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<<Quel Peter non ti toglieva gli occhi di dosso>> dice Christopher con tanta nonchalance mentre cerco di addentare il panino nelle mie mani.

<<Chi é Peter?>> rispondo cercando di non sputacchiare pezzi di carne ovunque.

<<Il benzinaio, non hai letto il cartellino sulla sua divisa?>>
Faccio cenno di no con la testa ed il mio migliore amico sbuffa.

<<Ho semplicemente fatto una figuraccia con lui al ristorante, o meglio, papà mi ha fatto fare una figuraccia con lui..>> confesso imbarazzata ripensando all'accaduto.

Inizio a raccontargli tutta la storia, senza tralasciare alcun dettaglio. Ogni tanto lo vedo che prova a trattenersi dal ridere, ma non lo fa per il semplice fatto che sa benissimo che potrei tirargli un altro cazzotto.

<<Ti preoccupi troppo Meg, d'altronde non è successo niente di che.. tuo padre ti ha dato solo del maiale in cerca di cibo davanti a lui>>
gli tiro il contenitore dei tovaglioli per vendicarmi cercando di sembrare seria, ma al momento mi viene solo da ridere.

<<Non mi preoccupo, già so che non lo rivedrò più, per fortuna>> spiego.
<<Questo lo dici tu>> mi fa l'occhiolino, facendomi irritare ancora di più. Gli lancio un'occhiataccia nel mentre tento di finire il mio amato hamburger.

Quando abbiamo terminato entrambi il nostro pranzo, ritorniamo in macchina, diretti verso casa.
Chris mi ha anche affidato il compito di mettere la musica per far passare il tempo, e quali band migliori se non i Green Day ed i Blink-182?
Trovo la situazione molto rilassante, vorrei restare qua tutta la vita anziché tornare a casa a studiare chimica.
Da quando è successo il casino con l'insegnante, mio padre non fa altro che tenermi d'occhio: controlla i miei compiti e mette in mezzo delle domande di quella materia che io tanto odio, anche nei discorsi in cui non c'entra niente, come: "Sai Meg, questi pancake sono veramente buoni, sai dirmi che elementi ci sono all'interno di essi?" e cose del genere.

È una tortura, ve lo assicuro.

Scendo dall'auto percorrendo il vialetto di casa mia, dove un odore buonissimo di crostata all'albicocca perfora le mie narici.

Come faccio ad avere ancora fame dopo aver appena mangiato due panini con tanto di patatine al formaggio?
Non lo capirò mai.

Una volta entrata vedo immediatamente mio padre in cucina, sta parlando con qualcuno al telefono mentre cerca disperatamente di pulire il tavolo.
Avevo ragione: c'è una deliziosa crostata accanto ai fornelli!

Faccio per prenderne un pezzo, ma vengo immediatamente bloccata dall'uomo accanto a me, che mi dà una leggera spinta per farmi allontanare.
Lo guardo con aria interrogativa. Credevo avesse preparato la crostata per me..

<<Ti richiamo Marcus, è appena arrivata Megan>> dice lui al telefono.
Sta parlando con mio zio, probabilmente si stanno mettendo d'accordo per il compleanno di Grace.
Oh giusto! Ecco il perché della crostata!

<<Certo te la saluto, a domani>> chiude la chiamata per poi voltarsi verso di me. Mi scruta da capo a piedi senza aprir bocca.

<<Perché mi guardi così?>> gli chiedo.

<<Quando capirai che non puoi mangiare tutte le cose che trovi in giro per casa?>> mi chiede indicando il dolce accanto ai fornelli.

LIKE A BRIDGE -come un ponteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora