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Mi sento davvero bene appena le mie labbra sfiorano il bicchierozzo di quel solito cappuccino al bar, vicino alla scuola. È uno dei miei bizzarri riti di ogni singolo giorno. È fin dalle medie che ci vado. C'è chi mi prende in giro e chi invece mi appoggia tra tutti i miei programmi, ma quel del cappuccino non me lo tocca mai
nessuno! È divertente raschiare via la schiumetta dolce con la cannuccia. Quella è di sicuro la mia parte preferita! Mi decido, anche se oggi proprio non ne ho voglia: prendo la cartellina zeppa di libri da terra ed esco dal bar. Non ci fanno entrare prima delle sette e cinquanta quindi mi metto in un angolino in mezzo alla folla. C'è gente di tutti i tipi, tra loro intravedo una mia vecchia amica di infanzia. «Rea? Quanto tempo! Spero tu ti ricorda di me» mi avvicino e le porgo uno dei sorrisi più cordiali che potessi farle: «Caschi il cielo! Chiara! Tesoro mio in tutti i luoghi pensavo di trovarti, tranne che in questo liceo! Per me è il terzo anno, sai? All'asilo non si capiva la differenza di età tra noi due» conclude ridendo. È sempre stata simpatica! La seguivo su Instagram, non è cambiata affatto, non solo come carattere ma anche come abbigliamento. Felpa rosa pesca leggermente scollata con i jeans grigi e gli stivali di gomma nera da tipica "metallara". I capelli castano scuro tirati su con un nastrino che certe volte lo vedo legato al polso. Gli occhi color miele e le labbra rosate. La campanella suona proprio mentre mi stavo lasciando trasportare dai pensieri. «Allora io vado Kiá, se hai bisogno chiama!» mi dice Rea per poi scomparire tra la massa di studenti, bidelli e professori. Questo per me è il primo anno di liceo, se non si fosse capito. Non mi preoccupo più di tanto visto che conosco bene l'edificio e molti miei amici delle medie sarebbero venuti qui. Entro in classe e trovo un solo volto familiare, quello di Martina. Tutti gli altri saranno capitati in altre sezioni! Mi siedo tra gli ultimi banchi e porgo un saluto di benvenuto ai miei futuri compagni che continuano ad entrare dalla porta. La porta si chiude e una ragazza si siede accanto a me alla svelta, scioccata di essere capitata con me. Non so che farci se non sono così "all'altezza" come vorresti, le vorrei dire, ma le apparenze ingannano, lo sanno tutti! Quindi decido di stare zitta. Entra una professorssa sulla trentina dal look un po' casual ed i capelli afro raccolti in piccole treccine. Si presenta e ci fa presentare. Ho modo di conoscere meglio tutti e la cosa mi rende felice. Io dico di essere sempre una ragazza felice e rilassata e sinceramente spero che la cosa vada avanti così! La lezione finisce e questa si tira via tutte le altre fino alla ricreazione. Qui ho modo di chiaccherare un po' con Martina e Rea, che incontro con abbastanza facilità in corridoio. Poi mi guardo attorno, non viene più nessuno a salutarmi, ma mi sento fiduciosa! Con il mio sorriso da angioletto, come dice nonna, li conquisterò tutti! Ridacchio al solo pensiero di mia nonna quando me lo ha detto per la prima volta. La campanella suona e torniamo tutti ai nostri posti. Mi accorgo di quanto sia popolare la mia vicina di banco, nonostante anche lei sia pacata, come me, tutti la salutano e a dire il vero è anche molto bella. Mi accorgo di starla fissando. Lei incrocia il mio sguardo e io mi affretto a girarmi, ma si accorge lo stesso di me.

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