Capitolo 11

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Justin's POV

"Quindi l'avete fatto?" chiede Jaxon distogliendo lo sguardo dalla strada.

"Possibile che sia l'unica cosa che vuoi sapere?"

"Si. E adesso rispondi."

Alzo gli occhi al cielo e mi accascio sul sedile. "No, non l'abbiamo fatto. E guarda la strada prima di farci ammazzare tutti e due."

"Che delusione che sei." Ha un espressione finta delusa mentre sposta lo sguardo sulla strada.

"Sei tu quello che cambia tipa ogni sera." Lo rimprovero.

"Ehi, io vado fiero della mia attività sessuale."

"Convinto tu. Non ti piacerebbe avere una ragazza fissa ogni tanto?"

"Mm...fammi pensare, no. L'amore è uno schifo, è tutto un circolo vizioso; prima ti innamori ed è tutto rose e fiori, poi inizia la gelosia, i 'non mi piace tu esca con quello o quella', poi sei costretto ad andare a convivere perché è quello che tu sai che lei vuole anche se non te lo dice, poi arrivano le corna, ti lasci e ti senti una merda per un mese."

"Ci sono anche lati positivi sai?" rido.

"Non me ne viene in mente nessuno."

Mi accascio sul sedile esasperato. "Sei impossibile."

"Una botta e via fratello, una botta e via."

Rimango in silenzio. È incredibile quanto è cambiato dalla morte di papà. E come dargli torto, è da lì che tutto ha cominciato ad andare in pezzi. Era solo un bambino quando hanno portato mamma in ospedale, ed era poco più di un ragazzino quando è morta Jazmyn. La nostra infanzia è stata un perfetto mix di rabbia contro il mondo e di dolore. La vita certe volte ti colpisce così forte che a volte ti chiedi se riuscirai ad alzarti ancora. E credo che Jaxon sia ancora seduto per terra, in attesa di un motivo per ritornare a vivere.

...

È passato qualche giorno dall'ultima volta che ho visto Karisma. Sono stato molto impegnato, quindi non ho avuto tempo per vederla. Le ho scritto tutti i giorni, ma devo dire che mi manca lo stesso.

-Ehi piccola, ti va di uscire?

Invio e lei non ci mette molto a rispondere.

-Certo, dove ci vediamo?

-Al molo.

-Ok, a tra poco.

Aggiunge un emoji che schiocca un bacio e io le invio un cuore.

Inizio a prepararmi: un paio di pantaloni da basket, una canottiera, Sneakers e via.

Arrivo al molo circa venti minuti dopo.

-Dove sei?

Scendo dalla macchina e comincio a guardarmi intorno in attesa che risponda al mio messaggio, quando vedo quei capelli neri che riconoscerei ovunque.

Mi avvicino con passo felpato a Karisma e la cingo con le braccia, ma il gesto non ha ottenuto il risultato sperato dato che con una mossa mi ritrova a terra.

"Oh mio Dio, Justin scusami. Non pensavo fossi tu."

Mi sfugge un mugolio mentre apro gli occhi per guardarla.

"Cos'è appena successo?"

"Terza lezione di autodifesa, e tu non dovresti mai prendere di sorpresa un gangster. Ti fa male qualcosa?"

"No, tranquilla." Mi tiro a sedere. "La prossima volta prima di avvicinarmi per abbracciarti ci penserò due volte."

Le sfugge una risata e mi passa una mano tra i capelli. "Comunque ciao." Sussurra prima di darmi un bacio.

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