31 gennaio

325 19 57
                                    


31 gennaio 2018

Quando alla sera mi siedo per scrivere della mia giornata e ripenso a quello che mi è successo, da quando c'è Chanyeol, sono un tremore continuo. Mi sento vibrare di emozioni, e adesso dirò perché.
Oggi avevamo in programma di uscire con il mio gruppo di amici perché volevo farglielo conoscere. Quindi eravamo già organizzati per la sera, ma quando gli ho scritto che avevo appena fatto una caterva di muffin lui ha fatto l'offeso. Venti minuti dopo l'ho trovato alla porta, con una finta espressione crucciata. "Perché non mi hai invitato a mangiarli con te?"
"Perché tu hai lezione fino alle sette, in teoria"
Lui ha guardato l'orologio scocciato. "Un'ora più un'ora meno"
E io stavo davanti la soglia della porta a fissarlo, nel suo giubbotto bianco in contrasto con i suoi capelli neri corvini, e il suo sguardo pesante su di me.
Quando poi mi sono ricordata di farlo entrare, mi sono resa conto che addosso avevo una magliettina fucsia e il pantalone del pigiama con le stampe del re leone.
Ho spalancato gli occhi e ho fatto per scappare via. Chanyeol si è messo a ridere come un pazzo e mi ha raggiunta in un secondo, bloccandomi abbracciandomi da dietro.
"Smettila di ridere, cretino, fammi cambiare"
E lui continuava a ridere tra i miei capelli senza sosta. Io mi sentivo le guance calde, in un misto tra l'imbarazzo e l'emozione di essere abbracciata da lui.
"Non voglio, sei troppo bella così"
E non lo diceva per prendermi in giro. Era serio, ma io ero comunque imbarazzata.
Io ho fatto finta di volermi staccare da lui, ma a un certo punto Chanyeol si è avvicinato al mio orecchio e ha sussurrato: "Se vai a cambiarti poi ti prendo e non ti lascio più"
E intanto scioglieva le braccia dal mio busto. Io, con le guance paonazzo, gli ho detto "scemo" ancora senza capire cosa intendesse. L'ho scortato in cucina senza riuscire a voltarmi e ancora inondata dal suono delle sue risate e della sua voce troppo vicina.
Quando ci siamo seduti attorno al tavolo, lui masticava soddisfatto guardandomi sorridendo e con la testa inclinata. Io ero ancora crucciata, ma non perché mi vedeva per la prima volta in pigiama, ma perché deve avere questo potere su di me, di farmi emozionare e scomporre in ogni modo possibile. Di farmi pendere dalle sue labbra e dipendere dalle sue parole.
Poi ha cominciato a fare lo scemo e io ho cominciato a ridere senza sosta, fino a che siamo arrivati a fare battute senza ritegno per cui avevamo le lacrime agli occhi e battevamo tutti e due le mani sul tavolo. Si, a forza di stare con lui ci ho preso l'abitudine e adesso sembriamo due matti quando ridiamo.
Poi ho alzato lo sguardo verso l'orologio, e accorgendomi che mancava meno di un'ora all'orario di appuntamento, mi sono alzata per prepararmi.
Lui mi ha guardato con l'espressione triste di un bambino con le sopracciglia aggrottate, e mi ha chiesto dove andavo. Ridendo gli ho detto che sarei tornata subito.
Avevo solo intenzione di vestirmi, aggiungere un po' di trucco al viso.
Ho sfilato via i pantaloni del pigiama che mi aveva tanto fatta imbarazzare e ho cominciato a rovistare nei cassetti in cerca di qualcosa da indossare.
Poi la porta della stanza si è aperta di colpo, e non so cosa Chanyeol mi stava dicendo ma quando ho alzato lo sguardo, il suo era su di me e lui aveva smesso di parlare.
Il cuore aveva cominciato a battere come un pazzo e le mani a tremarmi, in tutte le idee che mi stavano passando per la testa.
E più lui continuava a guardarmi in quel modo serio, completamente su di me, più sospiravo.
"Scusa, dovevo bussare" ha detto, però continuava a star lì a guardarmi e io immobile a guardare lui.
L'ho visto tendere la mascella e strofinarsi la mano sulla faccia, facendo per chiudere la porta e chiedendomi scusa.
Allora io l'ho chiamato. Mi è venuto automatico. La porta si è fermata e lui ha fatto sbucare la testa timidamente, quasi si sentisse in colpa.
Io mi sono raddrizzata e ho lasciato cadere per terra il pantalone che avevo preso in mano. E il modo in cui stavo quasi nuda di fronte a lui glielo diceva: ti voglio, ti desidero. Non passa giorno da quella notte in cui sei stato mio che non ci pensi.
Lui ha fatto un respiro tremante. Ho pronunciato di nuovo il suo nome, piano, e lui non se l'è fatto ripetere più. Ha camminato così velocemente verso di me e ha cominciato a baciarmi con un'urgenza che mi ha lasciata senza fiato. Mi ha presa dalle cosce e ha mi ha fatto stringere le gambe attorno ai suoi fianchi per poi poggiarmi sul letto.
Ci baciavamo così profondamente che mi è sembrato di toccare la sua anima.
Senza mai averne abbastanza, senza mai essere soddisfatti.
Poi lui, sopra di me, ha cominciato a baciarmi il collo. Baciarmi baciarmi, il collo.
Poi il ventre. Poi sull'orlo delle mutande ha piantato gli occhi sui miei per chiedere il permesso. Io per tutta risposta ho passato le mani tra i suoi capelli e li ho lasciati scorrere tra le mie dita, già eccitata all'idea. Lui ha sorriso e me le ha sfilate via.
Le sue labbra sulla mia intimità sono state una delle cose che mi hanno portata più all'apice del piacere della mia vita. E lui non ha staccato lo sguardo dal mio viso neanche mezzo secondo mentre mi faceva affogare nel piacere, mentre il mio corpo era letteralmente elettrizzato e in estasi per lui.
Mentre mi stringeva le cosce e io ho raggiunto l'orgasmo, ho pronunciato il suo nome e ci ho messo dentro tutto. Lui ha fatto un verso di gola, profondo. Poi, lasciandomi piccoli baci, si è staccato lentamente, si leccato le labbra e ed è tornato sulle mie, baciandomi di nuovo come se non l'avesse mai fatto. Poi è andato tutto più a rallentatore, ci siamo assaporati più piano, in modo lento e profondo.
"Non hai idea da quanto tempo volevo farlo" ha detto, con gli occhi lucidi e il fiato corto; "Mi sta esplodendo il cuore"
Mi si sono contorte le budella e ho sentito le mani fremere formicolanti. "Io...io avevo pensato che tu non mi volessi, fino a quando non mi hai baciata"
Lui ha spalancato gli occhi e si è sollevato su un gomito, accanto a me.
"Ah, se sapessi i miei pensieri... Il problema è che ti voglio troppo. Non riesco a pensare lucidamente, solo a te"
Chanyeol è così. È sincero, esprime quello che prova senza filtri, senza maschere, schietto e senza vergogna. Con una purezza disarmante che mi fa venir voglia di dirgli anche io che da quando lo conosco è diventato una dipendenza; che mi sto innamorando di lui in una maniera per cui non potrò tornare indietro.
Quando finalmente ci siamo alzati era l'ora dell'appuntamento, e io invece ero ancora distesa sul materasso, sconvolta e intossicata da lui, con il corpo che sentivo quasi sciolto, come allo stato fluido, senza forze, e la sensazione di essere distesa su una nuvola.
"È tardissimo, gli avevo detto che avremmo mangiato con loro" ho detto sospirando.
Lui, sorridendo soddisfatto e alzandosi dal letto mi ha risposto: "Io ho già fatto".

365 days // ChanyeolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora