12 settembre

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12 settembre 2018

Tutte le pagine vuote prima di questa esprimono la mia vita, e come mi sento. Vuota. Come se non esistessi.
Io non voglio essere così. Rivoglio il colore, la bellezza, voglio fare di nuovo mezzo sorriso, voglio trovare la forza di alzarmi la mattina pensando che ne valga la pena. Voglio tornare a scrivere, a sentire la vita scorrermi nelle vene.
Nella mia mente non trovo la forza di avere nemmeno una di queste cose, ma devo farcela, posso.
Devo riprendere in mano la mia vita, lo scorrere del mio tempo, avere la volontà di sentirmi meglio.
A cominciare da questo diario.
Sto uscendo con una persona. Non è come lui. Però è bello, cordiale, la sua compagnia è piacevole. L'ho conosciuto parecchi anni fa, l'ho rivisto dopo tanto tempo e dopo abbiamo cominciato a uscire. Non so dove mi porterà questa cosa, ma spero possa essere l'inizio per tornare a respirare, per andare avanti. Per ritornare ad essere me stessa.
Per dimenticarlo. Lui non c'è più, e me ne devo fare una ragione.
È incredibile pensare come prima due vite possano essere così legate, la linfa l'una dell'altra, e poi non essere più niente. Parallele ed estranee, come se non si fossero mai incontrate.
Dio, mi manca l'aria.

-

Scrivo a Chanyeol un messaggio così stupido e infantile che non mi riconosco, ma non so davvero cos'altro fare per evitarlo, se non dirglielo. Dirgli che non voglio vederlo.
Ma anche non vedendolo, il pensiero che lo desidero è diventato talmente forte da cancellare tutto il resto ed è una sensazione così frustrante, vorrei che sparisse.

Poso il telefono perché non voglio nemmeno leggere la sua risposta, mentre indosso i guanti di gomma e aiuto mia madre a lavare i piatti obbligando mio fratello a sparecchiare la tavola intanto.

Nessuno parla; solo il rumore dell'acqua che scorre inframmezza questo silenzio carico di pensieri, quando il ding del telefono spezza le nostre azioni meccaniche di porgi, lava, asciuga.

Eric si sporge verso il tavolo fingendo indifferenza, e guardando lo schermo del mio cellulare fa una risata trionfante.

«Chanyeol ti ha mandato un messaggio, ti consiglio di rispondere»

Cerco di mantenermi composta e rilassare i muscoli. Mia madre mi conosce e ogni mia esitazione rivela la bugia. «Avrà sbagliato numero»

«Io non credo, Helena. Avete ripreso a sentirvi?»

Io scuoto la testa negando con indifferenza. Mento con così tanta naturalezza che mia madre decide di credermi, anche se mio fratello parla insistente mentre io e lei precediamo nella pulizia nel completo silenzio, ignorandolo.

Io e mia madre abbiamo passato una normale domenica tranquilla, senza alcuna discussione pesante o impegnativa, e io le sono grata.
Adesso sento di star per chiudere davvero quel capitolo. Ultimamente sembra che quella ferita voglia rimarginarsi, e io sento più forze reggere il mio corpo.

Però penso ad Alec in continuazione. Alle sue chiamate perse, a quello che mi ha fatto.
All'enorme delusione che mi ha dato e a quel disprezzo misto a rabbia e amarezza che il pensiero di tutta la nostra storia mi dà. Costruita davvero sulla menzogna, sulle apparenze, e bloccata così nel nulla proprio mentre lui, mi dice per la prima volta di amarmi.
Dopo aver tradito la mia fiducia.

Ding

«Chanyeol dice: "non ci provare", e poi "ho trovato il posto perfetto. Vieni domani alle diciot-"»

«E cazzo Eric!»

«Helena!» si aggiunge mia madre al caos generale

«Mamma lo vedi che mente? Perché vi vedete da soli tu e lui?» Eric guarda prima lei e poi me, con un sopracciglio alzato.

365 days // ChanyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora