4. ~Partenza.~

36 0 0
                                    

La mattina mi svegliai, solita routine.
Come ogni giorno presi la corriera dopo essermi fatta una bella corsa mattutina.
Avevo la fermata ad un minuto da casa.
E forse proprio per questo, mi cullavo che fosse vicina e uscivo di casa all'ultimo momento.
Scesi, attraversai la strada e aspettai con Giorgio la seconda corriera che mi avrebbe portata a scuola (la quale funge da navetta).
Arrivata a scuola, vidi il suo messaggio del buongiorno..
Ero felice, sentii qualcosa dentro lo stomaco, ma non riuscivo a capire.
Non ci misi molto a rispondere.
Parlammo molto poco quella mattina, perché lui a scuola non usava il cellulare.
Guardai molte volte il telefono, chiedendomi poi perché lo stessi facendo.
Rachele mi chiese come fosse andata con quel ragazzo.. Le risposi 'Bene, abbiamo parlato'. Con tono distaccato.
Odiavo quando le persone mi chiedevano queste cose.
Ero una ragazza molto chiusa. Non amavo parlare di me.
'Perché non mi risponde?'
Uscii da scuola ed entrai in macchina di mio padre.
Trasferii le cose che mi servivano dallo zaino alla borsa da portare in viaggio e andammo verso l'aeroporto.
Misi della musica e iniziai a cantare, per non pensare a niente.
Quaranta minuti passarono velocemente.
Arrivammo in aeroporto, salutammo mio padre e aspettammo per il gate e per l'imbarco.
Salite sull'aereo, io e mia madre, mi addormentai.
Mi risvegliai dieci minuti prima dell'atterraggio con la fantastica voce che diceva di allacciare le cinture.
Ci venne a prendere mia zia. Accesi il cellulare e trovai un suo messaggio, lo avvisai del mio arrivo e lo misi in tasca.
Salutai mia zia e ci portò a Treviso, dove mio cugino si stava allenando.
Finì l'allenamento e andammo a casa.
Dopo aver mangiato, mi sistemai le mie cose nei soliti cassetti e aiutai mia zia a sistemare il mio letto.
Ci ritrovammo tutti sui due divani del salotto.
Ridevamo tutti insieme.
Io ogni tanto rispondevo a Luciano, ma era uscito e quando era con gli amici, il cellulare non lo calcolava.
Decisi di fare anche io così.
Ci sentimmo poi per la buonanotte.
Noi continuammo a vederci il film tutti insieme.
Quando il film finì, andammo a metterci il pigiama, uno alla volta ci infilammo nel bagno per lavarci i denti e ognuno nel suo letto.
Misi il cellulare in camera e lo poggiai sulla scrivania di fianco al mio letto.
Pensai che non vedevo l'ora che arrivasse il giorno dopo, volevo vedere mia cugina di un anno e mezzo.
Era la figlia della sorella più piccola di mia madre.
Mi voltai sul lato destro e pensando a cosa potesse volere da me Luciano, mi addormentai.

La mia bellissima vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora