6. Film e lo scimmione

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Parola del capitolo: trapunta

La settimana scolastica passò senza intoppi e molto velocemente.

Questo sabato avevo tutta la mattinata libera, avevo pensato di vedere qualche film o leggere qualche libro, invece, il pomeriggio sarebbe venuta Taylor McCall per le ripetizioni di matematica.

Avevo finito da poco la colazione, in casa non vi era nessuno o almeno credevo ciò.

April era uscita con un ragazzo di cui si era infatuata, speravo fermamente che non fosse stato come l'ultimo.

I signori Evans e mia madre erano fuori città per delle commissioni lavorative, insomma, cose burocratiche.

Bryan, invece, non ne avevo idea. Sapevo che la sera precedente era stato ad una festa e probabilmente era talmente ubriaco da non ricordare dove fosse casa sua perciò questa mattina si sarebbe svegliato in qualche prato o a casa di qualche ragazza che si era fatto la sera prima. Non che mi importasse sia chiaro.

Finii di lavare i piatti che avevo utilizzato per mangiare e li riposi nei propri scaffali.

Mi feci una coda disordinata per poi correre in bagno, lavare i denti e cambiarmi.

Finito tutto ciò tornai in salotto canticchiando qualche canzone e con un grande sorriso sulle labbra che fu, in seguito, sostituito da una smorfia di disgusto.

Bryan e una ragazza dai capelli rosso fuoco erano in salone che conversavano tranquillamente.

"Piccola, ora devo andare ci vediamo" disse 'lo scimmione' accompagnando la ragazza alla porta.
Lei prese a giocare con una ciocca di capelli gli scoccò un dolce bacio sulla guancia per poi mormorare un 'chiamami' accompagnato da un occhiolino.
Bryan alzò gli occhi al cielo ma la ragazza non sembrò notarlo al che mi fu difficile trattenere una risata ma ci riuscii.

Quando la ragazza uscii da casa il signorino Evans finalmente sospirò per poi sorridere, chi sa cosa stava pensando? Alcune volte vorrei poter entrare nella mente delle altre persone per poter capire più di loro o semplicemente sapere a cosa stanno pensando.

Quando si accorse di me il suo sorriso svanii.

Mi scrutò da capo a piedi, questa cosa mi mise parecchio in imbarazzo ma non lo diedi a vedere.

"E tu che ci fai qui?" Mi chiese mentre si sistemava i capelli con una mano.
"Potrei farti la stessa domanda" risposi sorridendo mentre mi dirigevo verso il divano.

Lui capii le mie intenzioni e si affrettò a prendere il telecomando per poi sbattermi in faccia il fatto che fossi bassa e che non riuscissi a prendere il telecomando dalle sue mani.

Non volendo rinunciare a un bel film mi affrettai a tirare un calcio dove non batte il sole.
Bryan lasciò il telecomando e finalmente fu mio.

Nel mentre Evans si piegava dal dolore imprecando e insultandomi in tutti i modi possibili.

"Sei morta Walker" disse a denti stretti. Mi lasciai sfuggire una piccola risata per poi dire "sempre se riesci ad alzarti Evans" ed in seguito gli feci una linguaccia.

Poi successe tutto rapidamente, il ragazzo che si trovava a pochi metri da me si rialzò per poi buttarmi sul divano e rubarmi il telecomando.
Azionò un film horror ed io provai a controbattere ma fui zittita.

Sbuffai ma comunque seguii attentamente il film.

Non ero la solita ragazza che si impauriva per qualche scena paurosa o particolarmente violenta anzi ero l'esatto contrario.

Bryan mi sembrava abbastanza scosso e ne ebbi  la confermai quando in una scena particolarmente 'cruda' il soggetto interessato tirò un urlo per poi sobbalzare dalla paura.

"Evans hai per caso paura?" Chiesi ridendo.
"Non c'è nulla da ridere Walker" disse mentre mi scoccava un'occhiataccia mentre prendeva qualche manciata di patatine, oltretutto, mie.

"Bryan Evans ha paura, Bryan Evans ha paura..." canticchiavo  allegramente questa canzoncina fino a che 'lo scimmione' mi lanciò un cuscino, prendendomi in faccia per poi mormorare uno 'stai zitta'.

La mattinata passò velocemente, nonostante l'avessi passata con Bryan mi ero divertita parecchio.

La pace che si era creata fu interrotta dal suonare della porta.

Mi stiracchiai, mi rifeci la coda che nel frattempo si era rovinata e poi aprii la porta.

"Walker non abbiamo tutto il tempo fammi entrare" disse la mora mentre si sistemava i pantaloncini che si era messa.

"Prego" Le dissi indicandole il soggiorno con fare teatrale.

Lei ridacchio leggermente per poi dire "iniziamo!"

Io annuì e le feci strada verso la mia camera.

To be continued...

✏️N.A:
Hey girls and boys!
In questo capitolo ritorna il nostro Bryan.
Nel prossimo capitolo scoprirete cose ASSURDE!!!
Mi scuso se sarò meno attiva del solito ma frequentando il liceo classico ho parecchio da
studiare ma comprendetemi.
Se questo capitolo vi è piaciuto lasciate una ⭐️ e un commentino.
Alle prime 100 visualizzazioni ci sarà una sorpresina.
Vi amo
-Alice

È solo una stupida storia d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora