Intraprendenza

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Da quel pomeriggio a casa di Thomas i due ragazzi iniziarono a vedersi ancora più spesso, trovando ogni scusa possibile per appartarsi da qualche parte a baciarsi e, quando avevano tempo, darsi al petting.

Avrebbero voluto avere tutto il giorno a disposizione, ma la scuola glielo impediva e, adesso che la mamma di Ethan sapeva che Thomas era il suo ragazzo, gli stava più addosso. Una volta aveva cercato anche di intavolare una discussione sul sesso sicuro, ma per fortuna era riuscito a scappare in tempo.

Passavano i pomeriggi l'uno attaccato all'altro, trascurando ore di studio, cosa che prima di allora non aveva mai fatto. Inoltre, quando il biondo lo riportava a casa, stavano sempre almeno una decina di minuti a baciarsi dentro la macchina del ragazzo e, solo il pudore di Ethan di trovarsi in un posto quasi pubblico, gli impediva di spingersi oltre.

Il tempo passava veloce e Ethan sentiva che quello era il periodo più pieno della sua vita. E si chiese come avesse fatto a vivere tanti anni senza provare quella sensazione.

Appena arrivato a scuola, quel giorno, trovò Thomas ad aspettarlo davanti al cancello. Lo salutò, ma il ragazzo non rispose al suo saluto, invece l'afferrò per un polso e lo trascinò dentro la scuola, ignorando il fatto che la campanella non era ancora suonata e non si poteva entrare nell'edificio prima di allora. Lo portò nel bagno al primo piano, controllò che non ci fosse nessuno nei cubicoli e lo condusse dentro l'ultimo gabinetto, chiudendo la porta a chiave. Aveva uno strano sorriso stampato in faccia.

"Dimmi che posso venire da te oggi pomeriggio"

"Certo, mia mamma lavora fino a tardi. Ma perché non da te?"

"Da me oggi è impossibile, vengono dei miei parenti e non ci lascerebbero un attimo soli" si morse il labbro, prima di aggiungere "e poi voglio provare a farti una cosa". Aveva un sorriso che non prometteva niente di buono, e Ethan iniziò a preoccuparsi.

"Stai tranquillo, è una cosa che ti piacerà un sacco. Te lo giuro" gli circondò il collo con le braccia e strofinò il contro il suo, chiudendo gli occhi e assumendo un'espressione scherzosa. Ethan deglutì, immaginando tante cose che poteva fargli il biondo che gli sarebbero piaciute.

"Si, ok, certo. Ho casa libera oggi"

"Perfetto!" si illuminò Thomas, nel modo in cui faceva sempre quando otteneva qualcosa che voleva. Si sporse per baciarlo a stampo, si ritirò quasi subito, ma Ethan lo riafferrò e lo coinvolse in un bacio vero. In quelle settimane si era fatto più audace e aveva iniziato a reagire più istintivamente nei suoi contatti con Thomas. Lo schiacciò contro la porta del bagno e lo afferrò per una coscia, facendo muovere lentamente le dita su di essa. In quel momento, però, suonò la campanella.

"E' meglio uscire adesso, prima che il prof arrivi in classe e non ci trovi" disse, staccandosi controvoglia.

"Sei troppo ligio alle regole" lo rimproverò Thommy, ma si staccò lo stesso e uscì dal bagno. Ethan si diede un momento per riordinare i pensieri: quel pomeriggio Thomas gli avrebbe fatto qualcosa che "gli sarebbe piaciuta un sacco", qualcosa probabilmente di sessuale. Non sapeva come avrebbe fatto a reggere tutte quelle ore a scuola.

.....

"Ah... Thom..." Ethan era seduto sul letto, con le gambe divaricate a terra per fare spazio a Thomas, che stava inginocchiato in mezzo a lui. Mentre Ethan gemeva senza ritegno, Thomas non poteva emettere suoni, poiché aveva la bocca occupata dal membro dell'altro.

Ethan si era aspettato che l'altro volesse fargli un pompino, ma non si sarebbe mai immaginato che quella sarebbe stata l'esperienza più eccitante della sua vita. Vedere il ragazzo davanti a sé e sentirlo così tanto.

Only A Fake - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora