Mi sono svegliata presto per accompagnare Arthur alla stazione: ha rimandato la partenza di qualche ora per starmi vicino, visto quanto ero scossa dalla notizia che mi ha dato.
Ho passato la notte abbracciata a lui, decisa a voler recuperare quel rapporto splendido che avevamo e che si era perso, almeno per me, per colpa di Claudio.
Devo rimettermi in riga.
Basta pensare a cose impossibili e proibite; devo vivere il mio unico presente possibile, con Arthur.
-Quando torni?- gli chiedo speranzosa.
Stare sola non sarebbe proprio il massimo per me in questo periodo.
-Ti prometto che proverò a venire prestissimo. Anche fra un paio di giorni, se tutto va bene.- mi sorride sornione.-Ok...- allargo le braccia e lui mi stringe, sollevandomi da terra.
-Mi mancherai Arthur.-
-You too girl!-
-Ti amo.- mi viene spontaneo dire, poi che sia vero o no non mi interessa.
Voglio tornare ad essere felice con lui, perché so che è quello giusto.
-Io di più, credimi...- mi posa delicatamente a terra e mi accarezza la guancia -Ora devo andare...Ti faccio sapere quando arrivo.-
-Buon viaggio.- gli sorrido e lui ricambia.
Poi sale sulle scale mobili, e più si allontana più sento il vuoto impossessarsi di me.
Dovrei smetterla di dipendere dalle persone, ma sono fatta così e ho paura che questo non potrà mai cambiare.
E Arthur ormai è un pò la mia ancora, in ogni occasione.
Mi saluta con la mano fino a quando non lo vedo più.
Nello sconforto più totale mi dirigo in Accademia, anche se so già che entrerò con un'ora di ritardo.
Di una cosa sono sicura: niente potrà più turbare il mio presente. O almeno lo spero.***
Entro in Accademia per le nove e mi dirigo verso l'aula.
Riconosco Claudio seduto in ultima fila ma non lo degno di uno sguardo e filo dritta prendendo posto fra Flavio e Paolo.
-Tutto bene?- bisbiglia il primo avvicinandosi al mio orecchio.
-Ho accompagnato Arthur alla stazione.- rispondo altrettanto a bassa voce.
-Ah, okay. Però non hai risposto alla mia domanda!- sorride benevolo.
-Ragazzi per favore, se avete qualcosa da dire rendeteci partecipi.- ci ammonisce il professor Mattei un pò stizzito, rigirando una penna fra le mani.
-Scusi prof, colpa mia.- risponde prontamente Flavio, che in queste situazioni è sempre un pò kamikaze.
La lezione riprende come se nulla fosse ed io rimango nel mio silenzio assoluto fino a che non finisce e ci dirigiamo in cortile.
-Clara, vado a prendermi un caffè. Tu lo vuoi?-
-No grazie.-
-Ok, torno subito!- si allontana a passo veloce, e appena imbocca il corridoio mi sento afferrare il polso e di istinto mi scanso.
-Clara! Stà tranquilla sono io.-
-Appunto Claudio. Cosa vuoi?!-
-Parlare.-
-Non c'è niente di cui parlare.- faccio per andarmene ma lui mi blocca di nuovo.
-E invece si!- il mio viso è vicinissimo al suo -E invece si...- ripete a bassa voce.
Solleva la mano e lo guardo mentre mi sistema i capelli dietro un orecchio.
Il suo modo dolce di sfiorarmi mi fa ancora tremare.
Per paura di incastrarmi nei suoi occhi mi giro dall'altra parte.-Qualsiasi cosa io abbia fatto, mi dispiace.-
-È tardi Claudio.-
-Avevi detto che non avresti lasciato lo spettacolo...-
-Infatti. Non lo farò. Ma non per te, per principio. Lo avevo promesso.-
-Faremo le prove insieme?-
-Si, è lavoro. Saremo professionali e basta. Il resto è passato.-
-Clara...io...-
Lo fisso seria aspettando che continui, ma lui esita.
-Niente...- riprende poi.
-Clara!- Flavio si avvicina continuando a fissare Claudio -Tutto bene?-
-Si. Si, tranquillo.-
Improvvisamente entrambi sembrano ignorarmi e non distolgono lo sguardo l'uno dall'altro, fanno quasi paura.
Ma non erano migliori amici? Forse anche Flavio ha capito cosa ha fatto Claudio.
Lo tiro per un braccio, portandolo via.
-Ma avete litigato anche voi due?- chiedo.
-Si... E anzi, se ti infastidisce dimmelo.-
-Non preoccuparti. So cavarmela. Comunque grazie.- gli sorrido debitrice.
Lui mi abbraccia ed io mi lascio stringere.
Mi è di grande conforto avere un amico come lui, così buono e sincero, adesso che mi sento sola e tradita dal mondo intero e brancolo nel buio più totale.
-Ti voglio bene Flavio.-
-Anche io.- risponde accarezzandomi i capelli.***
Una volta tornata a casa faccio scorta di schifezze varie, tra cui nutella, cioccolata, biscotti e patatine, e mi chiudo in camera con il computer fra le gambe.
Il mio telefono vibra.Sono arrivato. Già mi manchi...
Torno presto. Ti amo!
ArthurSento bussare alla mia porta.
-Avanti.-
L'uscio si socchiude fino a spalancarsi.
-Hey...-
-Ciao Giu.- saluto distrattamente alzando una mano.
-Come stai?-
-Flavio ti ha raccontato, immagino.-
Lei annuisce.
-Se vuoi parlarne...io sono qui.-
-No...-
-Ok. Ti lascio sola allora.- sorride e sta per chiudere la porta quando riconosco di essere stata piuttosto scortese.
-Aspetta!- torna indietro -Scusa...Vieni qui.- le faccio cenno di sedersi accanto a me -Scusa è che...non sto capendo più niente e...non volevo trattarti male.-
-Ma no Clara, tranquilla.-
-Sono tanto triste Giulia...- sospiro -Vorre riuscire a non pensare, almeno per un pò.-
Lei posa una mano sulla mia gamba e mi guarda impotente.
Poi sembra avere un'idea.
-Vado a prendere una cosa.-
La vedo uscire dalla stanza e rientrare pochi secondi dopo con sei bottiglie di birra, tenute fra le braccia come un fossero un tesoro prezioso.
-Ecco! Così ti assicuro che non penserai.-
Mi lascio scappare una risatina.
-Sei sempre la solita...-
-Beh, se funziona...Perché non usare questo piccolo rimedio?-
-Passamene una va.-
Si sdraia accanto a me e fra un sorso e l'altro parliamo di cose che non hanno niente a che fare con l'amore, come l'università che sta frequentando, i giochi che facevamo da piccole o dove vorremmo passare le prossime vacanze estive.
Era abbastanza prevedibile, ma dopo una mezz'ora siamo entrambe su di giri, soprattutto io che ho la sbronza facile ed inizio a sparare cose senza senso e a fare ragionamenti assurdi.
Ma anche da ubriaca, il mio pensiero torna sempre lì.
-Giulia...mi manca...voglio Claudio...- sbiascico.
-Lo vuoi?- replica, anche lei un pò annebbiata.
-Si. Lo odio.-
-Lo vuoi o lo odi?-
-Lo voglio e lo odio.-
-Ah...E come si fa?-
-Dimenticando.-
-Cosa?-
-Che lo voglio.-
-Ah...- ripete confusa.
Poggio la testa sulle gambe della mia cuginetta e mi rannicchio cercando una posizione comoda, mentre lei si poggia sullo schienale del letto.
-Lo amo Giu...- bisbiglio prima di chiudere gli occhi.
Ma lei già è nel mondo dei bei sogni su Flavio, e non mi sente più.
STAI LEGGENDO
AMORE DIETRO LE QUINTE
RomanceClara è riuscita ad entrare all'Accademia di Teatro, il suo sogno si è avverato. Finalmente potrà studiare nella stessa scuola di Arthur, la sua dolce metà e attore già in carriera. Ma nuovi incontri cambieranno la sua quotidianità: riuscirà ad otte...