Capitolo 6

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Mi sveglio, ma non di cattivo umore, ho la testa libera era da tanto che non mi sentivo così.

Accendo il telefono, leggo che cosa ha organizzato Michi e chiamo Evelyne.

''Bonjour ma cheriè'' risponde dolcemente.

''Buongiorno a te'' dico con la voce roca.

''Stasera ti va di uscire a cena con me e alcuni miei amici? Non è niente di speciale, cioè oddio si è speciale perchè ti conosceranno, intendevo dire che non è nulla di obbligatorio se non vuoi..'' non finisco la frase che Evelyne mi interrompe.

''Si, d'accordo, vengo. L'unica cosa è che vi devo raggiungere li perchè lavoro fino a tardi'' dice ridendo ancora del mio discorso senza senso.

''Si no problem, ti invio l'indirizzo, per le 20 ci troviamo li, ok?'' le dico mentre cerco di alzarmi dal letto.

''Perfetto'' dice.

''A dopo'' accenno e chiudo la chiamata.

Passo il resto della giornata a casa, a parlare di Evelyne a Francesco.

Fuori piove e per rimanere nel mood metto qualche canzone francese in sottofondo.

Arriva l'ora di prepararsi e Michela mi ha imposto di vestirmi elegante.

Così metto una camicia bianca, un jeans nero, la giacca sopra e il papillon.

Mi sistemo i capelli, metto il profumo e salgo in macchina.

Quando arrivo sono già li, tutti tranne Evelyne.

Parliamo per un po, finchè decidiamo di entrare e aspettare dentro.

Mentre il cameriere prende l'ordinazione del tavolo, entra Evelyne.

Do una gomitata a Michi seduta affianco a me e le faccio cenno di guardare verso di lei.

Mi alzo in piedi, vado verso Evelyne che intanto stava dando la giacca al cameriere.

''Pensavo non venissi più..'' le dico imbarazzata.

Non dice niente e mi bacia.

Sento i suoi capelli solleticarmi le guance, ha il naso freddo ed ha un profumo diverso.

Quel bacio mi calma subito, mi fermo un attimo a guardarla ed ha un vestito nero che le scopre la schiena.

E' bellissima, mi mozza il fiato.

La prendo per mano e nel girarmi vedo i miei amici sorridere.

''smettetela'' dico a bassa voce.

Porto Evelyne al tavolo, faccio le presentazioni e ci sediamo.

Per tutta la cena lei parla con tutti e io sono ammaliata nel guardarla.

Memorizzo come si muove la sua bocca ad ogni parola, come sorride, come sbatte gli occhi.

Quando non era impegnata a gesticolare la sua mano era sempre nella mia.

Era il suo modo di farmi stare calma.

Non ho fatto a meno di notare che un ragazzo in un tavolo continua a fissarla in un modo viscido, sento una vampata di caldo, il mio umore cambia, stringo il pugno libero dalla presa di Evelyne. Mi agito.

Ordino ai miei amici di andare via il prima possibile, ma prima che potessimo alzarci, il ragazzo si avvicina a noi.

Beh non a noi ad Evelyne.

Lei si gira versa di me per un istante e nota che ho la mandibola serrata, ho gli occhi scuri, la fronte sudata.

E lui comincia a fare delle battutacce.

Fa lo sbruffone, la tocca, la infastidisce.

Evelyne rimane impassibile, mi stringe la mano, sa che sto per esplodere.

Tutti lo sanno. Michela che è subito dietro di me cerca di distogliere il mio sguardo fermo su di lui chiedendomi qualcosa. Senza successo.

La mano di Evelyne raggiunge la mia schiena, cercando di riportarmi sulla terra.

''Amico qual è il tuo problema? Non hai notato che la signorina qui è già accompagnata?'' dico con lo sguardo buio.

Faccio due passi mettendomi di fronte a lui.

''Cosa pensi di fare scricciolo?'' dice lui toccandomi la spalla.

Evelyne sposta la mano dalla schiena alle mie spalle.

''oh secondo me non vuoi sapere cosa penso di fare'' dico arrabbiata.

Alla fine il ragazzo di Michela si mette davanti a noi, calmando la situazione, dandomi una pacca sulla spalla. Il mio sguardo rimane fermo su quello stronzo.

Tutti mi guardano con aria stupita, Evelyne mi guarda con aria preoccupata.

''Ok, Gio, guardami, sono io'' La sua voce mi riporta a lei.

''Scusami..'' dico finendo l'ultimo bicchiere di birra e uscendo di fretta.

La serata si conclude in un pub in cui gli animi si calmano.

Evelyne aspetta un po a rivolgermi la parola, sapeva che dovevo sbollire.

''E' tutto ok ora..'' mi domanda, baciandomi la guancia dolcemente.

A quel bacio sento i nervi rilassarsi, la testa da confusa e piena di nebbia torna come se fosse stata una giornata di sole.

Esco per fumare una sigaretta.

Guardo il telefono e qualcuno mi tocca la spalla.

Mi giro e mi arriva un pugno galattico sulla faccia.

Era il ragazzo di prima.

''Fai meno la furba scricciolo'' dice finendo la frase con un calcio nelle costole.

''Hey stronzo è tutto qua quello che sai fare?'' mi alzo e gli vado addosso, dandogli due pugni ben assestati.

''Non ti avvicinare mai più alla mia ragazza, o a qualsiasi ragazza che non ti abbia il consenso di toccarla, sono stata chiara?'' gli dico ad una spanna dal suo muso.

Due baristi mi aiutano ad alzarmi e quando mi giro Evelyne e lì ha visto tutto.

Corre verso di me preoccupata.

Ho il labbro che sanguina, l'occhio gonfio e le nocche distrutte.

Eve Invita tutti i miei amici a casa sua per finire la serata e per medicarmi.

Mentre mi mette del ghiaccio sulla faccia, gli altri ridono di me per quanto sbruffona sono sembrata.

''Dio mio, non c'è da scherzare con te eh?'' dice Francesco tirandomi una pallina di carta.

''Hai capito la Giorgina che tigre che è'' dice Michela sfottendomi quella frase fa ridere tutti.

Anche lei ride

''Un pugno così non me lo sono mai presa cazzo'' rido ma mi fa male tutto.

Ad una certa ora anche Michi e il fidanzato Vittorio vanno via. Ci salutano.

Rimaniamo solo io e lei.

FragileWhere stories live. Discover now