bambola ed iniziammo a giocare assieme."April, io sono la principessa e tu la mia amica."
"Ma Amy io voglio essere la principessa!"
"Le bambole sono mie e io decido."
"Sei antipatica! Io torno a casa mia."
Così fece, si alzò da terra, si ripulì il vestitino rosa che portava con le mani e si allontanò da me.
Non ci parlammo per giorni. Finimmo in classe insieme alle elementari e così mettemmo da parte 'l'orgoglio' e diventammo amiche, grandi amiche.
Fine Flashback
"A cosa pensi?" Mi chiese April risvegliandomi dal mio stato di trance
"A come ci siamo conosciute" dissi per poi guardarla negli occhi.
Mi abbracciò e mi sussurrò "eri una stronza anche da piccola" risii, mi mancavano quei tempi.April si staccò dall'abbraccio e mi dissi di scendere in salotto in modo tale che avremmo preparato qualcosa da mangiare.
Mi cambiai velocemente, indossai una maglietta ed un pantalone della tuta.
Mi feci una crocchia disordinata e mi recai al piano inferiore canticchiando la canzone "November rain" dei Guns N' Roses.Stava andando tutto troppo bene.
Arrivata in soggiorno notai che il divano era occupato da tre figure maschili.
Fortunatamente non si accorsero di me così sgattaiolai fuori dal soggiorno e mi recai in cucina.
Entrando notai la figura slanciata della mia amica.
"April, ma chi sono quelli in soggiorno?" Chiesi avvicinandomi a lei
April si girò di scatto portandosi una mano al cuore.
"Am, mi hai spaventata. Dicevi?"
Disse mentre apriva vari sportelli
"Dicevo: chi sono quei tre ragazzi di là?"
Lei si giro di nuovo verso di me, stavolta con una busta di pasta in mano , con un'espressione spaesata.
"Ragazzi? Quali ragazzi?" Mi chiese guardandomi dritta negli occhi
"Come quali ragazzi? Quelli che sono seduti sul divano di casa tua!" Dissi strappandole il pacco di pasta di mano e indicando con il pollice un punto indefinito dietro di me.
Lei si sporse dalla porta che separava la cucina dal salotto, scrutando attentamente le figuri maschili.Dopo qualche secondo si rigirò verso di me e disse "Quelli sono gli amici di mio fratello" rimasi allibita, già dovevo sopportare uno come Bryan tutto il giorno ed ora si mettevano in mezzo anche i suoi stupidi amici...
"April, stai scherzando vero?" Chiesi mentre giocavo con il bordo della mia maglietta."No ed ora vai da loro e chiedigli se restano a mangiare" sbarrai gli occhi, non ci sarei mai e dico mai andata!
Ma la mia amica sapeva come convincermi: mi offri pizza gratis per un mese, non avrei mai potuto rifiutare!Così presi coraggio e mi recai in salotto.
Sta volta insieme a questi ragazzi c'era anche Bryan.Non si accorsero subito della mia presenza, dovetti schiarirmi la voce svariate volte pur di essere notata.
Finalmente o sfortunatamente dipende dal punto di vista, si accorsero di me e mi guardarono curiosi.
"Ciao, io sono Amy, con la ipsilon e non con la i, sapete molte persone si sbagliano quindi ve lo dico per prevenire."
Cosa stavo dicendo? Il ragazzo dai capelli biondi cenere cercava di trattenere una risata mentre il ragazzo dai capelli castani chiaro sbuffo annoiato.
"Dicevo, April chiede se restate a mangiare."
Conclusi asciugando le mie mani ormai sudate sui pantaloni della tuta.
I ragazzi mi scrutarono in silenzio per poi alzarsi e uscire dal salone senza degnarmi di una parola.
Che imbecilli!
🐙N.A:
Hello girls and boys!
La nostra Amy ha incontrato gli amici dello 'scimmione'.
Mi sono divertita a scrivere questo capitolo quindi spero vi sia piaciuto.
Se è così lasciate una ⭐️ e un commento.
Vi amo
-AliceEcco la nostra amata Amy!
⬇️P.S : adoro tantissimo questa foto di Lucy.
Alla prossima!❤️
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È solo una stupida storia d'amore
RomanceLa sfortuna perseguita Amy Walker dall'inizio dei suoi tempi. Evidentemente al destino piace complicare le cose alla giovane sfortunata, proprio per questo, dopo che la sua casa prese fuoco 'accidentalmente' fu costretta a trasferirsi per un period...