Vederlo preparare le valigie è stato straziante. Almeno quanto restare tutta la notte sveglia, con la testa poggiata sul suo petto, per non perdermi gli ultimi istanti prima della partenza.
Ed ora che se ne sta per andare, sento il cuore come graffiato.
È sulla porta di casa, con la borsa a tracolla ed io vorrei potermici infilare dentro.
-Vieni qui, abbracciami.- dice spalancando le braccia.
E io mi ci fiondo come se fosse l'ultima volta, e so che non è così ma il momento è comunque drammatico.
Sento le sue mani fra i capelli.
-Clara...costa tanto anche a me tutto questo...Ti amo.- sussurra, mentre quasi mi stritola.
-Torna presto Arthur.-
-Te lo prometto.-
Prende il mio viso fra le mani, come fosse la cosa più delicata esistente e mi bacia.Un bacio dolce e intenso che, anche se sembra durare in eterno, vorrei non finisse mai.
Quando ci stacchiamo mi guarda triste, come se si sentisse colpevole.Ma la verità è che non è colpa di nessuno.
Accarezzo i suoi capelli dorati e scendo fino alla barba tagliata cortissima.
Respiro un'ultima volta il suo profumo.
-Vai Arthur...o non ti lascerò più partire...- cerco di sorridere, ma esce solo una lacrima.
Lui mi bacia di nuovo, senza dire una parola, poi attraversa la porta ed alza una mano.
Io chiudo la porta lentamente, fino a quando non lo vedo più.
Mi sento morire dentro.
Sta andando tutto male.
Speravo di poter stare più tempo con Arthur una volta entrata in Accademia, e invece proprio quando ci stavamo riavvicinando, proprio quando eravamo felici, il destino me l'ha portato via di nuovo.
Vorrei nascondermi per sempre, che poi chissà da chi, ma so che non è possibile e vado a vestirmi per andare in Accademia.***
Spesso sono venuta qui senza Arthur. Anzi, in realtà quasi tutte le volte.
Ma ora è diverso perché so che non c'è a casa, ad aspettarmi.
Per evitare qualunque soggetto che possa aver voglia di intavolare una conversazione, decido di aspettare che tutti siano entrati prima di raggiungere l'aula.
Ma in cortile, appoggiato ad una colonna, a braccia incrociate come se mi aspettasse, c'è l'unica persona che in questo momento non potrei proprio sopportare.
-Ti prego Claudio oggi no.-
Tiro dritta ma lui mi trattiene.
-Dimmi che ieri non sei mancata per evitarmi.-
-Lasciami il polso.-
Lui lentamente fa come gli dico, mentre continua a guardarmi dritta negli occhi.
Oggi è la mia rabbia contro la sua.
Credo di non essere mai stata così esuberante e se vuole la guerra, la avrà.
-Clara. Ti darò il tormento sappilo.-
-Tu devi sparire. Io non voglio più vederti.-
-Non ti lascerò in pace fino a quando non mi farai parlare cazzo. Perchè ieri non sei venuta? Ti ho cercato a casa tua, lo sai?-
-Fatti i cazzi tuoi!- alzo la voce.
-Sono cazzi miei! Perché fai così?!-
-Claudio, lasciami stare.-
-No Clara!-
È in quel momento che la rabbia si mischia al dolore e tiro fuori il peggio di me.
-Non ce la faccio più! È impossibile per me vivere così! Non puoi continuare a darmi il tormento o uscirò fuori di testa! Non ce la faccio più Claudio!- sto urlando ma non mi interessa e gli occhi rossi dalla rabbia in poco tempo vengono inondati dalle lacrime -Sono stanca! Sono stanca di tutti! Sono stanca di dover aspettare sempre i comodi degli altri, sono stanca di dover dividere Arthur con il suo lavoro! Io avevo bisogno di lui e adesso se n'è andato e sono di nuovo sola!-
-Clara, calmati!- urla lui, cercando di tenermi ferma per le braccia, ma io non ci sto.
-E sono stanca di te! Della tua arroganza, della tua presunzione! Lo capisci che non puoi fare così?! Siamo stati a letto e per te è come se non fosse successo niente!-
-Calmati!- mi strattona, ma io ormai sono fuori di me, non riesco a trattenere le lacrime che scorrono a fiumi e continuo ad urlare.
-Io non sono come te capisci?! Per me ha avuto un valore! Ed ora sono costretta a mettere in gioco tutte le mie certezze, il mio sogno di recitare in questo spettacolo e la relazione con Arthur, per colpa tua! Io ti odio Claudio! Ti odio!- riconosco di essermi trasformata in una furia incontenibile e cerco in tutti i modi di scrollarmi le sue mani dalle spalle.
-Stai buona!- dice quasi con dolcezza e all'improvviso mi sento circondata dalle sue braccia.
-Ti odio! Ti odio!- continuo a ripetere mentre gli batto i pugni sul petto.
Ma lui continua a stringermi fino a quando non mi tranquillizzo, la rabbia mi abbandona e rimangono solo le lacrime.
Poggia il mento sulla mia testa e mi accarezza ripetutamente i capelli, mentre io continuo a bagnargli la maglietta.
-Va meglio?-
Annuisco, tirando su col naso.
-Clara...Promettimi che ne parleremo. Vediamoci oggi pomeriggio, ti prego.-
-Ok...-***
Così nel pomeriggio vado da Claudio.
Nel mio appartamento c'è Giulia e non mi sembrava il caso, e di certo non voglio entrare in casa di Arthur senza di lui, e soprattutto con Claudio. Sarebbe davvero crudele.
Quando suono alla porta viene subito ad aprirmi.
Ha i capelli un pò disordinati, tanto che sembrano più lunghi, indossa una maglietta con lo scollo a V e con quell'aria trasandata, senza maschere, è ancora più affascinante.
-Hey.-
Io entro in casa senza proferire parola.
-Vuoi qualcosa?- mi chiede sfregandosi le mani e mi sembra nervoso.
-No, grazie.-
-Ok...Ci mettiamo sul divano?-
-Meglio una sedia.-
-Meglio una sedia...- ripete lui con tono di rimprovero, forse verso se stesso.
Mi fa strada e ci mettiamo seduti al tavolo della cucina.
-Stai meglio?-
-Si. Claudio...ho esagerato oggi...-
Ma lui alza una mano sorridendo, quasi a non voler sentire giustificazioni.
-Sta tranquilla. Sono io che devo scusarmi.-
E al sentire quelle parole, dire che sono sorpresa è poco. Non me lo sarei mai aspettata da lui.
-Ascolta...Per me è difficile fare questi discorsi perché...non mi capita spesso di dovermi scusare insomma. Soprattutto se si parla di sesso. È la prima volta a dirla tutta...-
-Apprezzo il tuo sforzo.-
-Aspetta Clara fammi finire...Non mi ero reso conto di quanto stessi male e mi dispiace. Non posso cambiare il passato...anche se è stato divertente no?- sorride facendomi l'occhiolino.
E adesso sembra finalmente tornato quello che conosco.
-Claudio, possiamo sorvolare?- alzo gli occhi al cielo.
Lui va a prendersi un bicchiere d'acqua, forse tutte queste scuse gli seccano la gola, e ne offre uno anche a me, che accetto.
Mi alzo anche io e rimaniamo in piedi, forse per scaricare la tensione.
-Cioè vorresti dirmi che non sono bravo?-
-Claudio!- mi volto di scatto verso di lui, ammonendolo con lo sguardo.
Lui si appoggia sul ripiano della cucina e se la ride divertito.
Ammetto che quest'immagine di lui, così spontaneo e bello, mi suscita tenerezza.-Scusa!- alza le mani in segno di resa, cercando di tornare serio -E insomma...mi dispiace e...Ti prego, ripensaci! Fai Ginevra! Sei l'unica che ha veramente la stoffa lì dentro!-
-È un complimento?- gli lancio un'occhiata curiosa.
-Una specie.- sorride.
-Ci devo ancora pensare...-
-Ok...riflettici bene però.-
Ho l'impressione che il suo nervosismo si sia dileguato, lasciando il posto al solito Claudio di sempre; quello simpatico, un pò cinico e finalmente sorridente.
-E quindi il tuo...Arthur?- sembra titubante.
-È partito per lavoro, proprio adesso che avevo bisogno di qualcuno per non sentirmi sola...Ma è un discorso che preferisco non aprire.-
-Vuoi restare?-
Non capisco la domanda e devo darlo a vedere, perché si corregge subito.
-A cena intendo.-
-Meglio di no...Devo anche passare a casa di Arthur per riprendere alcune cose. A questo punto torno da Giulia, nel mio appartamento.-
-Capisco.- risponde annuendo.
Ci salutiamo e sto per varcare la porta quando mi sento in dovere di precisare una cosa.
-Claudio...Non è vero che ti odio.-
Lui sorride, ed io me ne vado un pò sollevata.***
Entrare in casa di Arthur senza di lui, la stessa casa che ha ospitato il nostro amore per pochi giorni, è un colpo al cuore.
C'è ancora il suo odore in giro e come vorrei che sbucasse da dietro una porta all'improvviso.
Ma le speranze alimentano solamente la nostalgia.
Raccolgo le mie cose sparse per tutto l'appartamento e mi soffermo a guardare qualche foto che ci ritrae insieme, spensierati e felici.
Uscire da quel mondo tutto nostro è al contempo una tortura e una liberazione.
Per fortuna ho il mio mazzo di chiavi, e così mi impossesso nuovamente di casa mia.
Pensavo che mia cugina dormisse già, e invece la trovo sul divano davanti alla televisione, nel suo pigiamone rosa.
-Clara!-
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AMORE DIETRO LE QUINTE
RomansaClara è riuscita ad entrare all'Accademia di Teatro, il suo sogno si è avverato. Finalmente potrà studiare nella stessa scuola di Arthur, la sua dolce metà e attore già in carriera. Ma nuovi incontri cambieranno la sua quotidianità: riuscirà ad otte...