Even When the Music gone

1.7K 87 52
                                    

Sento il naso pizzicare. Apro gli occhi e scopro la mia posizione: seduta sulla sedia, appoggiata col torace sul letto, la testa appoggiata su un braccio piegato, una mano allacciata a qualcosa.

"A cosa?", alzo la testa e vedo le mie dita intrecciate con quelle di Erwin. Subito sento il cuore iniziare a battere più velocemente, anche solo un contatto così semplice mi imbarazza. Sono sicura di non essere stata io aprendergli la mano, non ne avrei mai avuto il coraggio.
Mi sento una stupida: posso correre verso un titano senza nessun timore ma non riesco a prendere per mano Erwin senza arrossire. Sorrido leggermente guardando come dorme tranquillo. La testa appoggiata di lato sul cuscino, i capelli arruffati e le guance ancora arrossate. Noto che non ha più il panno sulla fronte; sul comodino vedo il libro che stavo leggendo prima di addormentarmi e sul quale avevo appoggiato il braccio. Erwin deve essersi svegliato, avermi spostato il libro da sotto il viso e devea vermi preso la mano. Sento un brivido nello stomaco, non sono abituata a certi gesti. La sua mano è grande e la pelle leggermente ruvida a causa del continuo uso delle lame. Le unghie sono arrotondate e seguono la forma delle dita; per un po' mi concedo di concentrarmi solo sul calore della sua mano contro la mia.
Mi torna in mente ciò che è successo ieri. Mi sento tremare dall'interno, è stata una sensazione particolare. La sorpresa del gesto unita alla delicatezza del suo tocco mi hanno condotta in un vortice di emozioni indescrivibili per me: non mi era mai capitato prima.

"Come devo comportarmi ora?", meglio far finta di niente? Meglio prendere la cosa seriamente e parlarne subito?

"No, non voglio parlare! Che vergogna!"

Decido che continuerò a fare come sempre, anche se sarà più difficile di prima visto quel bacio.
Riporto la mia attenzione al suo viso, le labbra rosate sono tremendamente invitanti.

"Ma che vado a pensare!?"

Sciolgo le nostre dita e decido di andare a prendergli qualcosa da mettere sotto i denti, è da ieri che non mangia nulla. Prima di uscire gli sistemo le coperte e il panno sulla fronte, sperando che non se lo tolga ancora. Silenziosamente mi avvio vero la porta; mi volto a guardarlo, dorme ancora così come si è addormentato ieri sera.
Dalla cucina prendo dei biscotti e una mela, però non mi sembra il caso di portargli del caffè...

"Servirebbe del thè!" penso a dove possa trovarlo e subito mi salta alla mente l'immagine di Levi che, al posto del caffè come tutti noi, sorseggia Thè caldo a colazione.

Mi avvio verso la sua stanza, so dove sia ma non ci sono mia entrata. Arrivata davanti alla porta busso come mio solito e la domanda che proviene dall'interno mi stupisce:

- Chiunque tu sia sei malato? - la voce del caporale arriva attutita dalla porta.

- Sono Vale... e non sono malata - sono perplessa.


Da dietro la porta sento armeggiare con la serratura finchè questa non scatta e vedo comparire Levi.
Cerco di trattenere una risata. Ha il suo foulard tirato fin sopra il naso, come se fosse una mascherina per coprire la bocca. Si vedono solo i suoi occhi piccoli e stretti che mi osservano guardinghi. I capelli neri e lisci sono spettinati.

- Sì, non sembri malata. Che c'è?

- Sono qui per chiederti del thé per Erwin... Ha la febbre alta e forse questo potrebbe farlo star meglio.

Ho paura che mi sbatta la porta in faccia visto lo sguardo assassino che mi dedica.

- Io non condivido il mio thè con nessuno... - "ora mi picchia!", sono leggermente preoccupata; i nostri occhi sono alla stessa altezza. Noto che il suo sguardo cambia:

- Per questa volta farò un'eccezione! Ne vuoi anche tu? - si toglie il foulard dal viso e mostra il suo nasino arrossato.

- Io no grazie. Ma sei malato?

Safe and Sound ~ErwinxOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora