Tears Streaming Down Your Face

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La prima volta che lo vidi pensai avesse l'atteggiamento da leader, sì l'atteggiamento di quelle persone che ti avrebbero guidato sempre con giudizio e correttezza. Parlava a noi reclute come fossimo suoi pari, considerandoci soldati veri e propri, non solo ragazzi ancora ignari di ciò che accadeva nel mondo.
La sua voce era sicura e decisa, aveva un atteggiamento rigido ma comunque riusciva a trasmettere un certo calore attraverso le parole che usava. Pensai fosse un ottimo oratore, ma nonostante questa sua ammirevole capacità non molti di noi sarebbero rimasti con lui, io per prima. O almeno questo era ciò che pensavo. Quando iniziò a parlare del mondo esterno, dei pericoli che ogni giorno loro correvano e che anche noi avremmo corso se ci fossimo arruolati nel corpo di ricerca, qualcosa in me scattò. Avevo pensato al mondo esterno molte volte e altrettante mi ero ripromessa di non cedere alla tentazione di scoprire cosa ci fosse al di là di quel maledetto muro. Però in quel momento, con la pressione della decisione imminente a premere nel petto e lui di fronte a tutti noi, cedetti. Decisi di scoprire cosa ci fosse al di là, decisi di ascoltare le sue parole. Decisi di agire da folle, perchè in fondo per prendere una scelta del genere un po' folli, se non pazzi, bisogna esserlo. Il Capitano ci chiedeva di mostrare il nostro coraggio e di offrire i nostri cuori alla lotta contro i giganti, non potevo nascondermi. Sembrava quasi una sfida quella che ci proponeva: eravamo veramente così coraggiosi da rischiare le nostre vite? Se sì, dovevamo dimostrarlo arruolandoci nel corpo di ricerca. Le sue parole suonarono così convincenti e sincere, il suo sguardo trasmetteva una sicurezza mai provata prima e pensai : "Dannazione! Seguirei questo biondo pure in braccio ad un gigante semi chiedesse di fidarmi di lui!".
Ci arruolammo in 7 quell'anno, io ero l'unica ragazza.

È stato lo stesso biondo nel quale riposi la mia fiducia che ci guidò in questa missione suicida.

Eravamo in vantaggio: gli alberi al confine della grande foresta ci fornivano gli attacchi ideali, poi loro sono arrivati in massa.
Troppi e troppo in fretta.
Nella confusione ho perso la mia squadra, mi fermo su un ramo dal quale posso cercare di ritrovare Felix . Da quando ci siamo arruolati, circa tre settimane fa, siamo diventati molto amici. Già durante l'addestramento parlavamo spesso e lavoravamo insieme, ma non ci consideravamo veri amici; ora che siamo rimasti in così pochi ci siamo uniti tra noi reclute e soprattutto io mi sono affezionata a lui. Felix è un soldato esemplare: si è classificato primo della classe. Grazie alle sue capacità ha sempre voluto entrare a far parte della legione esplorativa per poi diventare un eroe conosciuto. Ha le potenzialità per realizzare il suo sogno però ha un piccolo difetto: non sa misurarsi.
Neppure io ho molto autocontrollo, ma conosco i miei limiti mentre lui continua a esagerare, spingendosi sempre al limite e mettendo in pericolo i suoi compagni di squadra. Già una volta abbiamo rischiato di non tornare alla base interi per colpa sua: aveva esaurito il gas cercando di distrarre dei titani rimanendo così bloccato tra due di loro.

Nonostante questo suo aspetto è una persona fantastica, sempre pronta ad aiutare gli altri e coraggioso come pochi. Ed è questo che mi spaventa. Mi hanno messo nella sua stessa squadra per poterlo tenere a bada e ora che io non sono con lui ho paura di cosa possa combinare, soprattutto adesso che la situazione è svantaggiosa.

Sento un grido provenire da sinistra,mi volto.

Un soldato è bloccato nella mano di un gigante mentre un altro ancora si sta avvicinando. Non ci penso un secondo e, impugnate le lame, mi getto addosso al titano che ha afferrato l'uomo.
Non noto nulla di ciò che mi circonda: non bado al vento che mi graffia il viso e mi costringe a socchiudere gli occhi, non bado al soldato che si sta avvicinando per salvare anche lui lo stesso uomo, non noto che a pochi metri da me proprio Felix è in pericolo.

Centro perfettamente la collottola del gigante che subito molla la presa e permette al soldato di mettersi in salvo; mi aggancio ad un altro albero e mi getto sul secondo titano, quello in avvicinamento, e in un attimo è morto pure lui.

Safe and Sound ~ErwinxOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora