Kiss me under the light of a thousand stars, place your head on my beating heart

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-Shawn se continui a farmi camminare con un benda sugli occhi finirò per rompermi qualcosa-

-Tranquilla, ci sono io che ti guido- e, proprio in quel momento, come volevasi dimostrare, sbatto la gamba contro quella che deve essere una delle sedie del salone, perfetto. –Ops, scusami babe-

-'Tranquilla, ci sono io che ti guido'. E intanto io mi riempio di lividi-

-Finiscila di brontolare, devi solo fare qualche altro passetto ed ecco, siamo arrivati- Shawn molla la mia mano, ed io muovo un paio di volte le dita. Mi piace quando sono intrecciate con le sue, come se fossero fatte solo per quello. –Aspetta che ti sciolgo la benda- i polpastrelli del ragazzo armeggiano con il tessuto che ha avvolto intorno ai miei occhi e, in pochi secondi, ritorno a vedere.

-O mio dio, è bellissimo- Shawn ha riempito il giardino di lucine a forma di palla. Il gazebo, in particolare, è avvolto interamente da essere e, proprio al centro, ha messo un tavolo apparecchiato, su cui troneggia un mazzo di rose bianche. –Ma quando hai fatto tutto questo? Voglio dire, sei stato tutto il giorno con me-

-Beh una parte mentre dormivi, un'altra mentre ti cambiavi...- lo guardo di sottecchi, realizzare una cosa del genere richiede della ore, e anche tante. –E va bene, mi hai scoperto. Ho puntato la sveglia alle sei di mattina, tanto tu, prima delle dieci, non accenni ad alzarti. Tranne per andare a fare pipì ma, se è ancora presto, ritorni a dormire. Comunque ho allestito il giardino cercando di renderlo il più romantico possibile, e Daisy mi ha dato una mano quando si è svegliata-

-Oh Shawn Peter Raul Mendes, io non ti merito, proprio per niente-

-Smettila- avvolge un braccio intorno ai miei fianchi, stringendomi a sé. –Oddio, ti brillano gli occhi. Ti brillano come quel giorno in cui ci siamo incontrati-

-Missione compiuta mio piccolo muffin- poggio una mano sulla sua guancia e, issandomi sulle punte, gli schiocco un bacio sulle labbra. –E' tutto perfetto, sembra la scena di un film-

-Ho i miei momenti- gli do una leggera spinta. Shawn, ridacchiando, mi prende per mano e mi trascina fino al tavolo. Credo di non ricordare nemmeno l'ultima volta in cui Will abbia fatto una cosa del genere per me.

-Ehi piccioncini!- ci voltiamo entrambi, trovando Daisy che sbuca dallo stipite della porta finestra, sorridendo. –Vado ad asciugare le lacrime del nostro povero Nate, così vi lascio casa libera. Mi raccomando, non fate niente che non farei anche io- ci fa l'occhiolino, sospiro, è sempre la stessa.

-Digli che domani gli spunterò sicuramente al dormitorio con la colazione-

-And he is stuck in the friendzone again and again- canticchia, prima di farci un cenno con la mano e andarsene.

-E' fuori come un lampione- mi volto verso Shawn che, nel frattempo, ha cambiato totalmente espressione. –Che c'è?-

-Credi che gli passerà mai?- domanda, cacciando le mani nelle tasche dei jeans.

-Non ne ho idea. Ma non voglio che te ne preoccupi adesso, lasciamo lui e Camila fuori da qui sta sera- aggancio il mio braccio col suo, tirandolo fino alla nostra destinazione.

-Ottima idea- arrivati in prossimità del tavolo, Shawn si schiarisce la voce e, da bravo cavaliere qual è, mi sposta la sedia, facendomi segno di accomodarmi. –Adesso tu rimani qui ed io vado a prendere la cena-

-Hai anche cucinato- poggio la guancia sulla mano, guardandolo estasiata. –Sai che potrei seriamente prendere in considerazione l'idea di sposarti?-

-Allora il mio piano sta funzionando- mi fa l'occhiolino prima di sparire, per cinque minuti buoni, in casa.

Mi guardo intorno, ricordandomi che, tra queste mura, ancora non mi sono ambientata del tutto. Non che senta la mancanza di Los Angeles e di tutte quelle ragazze che giravano in pantaloncini anche in pieno inverno, sia chiaro, è che, non so, a volte mi sento un'estranea qui dentro. Sarà per il fatto che non ho più mia sorella e mia madre che mi urlano da una parte all'altra della casa, o perché sono lontana da Pyper, non so, provo solo una strana sensazione di disagio, di tanto in tanto. –Okay, sarò onesto, è la prima volta che preparo il sushi, quindi ti prego, non essere troppo brutale- Shawn rispunta da dentro, tenendo due piatti in mano. Dopo averne posato uno davanti a me, trascina la sua sedia, che era posizionata dall'altra parte del tavolo, e la avvicina a me. Ha notato anche questa cosa.

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora