L'aria è umida mentre cavalchiamo tra gli alberi.
Dopo essere stati interrotti nell'ufficio di Erwin da un soldato che avvisava che metà legione era malata e non dava segni di miglioramento, ho insistito per far parte della squadra che sarebbe andata a cercare rifornimenti di paracetamolo. Inizialmente Erwin si era opposto alla mia scelta , ma si è arreso quando gli ho fatto notare che io stavo meglio di ogni singolo soldato presente in base. Ha delegato Levi come capitano della squadra e ora sto cavalcando al suo fianco, in quanto soldato con la salute migliore, lungo la via del ritorno. Vado fiera dei miei anticorpi: a meno che io non sbatta da qualche parte, come contro degli alberi, non sono mai costretta a letto.- Hhecchiù! Cazzo!
- Salute! - Levi continua astarnutire e commentare molto finemente, lasciando intendere quantosia felice di essere raffreddato.
- Passiamo dal lato di destra per ilritorno!
La sua voce è più roca del solito esembra ancora più svogliato. Continuiamo a cavalcare veloci, colparacetamolo al sicuro nelle bisacce, sentendo più starnuti che parole.
Ci blocchiamo quando, arrivati alvillaggio da attraversare, lo troviamo deserto. Mi guardo attorno:non c'è anima viva, ma soprattutto alcune case sono per metàdistrutte. Siamo sull'attenti, pronti a scattare per qualsiasimovimento sospetto, ma non ci sono giganti in prossimità, lapianura attorno è sgombra.
- Controllate se c'è qualcuno!
Levi smonta e si avvia verso le casesul lato destro, io lo imito dirigendomi a sinistra.
Ora l'aria risuona di richiami: - C'ènessuno? Siamo della legione esplorativa! C'è qualcuno nascosto?
Nessuna risposta, nessun movimentoproveniente dalle case. La mia attenzione è attirata da una casacon un angolo distrutto, le macerie ricadono verso l'esterno, comese dall'interno fosse esploso qualcosa. Mi avvicino e sguaino le lame, mi guardo attorno: la porta d'entrata dà su una cucinadisordinata. Entro e muovo qualche passo verso il centro:
- C'è nessuno?
Sono pronta a scattare, i nervi a fiordi pelle anche se non capisco il perchè, dopotutto un titano nonpotrebbe mai nascondersi dietro una porta... ma non tutti i "cattivi" hanno le sembianze di un gigante. Potrebbero essere passati deifuorilegge, quei pochi che sono riusciti a scappare dalle prigionistatali e si divertono saccheggiando e distruggendo villaggi.
Sento un rumore alla mia sinistra, mivolto di scatto preparando le lame. Un'anta di un armadiettopoggiato a terra si muove leggermente. Piano, piano si socchiudefinchè non intravedo un viso. Sbucano delle dita che aprono un poco l'antina e spunta un mezzo volto di bambino; gli occhi spaventati ela carnagione pallida. Abbasso le lame e mi inginocchio; potreiaverlo spaventato. Lo guardo cercando di rassicurarlo:
- Puoi uscire, non voglio farti delmale...
Il bambino osserva le lame diffidente,le rinfodero e gli mostro le mani ormai vuote. Accenno un sorriso.Subito esce dal nascondiglio e mi si fionda addosso, allacciandomi le braccia al collo. Essendo inginocchiata sono appena più alta dilui e quindi riesce ad abbracciarmi perfettamente. Rimango spiazzatada quel gesto.
- Ho avuto paura...
La sua voce trema, è debole. Le suemani si stringono sulle mie spalle, lo abbraccio a mia voltadelicatamente.
"Chissà che ha visto?" , se ilvillaggio è stato attaccato e lui è l'unico sopravvissuto, allora deve aver visto l'inferno stesso.
- Tranquillo, ora ci siamo noi!
Mi allontano e lo guardo negli occhiper rassicurarlo; una lacrima gli sta scendendo sul viso, se laasciuga con la manica della maglia. È piccolo, avrà quattro, cinque anni? Non saprei dargli un'età precisa. Ha i capelli neri e gli occhi di un colore verde scuro misto a blu, le guance sono cosparse da lentiggini leggere. Mi ricorda qualcuno, ma non riescoproprio a capire chi ora. Mi rialzo e vedo che mi arriva appenasopra il fianco. Mi prende la mano, senza chiedermi nulla, ma non me la sento di allontanarlo.
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Safe and Sound ~ErwinxOC
FanfictionLa prima volta che lo vidi pensai avesse l'atteggiamento da leader, sì l'atteggiamento di quelle persone che ti avrebbero guidato sempre con giudizio e correttezza.[...] Le sue parole suonarono così convincenti e sincere, il suo sguardo trasmetteva...