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Sto aspettando Jeremy nel parco principale della città, venivo sempre qui quando ero piccola.
Osservo i genitori che con delicatezza spingono i propri bambini sulle altalene, proprio come mia madre faceva con me e Grace.
Ricordo anche che la mamma aiutandosi con un coltellino svizzero, incise un cuore con al centro le iniziali della nostra famiglia, compreso Spider, il nome del nostro criceto.
Una volta che i bambini si sono allontanati, mi avvicino all'asse di legno che sorregge le due altalene e incredibilmente le lettere sono ancora qui. Passo un dito su quella superficie incisa e mi rendo conto solo dopo che l'iniziale di mio padre è stata cancellata con una croce sopra. Faccio un passo indietro, sconvolta, chi potrebbe mai esser stato?

<<Che stai facendo?>> dice tranquillamente Jeremy alle mie spalle facendomi sobbalzare.
Lui inizia a ridere e mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
<<Non azzardarti più a fare una cosa del genere, Springstone!>> gli ordino puntandogli il dito contro.
<<Scusami, non volevo spaventarti>> dice portandosi una mano al petto.

Il mio telefono inizia a squillare rumorosamente, noto solo ora le dieci chiamate perse di Aly, le sei  di Chris e le diciotto di Peter. Aspetta cosa?! Diciotto chiamate perse?
Ultimamente Peter sta diventando sempre più protettivo nei miei confronti, e non ne capisco il motivo.
Beh certo, dopo ciò che è accaduto a mio zio mi è stato vicino e glie ne sono grata per questo, ma questa cosa sta degenerando!

<<Il tuo ragazzo ha scoperto che usciamo insieme?>> domanda Jeremy osservando il telefono che squilla continuamente.
Cosa? Il mio ragazzo? Oh ti prego non cominciare anche tu..
<<Peter non è il mio ragazzo, è solo un amico>>
In realtà non è nemmeno un amico, ma preferirei tagliar corto ed evitare l'argomento.
Noto un'altra lettera tatuata sulla sua pelle, una K. Non l'avevo mai vista e non mi sembra un tatuaggio nuovo.

<<Ti piacciono proprio i tatuaggi eh?>> dico indicando il suo collo.
<<Sì, e domani ne faró un altro, una nuova lettera>> risponde secco.
<<Vuoi tatuarti tutto l'alfabeto?>> domando osservando la G e la N, poste una vicino all'altra.
<<No, fidati tutto ciò ha un senso>> dice a bassa voce.
Preferisco non fargli domande, mia sorella mi ha sempre detto che è scortese chiedere a qualcuno il significato dei propri tatuaggi.
<<Raccontami, da quanto tempo conosci Peter?>> mi domanda lanciandomi qualche occhiata.
Peter, peter, peter.
È solo questo il nome che sento pronunciare continuamente. Ma perché sono tutti ossessionati con lui?

<<Un mese circa>> rispondo senza staccare gli occhi dal suolo, <<perché me lo chiedi?>>.
Jeremy sembra alquanto strano, è come se neanche lui sapesse il motivo di quella domanda.
<<Cosí, sai sembrate molto uniti>> risponde.
Cosa? Uniti io e lui? È per caso ubriaco?
<<È solo l'amico del cugino del mio migliore amico>>
Lui mi guarda con aria interrogativa, per poi scoppiare a ridere, l'ho detto talmente veloce che mi è sembrato uno scioglilingua!
Sorrido imbarazzata, quest'uscita sta diventando sempre più stravagante.

Un messaggio attira la mia attenzione: è quello di Grace. Probabilmente sarà al centro commerciale e avrà bisogno di un consiglio su cosa comprare, tipico di mia sorella.
A mia grande sorpresa peró, non è una foto del suo outfit appena scattata nel camerino, ma un messaggio scritto tutto in maiuscolo.

Grace: ALYSSA MI HA SCRITTO POCO FA MEG, TORNA SUBITO A CASA, IN FRETTA!

La faccenda inizia a spaventarmi, Jeremy è sempre stato così dolce e carino con me e non riesco a vederlo in un altro modo.
Il ragazzo dai capelli verdi e viola cammina davanti a me, nel mentre cerco di decifrare ogni parola del messaggio che Grace mi ha appena inviato.
E se fosse davvero così? Se Jeremy fosse pericoloso?

<<Voglio mostrarti una cosa Megan>> sussurra prendendomi poi la mano.
Il mio cuore sta battendo velocissimo e non sono nemmeno capace di pronunciare una parola. Sono terrorizzata.

<<Che stai facendo?>> domando balbettando.
<<Vedrai>> risponde subito guardandomi gli occhi, per poi spostare il suo sguardo verso il mio seno.
La faccenda qui sta degenerando.

Jeremy mi porta su un vicolo buio, stretto, polveroso e puzzolente.
Mi chiedo cosa ci facciamo qui e perché ha deciso di portarmi in questo luogo così inquietante.
L'ansia si sta facendo sentire sempre di più, lo noto quando le mie mani iniziano a tremare senza sosta, mentre le gambe restano immobili, come se non riuscissi più a fare anche un solo passo.

<<Meg, voglio solo raccontarti la mia storia>> sussurra avvicinandosi al mio orecchio, provocando una serie di brividi lungo la schiena.
Il telefono continua a squillare, sempre di più, finché Jeremy non me lo estrae dalla tasca e osserva tutti i messaggi che compaiono sullo schermo.

<<Oh, tua sorella ed il tuo ragazzo sembrano davvero preoccupati per te, dolce, piccola ed ingenua Meg>>
Una lacrima fuoriesce dalla punta dell'occhio, e lui la nota subito asciugandola poi con l'indice.
<<Peter non è il mio ragazzo>> dico singhiozzando, mentre lui mi tiene ferme le braccia. Non riesco a muovermi, sono circondata dai suoi possenti arti che bloccano ogni mio movimento.
<<E lui lo sa?>> mi domanda ironico mostrandomi il messaggio che mi ha inviato Peter.

Peter: Megan rispondi cazzo, non saprei che fare se ti capitasse qualcosa.

In questo momento mi sento così stupida, avrei dovuto ascoltare i miei amici anziché fare di testa mia, come al solito.
<<Volevi scoprire il significato dei miei tatuaggi? Beh ti daró un indizio>> sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra.
Lo guardo con aria interrogativa, non sono mai stata così terrorizzata in tutta la mia vita e ho paura di ciò che Jeremy potrebbe fare.

<<Grace, Nora, Kelly. Grace, Nora, Kelly>> ripete ogni nome lentamente, scandendo bene le sigole lettere.
Grace? Cosa c'entra mia sorella in tutto ciò?

<<E per domani, beh, mi lascerò uno spazio per una bellissima e gigantesca M>>
Dette queste parole mi fa girare contro il muro, inizio ad urlare e a piangere allo stesso tempo.
<<È inutile nessuno può sentirti>> dice sfiorandomi lentamente il seno.
Ma perchè non ho dato ascolto ai miei migliori amici?
Peter ha ragione. Sono fottutamente testarda.

Jeremy inizia a slacciarsi la cintura ed abbassarsi i pantaloni. Finchè...

LIKE A BRIDGE -come un ponteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora