10. Capitolo 10

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Il tempo passò molto lentamente, e apparte delle domande stupide come 'che ore sono?' O 'quanto manca' non ci scambiammo parola. Quando arrivano prendemmo le nostre valigie e salimmo su un taxi che in dieci minuti ci portò sotto il nostro hotel. La nostra stanza, era enorme, c'era un armadio che prendeva tutta la parete, una vetrata che permetteva di vedere tutto il panorama di New York ed un letto matrimoniale al centro della stanza. "Ti piace qui?" Chiese il moro chiudendo la porta della stanza. "Si, molto." Risposi stendendomi sul letto. "Sono le quattro di pomeriggio, cosa vogliamo fare?" "Io voglio andare a fare un giro.. Da sola.." Dissi la seconda parte a bassa voce, quasi impossibile da udire. "Stai dicendo sul serio Angie?" Annuii "si può sapere cosa ti prende? Stamattina eri tutta contenta, e ora? Cosa diavolo ti è preso?" Sbraitò dando in pugno al muro "per quale motivo mi hai portato qui Zayn eh?!" Chiesi cambiando discorso "che c'entra ora?" Chiese irritato "tu rispondi." Fece per parlare quando lo precedetti "anzi no, te lo dico io perché mi hai portato qui. Vuoi portarmi al letto vero? Tutti i momenti dolci e premurosi che ci sono stati tra noi facevano parte del piano, così mi sarei fidata di te e ti avrei permesso di fare sesso non è vero?!" urlai mentre delle lacrime scendevano lungo le mie guance. "Ma che diavolo stai dicendo?" Mi guardò stranito lui "la verità Zayn, l'hai detto tu stesso che non sono niente." Dissi abbassando la voce. Inizialmente mi guardò confuso poi i suoi occhi si illuminarono per poi divenire tristi "hai sentito la conversazione con Ashley all'aeroporto." Disse abbassando lo sguardo, rimasi in silenzio, "non è vero niente di quello che hai sentito Angie. Erano tre giorni che mi chiamava ininterrottamente, ho detto quelle cose solo per togliermela dai piedi per un po'." Ammise passando una mano sulla mia guancia. Alzai lo sguardo osservando i suoi occhi, sembrava sincero "chi mi dice che posso fidarmi di te?" Sussurrai "mi piaci.." Ammise abbassando lo sguardo, "mi piaci, sei diversa, sei strana.. In senso positivo ovviamente, riesci a controllarmi, non riesco a stare lontano da te nemmeno un secondo, sono fottutamente geloso di ogni coglione che ti si avvicina, vorrei baciarti tutto il tempo e stringenti sempre fortissimo a me è se ripenso a quel coglione che fino ad una settimana fa faceva quello che volevo di te, mi sale una rabbia disumana e devo trattenermi dall'andare da lui e picchiarlo fino all'ultimo respiro. Io ho paura solo che qualcuno possa portarti lontano d me o che peggio ancora tu voglia andare via." Concluse appoggiando la su fronte sulla mia. Feci la cosa che meno si aspettava, lo baciai. Era un bacio passionale, volevo di più, e anche lui a quanto potevo vedere dalle sue mani che vagavano su tutto il mio corpo, portai le mie mani tra i suoi capelli facendolo gemere, delicatamente mi fece stendere sul letto posizionandosi sopra di me in modo da non pesarmi, fece scendere le mani sul bordo della mia maglietta girandola leggermente su, iniziai ad agitarmi, tutti i brutti ricordi mi tornarono in mente, il moro si staccò da me lasciando un'ultimo bacio a stampo per poi alzarsi "cosa vogliamo fare allora?" Chiese pimpante "non lo so, ti andrebbe di andare a visitare la città?" Chiesi sedendomi a gambe incrociate sul letto. "Perfetto, vado a farmi una doccia.." Dissi andando verso il bagno "ti va di venire con me?" Continuò poi girandosi e guardandomi malizioso. Gli tirai un cuscino che lo colpì sul petto facendolo ridere mentre entrava in bagno. Poco dopo ne uscì con un asciugamano avvolto in vita, era bellissimo. Si avvicinò a me mettendo le mani sui miei fianchi lasciando un dolce bacio sulle mie labbra. Approfondii il bacio muovendo le mani sul suo petto stupendo e ricoperto da numerosi disegni. "Devo farmi anch'io una doccia.." Dissi quando ci staccammo "il bagno e tutto tuo tesoro." Rispose sorridendo e lasciando un'ultimo bacio sulle mie labbra prima che andassi in bagno.

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