Il giorno dopo la sveglia suona troppo presto e mi alzo ancora assonnata. Nonostante siano le 7:30 mia madre non c'è, ma ha comunque lasciato la colazione sul tavolo. Due pancakes con lo sciroppo d'acero sopra ancora belli fumanti. Spazzolo via tutto in pochi secondi ed esco di casa. Ho deciso di indossare una felpa nera e dei pantaloni normalissimi, sempre neri. Io odio il nero ma oggi mi sta particolarmente bene. L'acconciatura non è un granché, ho i capelli tirati su in una coda di cavallo fatta alla svelta. Mi fermo al bar per il mio solito cappuccino. Cerco con lo sguardo i miei nuovi compagni ma non ci sono. Mi sento stranamente sola, e non so perché non riesco a godermi quel cappuccino. Suona la campanella ed entro in classe, la maggior parte dei banchi sono vuoti e tendono a riempirsi man mano prima della chiusura delle porte.
«Una volta chiuse le porte si entra all'ora successiva»
fa fiera la professoressa della prima ora. Tutti tirano fuori i libri e io mi accorgo di non aver portato quello specifico libro e quindi di averlo lasciato a casa. Sbuffo e mi giro verso Michelle che è già sbragata sul banco come se volesse appisolarsi.
«Non ho il libro»
Lei senza nemmeno muoversi dalla sua posizione spostò con una mano il libro è lo portò a metà banco per farmelo leggere meglio. Era un libro già stato usato in precedenza, tutto scarabbocchiato. Aveva disegni di roselline sotto le illustrazioni e ai bordi delle pagine, con una calligrafia quasi perfetta, delle frasette scritte con la penna. Non voglio farci molto caso, visto che sono affari suoi di quello che scrive nei libri. Ma l'occhio mi va a cadere su una frase in particolare.
“Liam ti amo,
vorrei troppo chiederti
se una di queste volte
usciamo.
Insieme e soli.”È ovvio che si riferisce al nostro compagno di scuola, quello che ora è seduto tra i primi banchi e che tutti definiscono "figo". Quanto lo odio io invece! Seriamente Michelle è innamorata di un ragazzo come lui? Beh in effetti loro sarebbero una bella coppia. Ma mi darebbe troppo fastidio se mi lasciasse per rincorrere quel piacione.
«Kia alla lavagnia»
«Io?!!»
Esclamo io con un tono di voce troppo alta tanto da far ridere metà classe. Michelle accenna un sorriso e Liam si gira a guardarmi storto. Improvvisamente arrossisco e scatto in piedi, indecisa se scappare dall'aula o rimanere e andare in contro al mio destino... Ieri non ho studiato! E non ho nemmeno fatto i compiti! Deglutisco e aspetto impaziente.
«Certo, interrogata! Muoviti.»
Mi fa la professoressa con aria ironica. Stavo probabilmente tremando. Allora mi feci spazio tra i banchi e passo dopo passo raggiunsi la lavagna. Le labbra mi si asciugavano e sentivo gli occhi di tutti addosso, compresi quelli di Michelle. Presi il gesso in mano e prima di poter scrivere l'esercizio bussarono alla porta. Cercai di non far notare il mio totale sollievo a quel punto. Dalla porta non entrò la solita bidella con le comunicazioni da scrivere e far firmare, ma bensì la Preside del liceo. Portava i tacchi alti gialli intonati alla giacca e agli occhiali, per il resto sfoderava una camicia e dei pantaloni attillati bianchi; i suoi occhi erano marroni con i capelli ricci pieni di colpi di sole e le sopracciglia disegnate. Avrà avuto una trentina d'anni, si capiva che era molto giovane e a me piaceva così com'era. All'iscrizione scolastica eravamo passate con mia madre per firmare delle carte ed eravamo finite proprio nell'ufficio della Preside, che ci aveva fatto subito una buona impressione: era attenta, ordinata e mi ha persino fatto un complimento... Anche se non si dovrebbe fare in quei casi. La Preside era un'amica di mia zia, a volte mi stupisce di quanto sia piccolo il mondo.
A questo punto vado a posto silenziosamente senza farmi vedere mentre tutti si alzano e la prof saluta la Preside. Come nulla al mio posto ci trovo Liam. Resto un attimo perplessa, poi lui inizia a guardarmi con aria di sfida per poi girare i tacchi e tornare al suo posto. La Michelle trattiene una risata. Beato lui che qui dentro può cambiare posto come gli pare e piace senza essere accorto da nessuno, se fossi stata io sai quante me ne avrebbero dette! Alzo gli occhi al cielo e recupero il mio posto.
«Buongiorno ragazzi,» fa la Preside «volevo augurarvi in ritardo buon anno scolastico e informarvi che domani si terrà la prova di evacuazione generale. Grazie per il suo tempo disponibile professoressa Galli.»
La prof le porge un sorriso e chiude la porta. Poi iniziò a scrivere cose sul registro a caso per i restanti cinque minuti. Non capisco ancora cosa abbiano tutti da scrivere! L'importante è che una volta finito non mi abbia più chiamata. Ma subito mi preoccupai per un altro motivo. Notai troppo scambio di guardi tra Liam e Michelle, e tra Liam e Chiara, ovviamente. Ma poi a me cosa importante? Boh, devo ancora vedere.
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Secret About You
Любовные романыS.A.Y. (Secret About You) è un progetto realizzato con amore e tantissimo impegno. Racconta una storia giovane e moderna che vi travolgerà in poche righe tramite il punto di vista di una ragazzina di 15 anni. Ringraziamo tutti i lettori e tutte le p...