Troppo

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Quella bolla di surreale felicità scoppiò appena atterrarono a Roma, proprio nel momento in cui vide sua madre e Greta sbracciarsi per farsi vedere all'uscita del gate. Guardò sua madre e si rese conto di quanto lei non sapesse nulla di quello che stava succedendo in quel momento nella sua vita, e nella sua testa.

Avrebbe tanto voluto salutare Thomas con un bacio, ma non poteva, non davanti a sua madre. A quei pensieri si incupì e non proferì parola per tutto il tempo. Sua madre era venuta a riprendere lui e Sonia in macchina, e quando lasciarono Sonia a casa sua, Ethan sentì il silenzio scendere pesante nell'abitacolo. Probabilmente quel silenzio lo sentiva solo lui, perché sua mamma sembrava tranquilla mentre guidava.

"Mamma"

"Si?"

"Devo dirti una cosa" non aveva il coraggio di guardarla. Sua madre fece segno di continuare con la mano.

"Forse è meglio se ti fermi" a quella frase sua madre sembrò preoccuparsi.

"Tesoro cosa hai fatto?" accostò poco dopo, in un piccolo spazio a fianco della carreggiata, probabilmente pensava che avesse preso qualche brutto voto a scuola, o che avesse fatto qualcosa di illegale. Ethan continuava a non guardarla, giocherellando con il suo cellulare. Aprì la bocca per parlare, ma non gli uscii alcuno suono, la richiuse, serrando anche gli occhi.

"Ethan?" al ragazzo apparvero come flash tutte le possibili reazioni negative che avrebbe potuto avere su madre alla sua rivelazione. Perché aveva iniziato a parlare senza rifletterci un attimo, prima? Tutti lo consideravano un ragazzo posato e meditativo, che pensava sempre a tutto prima di fare qualcosa, anche se in quell'ultimo periodo gli sembrava di fare tutto senza ragionare. Avrebbe dovuto essere più accorto e indagare su come sua madre la pensasse sull'omosessualità, invece non ne avevano mai parlato, se non per accenni troppo brevi e superficiali per essere considerate vere opzioni. Forse sua madre l'avrebbe presa bene, oppure avrebbe iniziato ad urlargli contro e l'avrebbe cacciato dalla macchina, o forse addirittura da casa. O avrebbe fatto finta di nulla, ignorando il suo coming out, come aveva letto che facevano tanti genitori che non accettavano i figli.

"Mi piacciono i ragazzi" sputò fuori. Tutte le volte che si era immaginato quella conversazione ella sua testa, o quando aveva fatto le prove davanti allo specchio, la frase gli era sempre uscita meglio, più vera; in quel momento invece sentiva che la sua voce aveva un suono finto, come se stesse recitando.

Sua madre non rispose. Il ragazzo aveva riaperto gli occhi ma li teneva bassi, puntati sulle sue mani, era sicuro che da un momento all'altro sarebbe scoppiato a piangere.

"Mamma?" chiamò. Quel silenzio lo stava facendo impazzire. Sentì sua madre lasciare il volante e appoggiarsi completamente al sedile. Sentì il suono della cintura di sicurezza che si slacciava. Era pronto a sentire sua madre aprire la portiera e vederla uscire dall'abitacolo, ma invece venne avvolto da un abbraccio. A Ethan sembrò di essersi tolto un peso enorme dal cuore.

"Va bene" gli disse "per me non c'è problema, lo sai che ti voglio bene no?" era l'abbraccio più scomodo del mondo, da né lui né sua madre si staccarono "e poi, non posso dire di non averlo sospettato"

"Davvero?" non voleva irrigidirsi nell'abbraccio, ma quasi sicuramente lo fece. Si sentiva irrequieto, quella rivelazione e tutte le emozioni contrastanti che stava provando gli avevano fatto acuire tutti i suoi sensi.

"Thomas è il tuo ragazzo?" gli chiese sua madre, invece di rispondere direttamente alla sua domanda. Per un attimo pensò di mentirle, ma poi si disse che ormai era inutile.

Only A Fake - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora