Ethan era visibilmente agitato, non faceva altro che girare per la camera assicurandosi di aver preso il necessario per quella sera. Aprì per la terza volta lo zaino, controllò se c'era tutto, tastando con circospezione una delle tasche interne, che conteneva i preservativi e il lubrificante che aveva comprato quella mattina in farmacia. Sentì la porta di camera sua aprirsi, e si affrettò a richiudere la cerniera credendo che fosse sua madre, invece era solo Sonia, tornata dal bagno. Si sedette sul letto, seguito subito dopo d'amica.
"Sentivo i tuoi passi nervosi dal bagno, stai tranquillo, Eth! Andrà benissimo stanotte con il tuo innamorato"
"Sonia, per favore. Abbassa la voce, mia madre è in cucina" la rimproverò. Sonia lo guardò male.
"Tanto lo sa che la festa di Damiano è solo una scusa per passare una notte fuori con lui. Mica è stupida" Ethan non voleva neanche pensare che sua madre sospettasse o, peggio, sapesse quello che lui e Thomas avrebbero fatto quella notte. Non le rispose, e si mise a controllare il cellulare, per vedere il ragazzo gli aveva scritto.
"Gli hai anche preso delle rose! Ancora non ci credo che hai fatto una cosa così sdolcinata!"
"Sonia, smettila"
"E' così dolce, siete proprio due piccioncini" Ethan arrossì, distogliendo lo sguardo dalla ragazza e concentrandosi su bouquet, che giaceva sopra la sua scrivania. I fiori, al contrario dei preservativi e del lubrificante, non aveva potuto nasconderli a sua madre e se ne rendeva conto da solo che non era stata una mossa geniale comprarli, perché lei li avrebbe sicuramente visti, ma l'aveva promesso a Thomas, non poteva presentarsi senza rose.
"E'...una cosa tra noi"
"Si, una cosa proprio da piccioncini" prima che Sonia continuasse a vessarlo, il telefono squillò, salvandolo da quella conversazione.
Thomas era appoggiato alla portiera della macchina, vestito completamente di nero. Stava fumando, e in quella posizione il suo corpo sembrava ancora più magro e slanciato. Li salutò con la mano ma, appena vide cosa Ethan tenesse in mano, bloccò il movimento del braccio e spalancò la bocca per la sorpresa.
Mentre si avvicinavano vide la sua sorpresa trasformarsi in felicità, mentre Thom si staccava dalla macchina per venirgli incontro, praticamente saltando di felicità.
"Me le hai prese davvero?!" esclamò, afferrando il mazzo di fiori e annusandoli.
"Ovviamente...le volevi" sussurrò Ethan, improvvisamente impaurito che Thomas avesse detto di volere delle rose solo per scherzo, e non credendo che gliele avrebbe mai prese sul serio. Ma il ragazzo lo abbracciò, stando attento a non sciupare i fiori. Si staccò velocemente da lui per riportare davanti al viso le rose rosse e inspirando profondamente il loro profumo mentre faceva una mezza giravolta di felicità
"Sono bellissime! Grazie!" posò le labbra sulle sue, labbra che si aprirono subito per far uscire la lingua e intrecciarla in quella dell'altro. Si strinsero entrambi per i fianchi, Ethan con entrambe le mani e Thomas solo con una, poiché l'altra era impegnata a reggere il bouquet. Ethan sorrise nel bacio, felice.
A distrarli ci pensò Sonia, che tossicchiò rumorosamente. A malincuore si separarono, Thomas guardò la ragazza con uno sguardo di rimprovero "Scusa se ho un ragazzo fantastico" disse, prima di staccarsi definitivamente da lui e salire in macchina.
........
La festa era rumorosa, piena di alcol ed erba, come tutte le altre feste a cui Thomas l'aveva portato, anche se quella festa era la più grande a cui era mai stato. Appena entrati in casa Ethan si convinse che quella non poteva essere assolutamente casa di Damiano, perché ok essere ricchi sfondati, ma quel "palazzo" era davvero un'esagerazione. Si mischiarono nella folla, Thomas salutò quasi tutti quelli che incontrava, facendoli procedere pianissimo nella casa. Per tutto il tempo lui e il biondo si tennero la mano, e Ethan cercò di ignorare le occhiate curiosi degli estranei che notavano quel gesto intimo.
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Only A Fake - Måneskin
Fanfic"Volevo chiederti un favore. Ma è una cosa un po'... particolare" disse, agitato. "Dimmi. Ti giuro che non ti giudico" "Ok, allora: vorrei che tu facessi finta di essere il mio ragazzo" quasi urlò Thomas. Ethan si bloccò di botto e smise di camminar...