CAPITOLO XXVI

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Torno finalmente in possesso del mio corpo e piano piano mi sveglio.
Quando apro gli occhi, lentamente, mi rendo conto di avere la testa sulle gambe di Claudio, mentre lui è poggiato sul bracciolo del divano ed ha la mano sul mio fianco.
Dorme come un bambino e mi fa quasi tenerezza.
Scanso la sua mano per potermi alzare stando attenta a non svegliarlo, ma evidentemente la mia operazione fallisce miseramente e lui solleva la testa.
Mi guarda come se dovesse ricordarsi perché sono lì,  si tocca la fronte con la mano e si stropiccia gli occhi con i palmi.
-Buongiorno.- biascica, ed io sorrido.
-Scusa, non volevo svegliarti.-
-Fa niente.- risponde agitando una mano.
-Sei riuscito a riposare così?-
-Intendi con te addosso? Beh, a parte la schiena a pezzi per colpa del divano e il mal di collo, bene grazie.- sorride alzandosi in piedi e stiracchiandosi con ancora indosso la camicia della sera precedente, un pò sbottonata.
Poi mi fissa serio.
-Ma sai che sei carina tutta spettinata?- dice dopo alcuni secondi.
-Ma vattene!- rispondo cercando di nascondere l'imbarazzo -Senti...ma non è che potrei fare una doccia? Sono ancora un pò rimbambita da ieri.-
-Vai pure. Io preparo qualcosa da mangiare prima di uscire.-
Sono già entrata in bagno quando lo sento fare considerazioni ad alta voce.
-E quel cialtrone di Flavio ancora non è rientrato...Ma vuoi vedere che si è divertito con tua cugina?-
-In che senso?- urlo da dietro la porta mentre mi svesto.
-Hanno consumato...In quale altro senso Clara?-
In effetti Giulia non mi ha mandato neanche un messaggio per sapere dov'ero, il che mi fa dedurre che non sia proprio rientrata a casa.
-Magari no, invece. Magari stanno semplicemente insieme.-
-Troppo ingenua ragazzina! Guarda un pò che ora se la spassa più lui che io...-
-Ma Flavio non è così!-
-Così come? Come me?-
Non so come rispondere; non vorrei ferirlo ma sono convinta che sia così, Flavio è molto diverso da Claudio.
-Vado sotto la doccia.- lo avverto, per non farlo parlare a vuoto.
L'acqua calda scorre sulla mia schiena e si porta via gli ultimi postumi del mal di testa causa alcool della sera prima.
Mi ricordo improvvisamente di dover richiamare Arthur, magari appena usciti di casa.
Non so perché ma mi sentirei in imbarazzo a spiegargli che ho dormito a casa di Claudio, pur non avendo fatto nulla di male.
Forse perché mi ha detto che gli sta antipatico; o perché ci sono dei precedenti.
Quando chiudo l'acqua mi rendo conto di non avere niente per asciugarmi.
E ora?
-Claudiooo!- urlo.
-Che c'è?!- mi chiede mentre sento i suoi passi verso la porta del bagno.
-Mi puoi dire dove posso prendere un asciugamano? Senza entrare!-
-Quanti problemi ti fai ragazzina! Come se non ti avessi già vista tutta nuda.-
-Claudio!-
-Va bene va bene!- sembra ridere sotto i baffi -Nell'armadietto a destra del lavandino. Dovrebbero esserci quelli puliti.-
-Grazie...- dico a voce più bassa, mentre già sto frugando dove mi ha detto.
Dopo essermi asciugata mi rivesto ed esco dal bagno, lasciando il posto a lui.
-Ti ho preparato la colazione, è di là in cucina.- mi dice prima di chiudersi dentro.

***

Arriviamo in Accademia con la sua auto ed entriamo.
-Claudio.-
-Si?-
-Ma tu ti se già  segnato per i provini?- chiedo avvistando la bacheca con la lista all'ingresso.
-Certo. Tu no?-
-No...-
-E che aspetti? L'invito in carta bollata?-
-Vado?-
-Andiamo.- sembra quasi precisare, prima di trascinarmi per un braccio fino alla lista.
Prende la penna e me la passa.
-Forza.-
Io la afferro titubante e scrivo il mio nome, mentre lui inclina la testa per guardare.
-Clara...Raponi...brava. Avevo paura ti sbagliassi e scrivessi ragazzina.-
Gli lancio un occhiataccia senza riuscire a trattenere un sorriso.
-Muoviti scemo, o faremo tardi.-
-Ma guarda chi c'è!- replica senza prestarmi attenzione, mentre sta già salutando Flavio.
-Ciao ragazzi!-
-Ma dove sei stato eh?- chiede subito Claudio, allusivo.
L'altro guarda me e fa un sorriso un pò forzato.
-Mi cugina era con te?-
-Si ma...puoi stare tranquilla, noi...-
-Okokok! Tranquillo, non voglio saperlo grazie! Mi fido!- alzo le mani incamminandomi verso l'aula, mentre Claudio ride sfottendoci entrambi.

***

Il professor Mattei ha deciso di portarci a fare lezione in una sala immensa che chiama 'della buona acustica', insieme ad un'altra classe, per esercitarci a modulare il tono e l'intensità della voce.
Ci ha divisi in maschi e femmine e ci ha fatto formare due file, l'una di fronte all'altra, agli antipodi della sala.
-Adesso partendo da sinistra e andando verso destra, a turno un maschio e una femmina, direte tutti una frase a caso. E in base a quello che volete comunicare userete un determinato tono di voce, in modo da farvi sentire dall'altra fila. Potete immaginare di parlare con qualcuno in particolare della fila opposta, se vi può aiutare. Tutto chiaro?-
Il primo della fila è Giorgio che, con molta fantasia, spara qualcosa sui fiori che sono belli e la prima ragazza ne approfitta utilizzando il suo stesso oggetto di interesse come argomento.
Non so bene come ma si va a finire a parlare di caffè, poi di sonno perso, poi di poesie, però è divertente e anche utile.
Quando tocca a Claudio noto che mi fissa con un mezzo sorriso prima di parlare.
-Sei ancora sicura che Re Artù sia più bravo?-
Per fortuna gli altri non sanno di cosa parla, però lo fissano strano non capendo il senso della frase.
Solo Flavio sembra intuire e infatti mi guarda come per dirmi è un caso disperato.
Dopo due ragazzi tocca a me, che colgo l'occasione per rispondergli.
-Sei troppo sicuro di te.-
Lui scuote la testa con un sorrisino da schiaffi sulla faccia, ma durante i turni successivi non allude più a me, o ad Arthur, o a noi e a quello che è successo.

***

Quando torno a casa, finalmente, trovo Giulia che dorme e così sono costretta a rimandare tutte le domande che avrei voluto fargli.
Sono quasi le cinque del pomeriggio quando il mio telefono squilla.
È Arthur. Cazzo, avevo completamente dimenticato di doverlo chiamare.
-Pronto?-
-Bimba! Tutto ok?!-
-Si, benissimo. Tu?-
-Anche io...Ti ho chiamata ieri.-
-Ho visto...È che...avevo troppo sonno, sono tornata tardi e mi sono addormentata. Anzi, scusa se non ti ho richiamato ma sono stata un pò impicciata in Accademia.-
Quante bugie. Dovrei farmi schifo.
-Ah...Vabbè fa niente.- sembra tranquillo.
-Mi manchi. Sai quando potrai tornare?-
-La prossima settimana credo. Magari questa volta per un giorno intero.-
-Speriamo...-
-Già...C'era anche Claudio ieri?-
-Perché?- sento il sangue gelare nelle vene.
-No così. Per sapere.-
-Si, beh c'erano tutti.-
-Capito.-
-Arthur...che c'è?-
-Sono tanto stanco...E ora devo riprendere a girare. Ci sentiamo, ok?-
-Ok...-
-Ti amo.-
-Anche io.-
Mi butto sul divano sbuffando.
Spero arrivi presto la prossima settimana.
Anche perché dovrò riprendere le prove con Claudio.




AMORE DIETRO LE QUINTEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora