20 gennaio

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20 gennaio 2018

Oggi è stata una giornata strana. Se ci ripenso mi fa male la pancia e non riesco a impugnare la penna, cerco di essere razionale.
Nelle ultime settimane Chanyeol mi ha portata in così tanti posti bellissimi, particolari, dove ci ho lasciato così tanti ricordi che quando sono sola per strada ci rivedo ovunque camminare l'uno accanto all'altra parlando e ridendo, e sorrido come una scema. Mi ha detto che ha una lista di posti che devo assolutamente vedere, che per lui sono speciali. Gli ho chiesto di farmela leggere ma lui ha spalancato gli occhi e mi ha detto "neanche per sogno".
Dunque, mi sto perdendo, allora. Oggi gli ho detto che volevo portarlo io in un posto speciale. Però ha insistito comunque per venirmi a prendere, e siccome guardarlo guidare per me è un'attrazione irresistibile, ho ceduto facilmente. Così per non rovinare la sorpresa abbiamo lasciato la macchina indietro e abbiamo camminato a piedi.
L'ho portato nel roseto. Nel viale sotto i rampicanti di rose, nel parco più bello della città. E lui, assurdo, non ci era mai stato.
È stata una scena bellissima. Era estasiato dal verde e dal rosso brillanti che lo circondavano, dal profumo delle piante, dall'atmosfera suggestiva. Si guardava attorno con la testa verso l'alto e la bocca aperta, e sorrideva.
E io lo guardavo, lo guardavo come non ho mai guardato nessuno.
Il viale è lungo venti minuti a piedi; non so quante volte abbiamo fatto avanti e indietro, non me lo ricordo. Ma quello che ci siamo detti ce l'ho fisso in testa senza riuscire a pensare ad altro.
A un certo punto mentre camminavamo non ho resistito, e gli ho sfiorato la mano. Lui se n'è accorto ma ha cercato di far finta di niente, allora io più decisa l'ho toccata con la mia, palesando che volevo intrecciarla alla sua.
Allora lui ha allontanato la mano, ha smesso di parlare e ha sospirato.
Io mi sono sentita letteralmente uno schifo.
Ho cominciato a pensare che per quasi un mese avevo frainteso tutto e lui aveva solo trovato un'amica mentre io sono già persa per lui. La mia espressione si è trasformata e mi sono scansata da lui. Allora mi ha chiesto se era tutto a posto, il suo viso preoccupato e teso. "Scusa Chanyeol... Io, devo avere frainteso. Scusami, è tutto a posto"
Lui ha cambiato espressione. Afflitto, e io non capivo perché, quando quella che voleva morire ero io.
"Non credo tu abbia frainteso, Helena. Io per te non provo solo un sentimento di amicizia"
Allora ho rialzato lo sguardo. Lui era combattuto, voleva parlare ma si tratteneva. E io volevo sapere, avevo centomila domande da fare ma tutte con l'implicito rischio che avrei potuto perderlo, se le avessi pronunciate.
Ma quello era un punto di non ritorno ormai. E io sua amica non potrei esserlo, perché avrei il desiderio costante di volerlo di più.
"Io...allora c'è qualcosa che non va?" gli ho chiesto.
"No, è che...è difficile." Si strofinava le mani sulla faccia e io mi sentivo sull'orlo pronta a precipitare. "Provo qualcosa per te. Anzi più di qualcosa, sono proprio perso"
Il cuore mi è cominciato a battere come un pazzo e le mani quasi mi tremavano. Le budella le sentivo dolcemente attorcigliate come il roseto sopra le nostre teste.
E quello che mi ha detto dopo, ah, sospiro solo a pensarci.
"Dopo quella notte non ho pensato ad altro che a te. E non voglio, non voglio che quella sia l'ultima, ma la prima di tante. Ma devo meritarlo prima, capisci? E non solo avendo il tuo corpo... ma dandoti tutto."
Mi sono detta: è presto per esserne innamorata. È presto, anche se dopo quel momento non ne sono più così sicura.
Perché di fatto le ho pensate quelle due parole, qualcosa che ti balena in testa come un fulmine a ciel sereno. Ancora non realizzo, non me ne rendo conto. Mi sto chiedendo davvero a che livello io stia precipitando per Chanyeol e temo la risposta.
Dopo non abbiamo capito più niente. Io ho poggiato la mano sul suo viso bellissimo e lui socchiudendo gli occhi si è avvicinato. Piano, in modo lento, delicato, come se non mi avesse mai avuta.
E io lo aspettavo come se prima di allora fossi stata in apnea e finalmente avessi respirato. Quando ha poggiato le labbra sulle mie ho sentito il mondo scomporsi e ricomporsi e lui invadere la mia mente in modo completo e intossicante.
L'ho desiderato come non ho mai voluto nulla in vita mia.
Solo dopo aver poggiato le labbra sulle mie, non c'era più lentezza, delicatezza. Ci siamo baciati quasi con disperazione, come due assetati che dopo giorni ritrovano l'acqua. Come se nient'altro fosse esistito, come se le nostre vite fossero dipese da quello.
Quando Chanyeol si è staccato all'improvviso ho sentito un vuoto lacerante che, ho capito, sarebbe stato la mia rovina.
Con le labbra gonfie e rosee mi ha sorriso con gli occhi lucidi e mi pareva di sentire il suo cuore battere forte come il mio.
"Se non mi fermo adesso, non mi fermo più"
Io non volevo che si fermasse. Poi però mi sono ricordata di essere in un luogo pubblico.
Lui allora ha preso la mia mano, mi ha baciato il palmo e poi l'ha intrecciata alla mia.
Sì, sì, me ne sto innamorando.
Sono rovinata.
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365 days // ChanyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora