7 giugno

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7 giugno 2018

Non voglio. Non voglio. Non voglio.
Diario? Con chi sto parlando non lo so nemmeno io.
Dio? Chi cazzo ci sta lassù? Se senti i miei pensieri, sappilo.
Non voglio.
Voglio solo smettere di piangere tutto il giorno perché sono combattuta e rammaricata. Non ho colpe eppure mi sento un peso sulla schiena così grande che ho la sensazione di essere sul punto di spezzarmi.
Vorrei essere una persona che parla facilmente di sé stessa ma non ci riesco.
Mi chiudo, come un riccio che ha paura del mondo e preferisce isolarsi, piuttosto che rivelare le sue debolezze e apparire fragile. Piuttosto che rischiare di far soffrire qualcuno. E invece soffro io, ma va bene così.
Dall'altro ieri non sono più riuscita a vedere Chanyeol.
Lui ha resistito una sera, una sola sera alla scusa della febbre, e già ieri mattina è venuto da me con una guantiera di dolci appena sfornati e il dvd di un film che io adoro ma che su netflix non c'è.
All'idea di respingerlo mi sentivo morire, ma cos'altro potevo fare. Se l'avessi lasciato entrare sarei scoppiata a piangere ma non avrei parlato, e lui sarebbe stato male senza sapere; immaginando chissà cosa, preoccupandosi fino all'inverosimile.
Così ho aperto uno spiraglio, ferma sull'uscio della porta, e senza nemmeno guardarlo gli ho detto "va' via, non voglio contagiarti la febbre"
Lui ha aggrottato la fronte. Era spaesato e percepiva chiaramente che qualcosa non andava.
Mi ha detto: "non me ne frega niente della febbre, voglio vederti. Scommetto che non hai mangiato nulla" e accennando un sorriso ha allungato la mano che teneva la guantiera.
Chanyeol e la sua dolcezza, il suo viso così bello, l'emozione che mette in tutto quello che fa. Chanyeol e la sua sensibilità, Chanyeol e le sue scelte sbagliate. Chanyeol che vede oltre me, che mi capisce e intuisce, che mi mostra così tanto amore che io non merito.
Neanche mi ricordo cosa gli ho risposto. Che stavo troppo male e volevo stare sola, forse. Una bugia palese, campata malissimo e detta controvoglia, solo per non vederlo.
Gli ho chiuso la porta in faccia ma la sua espressione prima di separare i nostri sguardi me la ricordo. Desolante, spaesata. Chanyeol era sconvolto perché s'immaginava mille scenari in testa e il pensiero che potessi cominciare a non amarlo più lo angosciava.
Lui ha chiamato il mio nome più volte, l'ho sentito da dietro la porta. Con un tono così triste che sono scoppiata a piangere.
Poi se n'è andato dopo qualche minuto, e io sono rimasta appoggiata alla porta piangendo per non so quanto.
Solo ore dopo mi sono accorta che mi aveva lasciato i pasticcini dietro la porta, con un biglietto con scritto "se non mangi non puoi rimetterti in forze! Sono i tuoi preferiti, finisci il vassoio. Ps, il dvd me lo riporto perché se vuoi guardarlo dobbiamo essere insieme ;)"
Ho pensato di amarlo così tanto da non poter rischiare di perderlo. Ho fatto un respiro profondo, ho stretto i pugni affondando le unghie nei palmi e ho calmato il mio pianto.
Non devo dare un'importanza vitale a quello che sta succedendo. Risolverò in breve tempo senza allarmismi e senza far preoccupare nessuno, e potrò continuare tranquillamente la mia vita. Tutto questo deve finire, sono ancora in tempo per riparare agli errori fatti. Riparare il male che sto facendo a colui che amo.


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«Dov'eri?»

Chiudo la porta di casa alle mie spalle e quando alzo lo sguardo incontro quello furioso di Alec, che trovo in piedi davanti la soglia del salotto con le braccia incrociate al petto che si alza e si abbassa nervosamente. Avrà fatto avanti e indietro da un punto all'altro per smaltire il nervosismo, mentre mi aspettava.

«Dalla signora Dorothy»

Alec inspira. «Non hai visto anche quello, vero?»

365 days // ChanyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora