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Il suo sguardo mi sta confondendo.
Di cosa dovremmo parlare?

Mi prende per un braccio facendomi scendere dalla panchina, di nuovo.
<<La smetti di strattonarmi di qua e di là come un sacco?!>> sbraito cercando di dimenarmi dalla sua presa, quasi inutilmente data la sua forza.
<<E tu la smetti di urlare?>> risponde a sua volta.
Il mio nervosismo è alle stelle, vorrei solamente farlo sparire con un battito di ciglia ma ahimè, non accadrà mai..
Peter mi porta nello spogliatoio dei ragazzi, che fortunatamente è vuoto.
Non ho voglia di starlo a sentire, soprattutto dopo quello che mi ha fatto.
<<Sarà meglio che tu abbia una buona scusa per avermi portata qui>> gli dico con tono arrabbiato.
A lui non sembrano importare le mie parole, anzi, si gira dall'altra parte snobbandomi alla grande.
<<Se ti calmi ti spiego tutto>> dice.

Peccato che il punto è che non ho proprio intenzione di ascoltare la sua versione della storia, ormai non so più fidarmi di me stessa, figuriamoci degli altri!
Rimango zitta in attesa delle sue parole, che avrei preferito evitare.
<<Io non sono tuo amico,Megan>> inizia, ma lo interrompo subito.
<<Senti Peter, se mi hai trascinata qui solo per farmi una predica sull'amicizia, allora sappi che è del tutto inutile>> spiego con lo sguardo rivolto verso il basso.

<<Non ti sto facendo una predica, voglio solo spiegarti come stanno le cose>>.
In questo momento siamo faccia a faccia, riesco a vedere benissimo ogni minimo dettaglio del suo viso, in particolare i suoi occhi marroni. Un raggio di sole che penetra dalla finestra ricade proprio su questi ultimi, rendendoli quasi verdi. Wow.

<<Siamo stati degli stupidi, okay? I tuoi migliori amici volevano solamente farti divertire, non immaginavamo una reazione così grande da parte tua>> fa un grande respiro guardandosi attorno prima di ricominciare il suo discorso, <<mi dispiace anche di aver preso troppa confidenza, non dovevo immischiarmi nella tua vita così all'improvviso e sono mortificato per questo, Megan>>.

Dal suo sguardo sembra sincero, forse sono stata troppo dura nei suoi confronti..
È anche vero che sono sempre stata abituata a circondarmi solamente delle persone che riuscivano a capirmi in qualsiasi circostanza, e che mi conoscevano come nessun altro.
È forse il momento di allargare i miei confini?

<<Accetto le tue scuse>> dico accennando quasi un sorriso.
Sto sorridendo con un mezzo sconosciuto, ma che mi prende?

<<Ma non prendere troppa confidenza!>> dico puntandogli il dito contro.
Scoppiamo entrambi a ridere per la situazione che si è creata, forse Peter non è così male come sembra.

Non appena esco da scuola, intravedo subito Alyssa e Christopher parlare l'uno con l'altro davanti alle loro auto.
Vorrei chiarire, ma non riesco ancora a capire se è il momento adatto.
Mi stanno entrambi guardando come se stessi per spezzarmi da un momento all'altro, conoscono bene i miei punti deboli e senza dubbio sanno benissimo quanto sono fragile, credo sia questa la ragione per cui ce l'ho a morte con loro.
Mi volto dall'altra parte raggiungendo la fermata del bus, in lontananza vedo anche Peter e i suoi amici allontanarsi con le loro rispettive moto.
Sembra quasi carino con quel ciuffo ribelle che gli copre l'occhio destro.
Ma aspettate un secondo, perché lo sto ancora fissando?
Diamine Megan finiscila, ignoralo!

<<Ehi>>
Non appena mi volto vedo Jeremy.
<<Ehi!>> lo saluto a mia volta.
È una mia impressione o si è appena fatto un tatuaggio sullo zigomo destro?
<<È nuovo quello?>> domando indicandogli la parte del corpo interessata.
Fa cenno di sì con la testa senza nemmeno aprir bocca, Jeremy ha un comportamento tutto suo, è un lupo solitario.
Ammiro la sua personalità, il suo essere fuori dalla norma lo rende quasi misterioso.
Preferisco non fare domande riguardo a quella piccola lettera G disegnata sul viso, anche se la mia curiosità è alle stelle.

L'autobus é in ritardo, come al solito.
Rimango con le cuffiette nelle orecchie in attesa che quel dannato mezzo arrivi, ho proprio bisogno di ritornare a casa:ho  da fare una ricerca di chimica e se non la consegno entro domani riceveró una bella insufficienza, ma ovviamente il destino gioca contro di me.
<<Credo che il bus sia passato poco fa>> dice Jeremy senza staccare gli occhi dal suo telefono. Fantastico, come faccio ora?
Sbuffo calciando qualche sassolino sotto ai miei piedi, nella speranza che qualche miracolo mi si presenti davanti, ma evidentemente ciò non accadrà mai.

Mi volto per tornare indietro, ma resto stupita nel vedere Christopher esattamente alle mie spalle, usa sempre la sua auto per tornare a casa, mi chiedo cosa ci faccia qui alla fermata dell'autobus.
<<Vieni Meg>> dice allungando un braccio verso di me.
Non saprei come comportarmi, noi due non abbiamo mai litigato in questo modo e vedere il viso di Chris, così triste e pensieroso, mi fa pensare che forse dovrei dargli un'occasione.
Senza aprir bocca mi avvicino a lui, seguendolo in direzione della macchina.
Mi accomodo sul posto davanti, il mio posto.
È così strana la situazione che si è creata tra noi, ma il punto è che ciò che lui e Alyssa hanno fatto, mi ha davvero delusa.

Per tutto il tragitto nessuno dei due ha il coraggio di dire nulla, lui resta fisso sulla strada, mentre io mi accascio accanto al finestrino osservando le numerose case di Seattle che scorrono velocemente sotto ai miei occhi.
Una volta arrivati Chris parcheggia sul vialetto di casa mia e senza dire nulla, esco chiudendo lo sportello alle mie spalle.
<<Meg>>.
<<Cosa c'è Chris?>>
<<Possiamo parlare?>> domanda.
Faccio un lungo respiro prima di rispondergli, è tutto così complicato.

<<Di che cosa dovremmo parlare, del fatto che mi avete completamente tradita?>>
sbraito avvicinandomi a lui.
<<Meg ci dispiace okay? Non dovevamo comportarci così e ti prometto che non accadrà più una cosa del genere>> dice con un tono molto calmo, a differenza del mio.
<<Sapevate benissimo che avrei reagito così e che mi sarei arrabbiata con voi, ma lo avete fatto lo stesso!>> dico tutta d'un fiato.
<<Volevamo farti divertire>> continua gesticolando.
<<Lo vedi? Non sarei mai stata capace di divertirmi ad una festa, pensavo mi conosceste bene ma a quanto pare Peter mi conosce meglio di voi due, nonostante lo abbia visto per la prima volta una settimana fa>>

Mi rendo conto solo ora di quello che ho detto, devo farmi uscire quel fottuto nome dalla testa.

<<Hai ragione Meg, allora perché non vai dal tuo nuovo migliore amico?>>

Dette queste ultime parole rientra in macchina e se ne va, lasciandomi da sola il quel gelido vialetto.

LIKE A BRIDGE -come un ponteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora