Il film pt 4

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Tori's pov

Appena Jade lascia la sala un tipo molto strano e inquietante si siede vicino a me e probabilmente, visto in che modo si è precipitato, stava solo aspettando che rimanessi da sola per lanciarsi al mio fianco.

"Hey ciao bella ragazza, come ti chiami?"

Lo ignoro e continuo a tenere lo sguardo sullo schermo, anche se lo trovo abbastanza complicato, visto che sento il suo respiro sulla mia faccia e sul mio collo, i suoi occhi scorrere prima sul mio viso e poi sul mio corpo.

Mi irrigidisco, ma cerco di non farlo notare e continuo a concentrarmi sul film.

"Che fai, mi ignori? Sai, non mi piace essere ignorato"

'Cosa dovrei fare? Dovrei girarmi e digli di andarsene? No, meglio di no, sai che posso fare? Posso rimanere qui a ignorarlo e a guardare il film'

'Prima o poi si stancherà e se ne andrà... Giusto? Sisi farò così'

Ma, invece, succede tutto il contrario di quello che avevo sperato.

La sua mano mi afferra con forza per il mento e mi fa voltare.
Ora mi trovo faccia a faccia con lui, mi sta guardando fisso negli occhi, avverto il sangue congelarsi nelle vene e il cuore smettere di battere.

"Ti ho detto"
ricomincia lui, sussurrando lentamente e avvicinando il volto ancora di più per impedire che qualcuno lo senta
"Che non mi piace essere ignorato"

Non riesco a muovermi, almeno finché non sento l'altra sua mano posarsi sul mio ginocchio

"Cosa devo fare per farti parlarle? Eh?"
La mano che si trova sulla mia gamba comincia a salire, dal mio ginocchio fino a metà coscia.

Basta questo per rianimarmi, mi metto in piedi, liberandosi dalla sua presa e più veloce che posso esco dalla sala, non so esattamente dove sono diretta, so solo che non voglio rimanere ancora seduta accanto ad un maniaco in una stanza buia.

Corro attraverso il corridoio e sento dei passi dietro di me, sono più veloci dei miei e più passa il tempo, più li sento vicini.

Mi sembra di correre da ore, ma ho lasciato la sala meno di 2 minuti fa. Ho il fiatone e le gambe sono pesanti ma non posso fermarmi, non ora che sono quasi all'uscita del cinema.

Attraverso sempre correndo il bar all'entrata del cinema, mi sembra quasi di sentire una voce familiare urlare il mio nome, ma è troppo bassa, troppo lontana, o troppo coperta dal mio fiatone per poterla distinguere, quindi continuo a correre.

'La testa mi sta scoppiando, questa giornata va avanti da troppo, troppo tempo, sembra non avere mai fine'.

'Spero di arrivarci alla fine'

Di colpo rallento accorgendomi che non si sentono più passi dietro di me
'L'ho seminato?'
mi giro per controllare 'effettivamente non c'è più nessuno che mi sta seguendo'
'Aspetto un paio di minuti qui e poi posso tornare den-'

I miei pensieri vengono interrotti quando una mano mi afferra con forza da dietro per i capelli, trascinandosi fino al retro del cinema e scagliandomi contro il muro.

Mi volto e vedo il mio aggressore, l'uomo che pensavo di aver seminato ora tiene entrambe le mane poggiate sul muro, accanto alla mia testa per bloccarmi ogni via di scampo.

Comincio ad urlare e urlo, urlo finché la gola mi fa così male da farmi credere che stia sanguinando.

L'uomo non cerca neanche di coprirmi la bocca con la mano, mi dice semplicemente

"Hey, rilassati, non voglio farti del male, almeno finché rimani in silenzio"

"Se farai come ti dico finirà che ti divertirai così tanto da chiedermi di continuare"

La sua bocca si distorce in un sorriso inquietante, mostrando i pochi denti gialli che gli sono rimasti, un odore di alcool nauseante mi travolge, faciendomi bruciare il naso ad ogni respiro.

Sono costretta a voltare il viso e a usare la bocca per respirare.
Insieme alla puzza vengo sopraffatta da ansia, agitazione, paura, rabbia e molte altre emozioni, tutte insieme, ma nonostante questo l'unica cosa che riesco a muovere sono gli occhi.

Mi guardo intorno

'Ci deve pur essere un modo per scappare'

'Su una cosa ha ragione, urlare non serve a nulla, se non a farlo arrabbiare, non c'è nessuno qui apparte noi due, nessuno che mi possa sentire'

'Ma un modo ci deve essere'

Comincio a guardarmi intorno per cercare di trovare qualcosa, proprio in quel momento lo vedo avvicinare i nostri corpi sempre di più, la mia faccia su trova a meno di 10 centimetri dalla sua.

'Non so quanto resisterò ancora'
In un istante mi viene in mente un'idea.

Raccolgo tutto il mio coraggio alzo la gamba con una velocità e una forza inaudita e colpisco con il ginocchio le sue parti basse.

Ho a mala pena il tempo di vederlo contorcersi e piegarsi su se stesso per il dolore, che mi ritrovo nuovamente a correre, stavolta verso l'entrata del cinema, dove sicuramente ci saranno più testimoni se cercherà di nuovo di molestarmi.

Neanche il tempo di fare 5 metri che vengo di nuovo afferrata per i capelli e sbattuta con forza con la testa contro il muro.

"No no no, non ci siamo capiti" mi dice accigliandosi

"Che ragazza coraggiosa, te ne do atto, ma sarà meglio per te che tu la finisca qui"

La testa comincia a pulsarmi e la sento così calda che penso che potrebbe prendere fuoco da un momento all'altro.

La vista comincia a diminuire e ad annebbiarsi, delle macchie di colore, rosse e viola, invadere il mio campo visivo.

Mi sento scombussolata, tanto che sento la voce dell'uomo ma non riesco a distinguere una parola.

A mala pena sento la sua mano destra 'o forse la sinistra?'
scorrermi dalla guancia, al collo, al petto fino allo stomaco.

L'altra poggiata sul mio fianco, per tenermi ferma e sorreggermi, se non ci fosse, probabilmente sarei sdraiata per terra.

"B-basta" è l'unica cosa che riesco, sussurrando, a balbettare. Naturalmente non vengo ascoltata.

In lontananza, o almeno così mi sembra sento una voce, non ho idea di cosa stia dicendo, l'unica e l'ultima cosa che so è che la mano dell'uomo lascia il mio fianco e io cado a terra, stremata.

Un incontro fortunato (JORI) #COMPLETATA#Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora