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La lezione con quei due vicini passa lenta come un anno. Mi affido spesso a Chiara coinvolgendola nei miei discorsi, ma non riesco a non girare il capo per controllarli. La mia faccia in questo momento sarà un miscuglio tra "va tutto malissimo ma mi so controllare" e "sto per scoppiare, fatemi uscire da questa benedetta stanza!". Quando esco dall'istituto è già buio e inizio a muovermi per le strade poco illuminate come un'anima dannata in cerca di consolazione. Mi sto sentendo male e inizio ad accelerare il passo, chi mi vede potrebbe pensare che sia pazza ma so che devo sbrigarmi ad arrivare a casa. Una volta a arrivata non riesco a trovare le chiavi di casa e resto per una buona mezz'ora fuori dalla porta al gelo, fino all'arrivo di mia madre che con sguardo attontito mi apre e mi invita ad entrare. Io salgo di corsa e mi rifugio sotto le coperte di camera mia. Alla fine mi sento più leggera, ma comunque ferita da Martina che credevo mia amica fin dalle medie. Scendo per la cena e poi mi rinfilo sotto le coperte del mio letto, stavolta per dormire. Il giorno dopo la sveglia suona alle sette procede tutto regolarmente. Mi alzo, faccio colazione, mi vesto e lavo i denti prima di uscire. Lo scuolabus è in ritardo, come al solito, ma riesco comunque ad arrivare a scuola per le 8... nonostante abbia anche perso tempo al bar per colpa del mio adorato cappuccino. Quando entro in classe Michelle mi saluta con fare cordiale, io ricambio e stavolta mi siedo vicino a Tosca. Questa dovrebbe essere la giornata più facile di tutta la settimana , ed infatti lo è! Non facciamo nulla per sei ore consecutive e il tempo passa serenamente. All'uscita mi accorgo di qualcosa di strano, qualcosa che avevo completamente dimenticato! Manca Martina oggi! Ecco perché è filato tutto liscio! Rea viene mi corre incontro e mi fa sobbalzare:

<< Ciao Kia! Perché non rispondi più ai messaggi?>>

Ovviamente intenderà i messaggi sul telefono.

<<Rea non ce la facevo più e l'ho spento definitivamente.>>

<<Ok non c'è problema, esci con me e la ............. stasera?>>

Sentendosi chiamata in causa dalla folla sbuca anche ............. e si mette a discutere con Rea.

<<Ecco io dovrei andare...>>

Faccio io dopo un po' di chiacchericcio tra queste due.

<<Per stasera è ok, ci vediamo!>>

Continuo io salutando le ragazze. Faccio qualche passo e salgo in bus, molto soddisfatta della giornata. All'improvviso col fiatone Lollo si siede accanto a me così furtivamente che mi fa scappare una risata. Lui si gira e inizia a ridere con me. Poi mi abbraccia forte e rimango come paralizzata tra le sue braccia. Faccio una faccia disgustata e presa dal panico lo scanso delicatamente, Lollo invece è felice e mi sorride.

<<Scusami ma non potevo più sopportare di starti lontano, mi dispiace troppo, tu sei una persona fantastica e non voglio mai più lasciarti. Sono stato sciocco ad aver dato retta a Martina, infondo lei mi ha chiesto "preferisci lei o me? Lei o me, con cui sei stato amico dalle elementari?!" e io le ho dato la risposta sbagliata>>

Fa lui. Sono stata talmente male per tutto l'accaduto che mi scende una lacrima  gioia e stavolta lo abbraccio io, più forte e decisa che posso. Avvicinandosi al mio orecchio sussurra:

<<Non farò mai più lo stesso errore, ti voglio troppo bene>>

Il viaggio col bus finisce troppo presto, ma con un invito a casa da parte di Lollo che, da super emozionata qual ero, ho accettato senza esitare. Mi viene un crampo al cuore quando mi ricordo di Martina, se lo viene a sapere, come farà, sicuramente me la pagherò cara! E questa volta ancor più di prima.

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