I feel safe when you are holding me near

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-Un giorno di viaggio ma ehi, siamo qui- appoggio la testa sulla spalla di Shawn mentre, dal finestrino della macchina, osservo il paesaggio australiano scorrere davanti ai miei occhi. –Rose-

-Tesoro- alzo il capo verso di lui, notando come le sue labbra siano pericolosamente vicine alle mie, troppo perché io non sia colta dall'impulso di posarvici le mie in un batter d'occhio.

-Sei felice?-

-Mi sento in colpa per essere qui, lo sai. E' passato appena un mese da quando è morta, ed io ancora non riesco a capacitarmene-

-Amore- le dita di Shawn sfiorano il mio volto, mandando la mia pelle al fuoco, come se fosse la prima volta che ci tocchiamo. –Non è colpa tua, e non devi castigarti per questo-

-Lo so, è solo...- mi mordo il labbro. Il ragazzo circonda il mio busto con il braccio e mi tiene la mano, mentre con l'altra continua ad accarezzarmi il viso. –E' difficile, e Stella aveva quasi annullato il matrimonio-

-E' tra due mesi-

-Sì, e lei è ancora arrabbiata per il fatto che ha dovuto spostare la luna di miele a dopo che tornerete dal Giappone-

-Ah a proposito- si sistema meglio sul sedile. Nonostante siano le sette del mattino e abbiamo fatto ventuno ore di aereo, Shawn è bellissimo come se fosse appena uscito da uno shoot fotografico, col sole che illumina la pelle chiara e gli occhiali calati sugli occhi. Il mio autocontrollo, per la prima volta da un mese, sta scricchiolando a contatto con lui. –L'altra volta stavo rileggendo la tua lista di cose da fare prima di morire...-

-Ancora? Non la sai a memoria?-

-Sì ma ero in bagno, non avevo giornali e stranamente avevo lasciato il portafoglio nelle tasche dei pantaloni. Comunque ti stavo dicendo, ho notato il punto che diceva 'andare al Coachella music festival'- sorrido. Mi ricordo bene cosa stessi pensando quando ho scritto quel punto e le sensazioni che, anche solo per un momento, ho provato di nuovo.

-Era il sogno mio, di Pyper e di Daisy sin da quando avevamo quattordici anni. Guardo sempre le foto, soprattutto quelle di Vanessa Hudgens che è la regina indiscussa del Coachella, e spero che, prima o poi, capiti anche a me. Stare lì costa un botto, e prendere la nave da Los Angeles è un'impresa, anche quando abitavamo ancora lì-

-Beh presumo che, la parte migliore dell'essere un cantante, è avere determinati vantaggi, soprattutto se questi possono rendere felice la sua ragazza-

-Che stai cercando di dirmi? Il mio cervello è troppo stanco per poterti seguire-

-Sto cercando di dirti che io, tu, i miei ragazzi e la nostra famiglia allargata, compreso anche Brian adesso, andremo al Coachella, dal quattordici al ventitré aprile. Mi sembrava stupido ritornare a New York e poi prendere nuovamente un aereo il weekend dopo-

-Dici sul serio?-

-Ovvio. Volevo aspettare un po' per dirtelo, però, visto che sei giù di morale-

-O mio dio- con un balzo gli salto addosso, avvolgendo le braccia intorno al suo collo. –Shawn grazie grazie! Ti giuro che sto per mettermi a piangere, sei davvero fantastico- in quel momento l'autista, che per tutto il viaggio ha finto che non ci fossimo, ci lancia una rapida occhiata. Io, rossa in volto, mi metto nuovamente seduta composta, tenendo a debita distanza il ragazzo. –Mi sono lasciata prendere un tantino la mano, scusa-

-Scusa? Era un mese che non mi mostravi così tanto affetto, potevi continuare benissimo- con un rapido gesto, toglie gli occhiali da sole e li mette sulla testa. –E perché ti sei spostata così tanto? Non stiamo mai a questa distanza, non lo siamo mai stati, nemmeno quando ci dovevamo ancora mettere insieme-

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora