Il posto in cui stavo portando Evelyne non era lontano.
Era semplicemente un parco, ma la notte aveva qualcosa di magico che calmava i miei nervi.
Mi parcheggio, ma una folata di malinconia si impossessò di me.
''Vengo sempre qua, quando il peso del mondo si fa sentire sulle mie spalle. Quando i pensieri cominciano ad affollarsi, quando la casa mi sta stretta, quando i miei amici non mi capiscono. Quando tutto diventa troppo, quando gli errori che ho fatto mi spezzano la schiena, quando le persone mi dicono che è colpa mia se nessuno mi vuole. Vengo qua, perchè c'è silenzio. Perchè anche i miei pensieri sanno stare zitti. Vengo qua, fumo, a volte piango, penso a come sarebbe bello essere felice almeno per una volta. Senza aver paura che il giorno dopo tutto finisca.''
Mi rendo conto di aver detto tutto senza prendere fiato, sento le guance bagnate, stavo piangendo.
Mi giro verso Evelyne, era li, di fianco a me, ascoltava le mie parole, guardava i miei gesti con attenzione.
Si tolse un guanto, asciugò una lacrima e mi sorrise.
''Ci conosciamo da poco, ma ammetto di percepire una certa connessione con te, come se ti conoscessi da una vita, sento tanta sofferenza nella tua voce e mi piacerebbe capire, col tempo, chi ti ha fatto così male..''
''uff, è una storia troppo lunga, ti stuferesti subito' le dico.
A queste parole Evelyne si irrigidisce.
Esce dalla macchina e si appoggia alla portiera.
Confusa, esco anche io, faccio il giro e mi metto davanti a lei.
''Che succede?'' le dico.
''Tu non capisci proprio quanto speciale sei vero? Da quando ci siamo presentate hai avuto piccole accortezze che ti vengono naturali. Hai preso la mia giacca quando stavamo per andare via, hai pagato tu anche se ho visto che avevi i ldi contati, hai fatto attenzione che io avessi preso tutto, hai studiato ogni singola mia mossa perchè ti piace ricordare le persone, i loro gesti e le movenze. Mi hai aperto la portiera, non ti sei lamentata quando ho cambiato canzone, hai, anzi, alzato il volume, come se la canzone che ho scelto io fosse proprio la più bella... Sei uno spettacolo da guardare''
A quelle parole rimango di sasso.
La pioggia si è fatta più forte, siamo fradice entrambe.
Agisco di impulso e la bacio.
Un bacio casto, tenero. Lei mi tiene la faccia tra le mani, e io le cingo i fianchi con le mani.
Il bacio sembra durare delle ore, ma erano solo pochi secondi.
Quando ci stacchiamo, lei ha ancora gli occhi chiusi, ma sorride.
Io sono al settimo cielo.
''Visto la percentuale alta di ansia che hai nel corpo penso che questo sia stato un grande sforzo per te'' dice sorridendo.
''Zitta'' le rispondo sorridendo e la bacio di nuovo.
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Fragile
RomanceQuesta è la mia storia. Sono Giorgia, 22 anni, un eterna confusa. Ho avuto il cuore spezzato mille volte, sto aspettando che qualcuno raccolga i pezzi e mi aiuti ad essere felice di nuovo.