- Eeeeehcciù!Ahhzzo!
Dolore, dolore puro tra le coste, sciolto nel petto come ghiaccio bollente.
Cerco di controllare il respiro "Piano Vale, respira piano, poco alla volta" provo a darmi un ritmo. Riesco ad alzarmi a sedere e chiudo gli occhi per concentrarmi meglio. Come sempre mi abbraccio da sola, convinta chequesto possa diminuire il dolore.
- È sveglia!
Sento delle voci, apro gli occhi e vedo una porta davanti a me. Sono in un letto che non è il mio e non sono nel dormitorio. Alla mia sinistra c'è una parete mentre a destra una scrivania. A fianco della porta, verso destra, c'è un piccolo armadio. Deve essere una delle stanze dei pezzi grossi della legione: salendo di rango si possono ottenere dei "privilegi" quali le stanze singole.
Il dolore diminuisce lentamente e riesco a svegliarmi un po' di più.La porta si apre ed entra una ragazza minuta coi capelli castano chiari. La riconosco, non conosco il suo nome, ma so che fa parte della squadra del caporale Rivaille. Mi sorride gentilmente mentre si avvicina.
- Ciao Vale, sono Petra. Sono qui per dare una controllata alle tue costole se non ti dispiace.
- Ah-ah – acconsento a bassa voce per paura di farmi altro male. Mi sento ancora leggermente stordita dal risveglio traumatico, ma provo a parlare:
- Sbaglio o fai parte della squadra di Rivaille? - , sono curiosa: questa ragazza che sembra così delicata affianca uno dei soldati più forti di sempre. Deve essere un soldato spettacolare per essere nella sua squadra.
- Sì, è stato proprio il caporale ad evitarti una facciata per terra! - mi sorride mentre mi solleva il braccio destro per allontanarlo dal torace.
- Cosa? Sono davvero svenuta? - non ero sicura di cosa fosse successo e di cosa fosse invece un sogno. Mi frullano nella testa delle immagini confuse, ma per il momento decido di non concentrarmi su quelle.
- Sì... Il caporale ti ha visto ed è riuscito a prenderti in tempo. Evidentemente gli stai simpatica: di solito lascia cadere chi sviene al suo fianco senza curarsene minimamente.
Sorrido leggermente sentendo queste parole. Mi sento onorata.
Inizia a posare le dita sulla mia schiena e segue le linee delle coste, poi le scorre dall'alto e mi fa anche un po' il solletico quando preme di più verso le scapole. Il suo tocco è delicato e caldo, sembra sapere cosa sta facendo quindi deduco che io non sia la prima che ha controllato.
- Bene, non hai nulla di rotto. Alcune coste leggermente incrinate, ma nulla di grave, il problema deve essere la botta che continuerà a far male per un po'. Il livido andrà via tra qualche settimana purtroppo.
- Livido? - non avevo ancora guardato gli effetti dello scontro, mi alzo la maglietta e vedo una macchia violacea sbucare da sotto il reggiseno e percorrere tutto il fianco destro. Sposto la manica e vedo che anche la spalla è bluastra.
- Wow... Era da troppo che non mi facevo male – durante l'addestramento non c'era giornata in cui non mi procurassi un livido o un taglio; ancora non concepisco come io possa non essermi mai rotta nulla. Gli istruttori erano abituati a vedermi con un cerotto sul viso e la signora dell'infermeria mi trattava come una figlia viste le mie numerose visite.
- Evita gli sbalzi di calore, questo dovrebbe, almeno un poco, ridurre i dolori intercostali. Non fare sforzi e non osare allenarti o usare l'attrezzatura della manovra 3D prima che siano passate due settimane! - utilizza un tono autoritario e severo, ma esplicitamente recitato, mentre parla mi sorride e i suoi occhi sono gentili.
- Va bene, grazie infinite.
- Figurati, ora devo andare a controllare altri feriti. Passerò domani a vedere come stai.
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Safe and Sound ~ErwinxOC
FanfictionLa prima volta che lo vidi pensai avesse l'atteggiamento da leader, sì l'atteggiamento di quelle persone che ti avrebbero guidato sempre con giudizio e correttezza.[...] Le sue parole suonarono così convincenti e sincere, il suo sguardo trasmetteva...