Capitolo 2

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La sala del trono era grande e decorata, ma per quale scopo oltre a gongolare la sua vittoria davanti ai suoi 'sudditi', Lucy non capiva a che servisse. Una striscia rossa di moquette saliva dalla porta principale d'ingresso fino agli scalini e al trono, fatto d'ossidiana, con braccioli d'oro e un elegante sedile color cremisi. Il resto del locale era fatto di pietra scura e alcune candele lo illuminavano. Nel retro della stanza c'era la porta della servitù, ed é da qui che uscì Lucy.
Rogue non era lì.
Lucy aggrottò leggermente la fronte, prima di presumere che Rogue fosse in biblioteca.
Tuttavia, attraversando le sale tortuose e raggiungendo la biblioteca, che era altrettanto cupa come il resto del castello con luci soffuse e accenti neri, rossi e dorati, scoprì che non era nemmeno lì.
Il suo re spesso amava ampliare la sua conoscenza con libri proibiti che erano stati procurati dalle macerie della sua distruzione.
Rimase solo un posto dove potrebbe essere stato e Lucy non c'era mai stata prima. Era la sua stanza da letto e non le era mai stato permesso o aveva mai voluto entrare lì, ma se Rogue era lì in giro per l'ora di cena, ovviamente si aspettava che lei lo trovasse lì.
Facendo una smorfia, Lucy iniziò il viaggio di tre piani lungo le scale fino al punto più alto del castello, dove si trovava la stanza di Rogue e dove non le era mai stato permesso di andare prima.
Esitante, spalancò la porta che portava dalla tromba delle scale al soggiorno del re. Il locale era spazioso, con mobili rosso sangue, aveva più luce della maggior parte del castello combinato, e pieno di altri libri che supponeva non volesse lasciarli in biblioteca a causa di quello che c'era dentro. C'era un tavolino da caffè in legno di ciliegio al centro del soggiorno e sopra c'era un bicchiere vuoto, ma Rogue non era da nessuna parte.
Spostandosi cautamente nella stanza, notò diverse porte che conducevano a luoghi sconosciuti. Una porta era stata leggermente lasciata aperta, con suo grande sollievo, e decise che sarebbe stato più sicuro controllare prima quella stanza. Inoltre, le sue braccia erano doloranti dal portare il vassoio per una così lunga distanza. Sperava che Rogue non si sarebbe arrabbiato con lei per il pasto a temperatura ambiente.
Bussò sul legno abbastanza forte da essere ascoltata e sentì la voce bassa di Rogue avvicinarsi a lei attraverso la fessura e spalancò la porta con il piede prima di entrare.
La stanza era di gran lunga la più lussuosa della maggior parte del castello. Aveva esplorato la maggior parte del posto durante la sua residenza lì, ma non era mai stata al terzo piano. La struttura a quattro sostegni del letto era fatta di legno d'ebano lucido e aveva coperte rosso scuro con lenzuola argentate. Anche l'armadio era fatto di legno d'ebano e lo stesso per il resto dei mobili. La stanza sembrava in qualche modo antiquata, soprattutto se paragonata al modo in cui le cose erano prima della conquista del mondo da parte di Rogue.
"Ho la cena, Vostra Maestà" Disse piano, avvicinandosi al letto su cui era sdraiato mentre leggeva un libro.
"Mettilo lì" Rispose lui in modo sbrigativo, agitando la mano verso il comodino alla sua destra. Lucy annuì obbediente e appoggiò il vassoio, già felice per il sollievo che le sue braccia ricevettero dal lasciare il vassoio.

Fu solo quando lei indietreggiò che notò che gli occhi di Rogue si pesavano su di lei con vivo interesse e lei distolse lo sguardo con aria di sufficienza.

"Vieni qui" Mormorò. Sorpresa, Lucy lo guardò. I suoi occhi rossi erano fissi su di lei e l'espressione contemplativa sul suo volto la spaventava.

Con riluttanza, si avvicinò al lato del letto finché non fu a portata di mano.

Le sue lunghe dita si allungarono in avanti e afferrarono il bicipite. Lei sussultò per il suo tocco freddo, ma per il resto non rispose, troppo spaventata di farlo arrabbiare.

Bastò un leggero sobbalzo per tirarla oltre il bordo del letto, potente com'era, e sentì la paura riempirla.
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Yo Minna! Vi auguro Buon Halloween e tanti dolcetti! Spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto, perché nel prossima ci sarà una scoperta.
Alla prossima!

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