Capitolo 7

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Rimaniamo io e lei nel suo appartamento, mentre tengo il ghiaccio sulla faccia lei si allontana per mettere un po di musica.

-J'Ai Deux Amours comincia a suonare in sottofondo-

Mi sdraio sul divano con la schiena a pezzi, sbircio che cosa sta facendo Eve nell'altra stanza, si sta cambiando, ha messo una maglietta larga e un paio di pantaloni del pigiama, torna in sala e mi porta dei vestiti con cui stare più comoda.

''Tieni..'' dice mentre appoggia gli abiti di fianco a me.

''Grazie...'' sospriro.

Sappiamo entrambe che non so controllare l'emozioni. Sento tutto troppo amplificato.

E' da una vita che è così, ma non l'ho mai visto come un problema.

Fino ad oggi, quando ho visto lo sguardo preoccupato di quelli che mi stavano attorno.

''Mi dispiace, forse è meglio che torno a casa'' dico alzandomi.

Evelyne era seduta di fronte a me.

''No, non è così che funziona qui, non con me. I problemi si affrontano, sappiamo entrambe anche se pensi che ancora non ti conosco abbastanza, che quello che è successo stasera non è normale. Tu forse non te ne sei accorta, ma sei diventata totalmente un altra persona. Io ti stavo guardando, il volto ti è diventato scuro, lo sguardo spento, la voce era roca...'' Ha un tono perentorio, arrabbiato.

''E' da tutta la vita che sento tutte le emozioni amplificate, ma non mi sono preoccupata ok? Secondo te perchè fumo cosi tanto? Perchè mi distoglie dai pensieri che ho continuamente. Stasera ho fatto ciò che ho fatto perchè ho visto come ti guardava quel verme, ho visto come ti faceva sentire a disagio. E io ho vissuto quelle sensazioni tutta la vita. Sono stanca di quegli sguardi dagli uomini, sono stanca di vederli toccare ciò che gli interessa senza chiedere il permesso...'' mi rendo conto che sto parlando troppo. Mi fermo.

''Cosa vuoi dire??'' Evelyne si avvicina, penso abbia capito cosa intendo, ma lascio correre.

''Niente, mi dispiace aver reagito così, credo di non essere la persona giusta per te, scusami, tolgo il disturbo'' ero vicina alla porta ma Evelyne mi prende per un polso.

Mi tira verso di lei, mi bacia. 

Non come la prima volta, mi bacia con urgenza, con disperazione, mi tiene stretta a lei, senza lasciare spazio all'ossigeno.

Mi sbottona la camicia, con una mano la fermo, ma lei me la sposta e continua imperterrita.

Quando mi toglie la camicia nota i tagli e le cicatrici.

''Ma...'' accenna studiando ogni taglio che ho sul corpo.

''intendevo dire questo quando dicevo che è una vita che sento troppo i sentimenti...'' una lacrima mi riga il viso.

Evelyne si abbassa, comincia a baciarmi ogni cicatrice sul braccio, poi passa al ventre, le spalle.

Non ne lascia nessuna scoperta.

Si rialza, mi piace perchè è notevolmente più alta di me, devo mettermi sulla punta dei piedi per baciarla.

Metto le mani sotto la sua maglietta, ha la pelle calda, percorro ogni centimetro della sua schiena lentamente.

Mi bacia il collo mentre mi lascia studiare la lunghezza della sua spina dorsale.

Si stacca un attimo dal mio collo per prendermi la mano e portarmi nella sua camera.

Ha il letto grande, disfatto, di chi non ha avuto tempo di farlo. Ha vestiti ovunque come chi non sa mai cosa mettersi e prova ogni combinazione possibile.

Le tende sono leggermente spostate per far entrare la luce della luna, anche se coperta dalle nuvole. La luce è soffusa, ha colori caldi sui muri, che calmano.

E poi finiamo tra le lenzuola. Morbide, profumano di lei, della sua pelle.

La federa profuma dello shampoo che usa ai frutti.

Le sfilo dolcemente la maglia che ormai è diventata un impedimento per i nostri corpi.

Ha i capelli sciolti, un po scombinati, le finscono davanti agli occhi, allora mi assicuro sempre che una ciocca le finisca dietro all'orecchio, in questo modo la luce soffusa le delinea una parte di viso.

Tiene sempre gli occhi chiusi, quando bacia e anche ora che stiamo facendo l'amore.

Anche se non sembra, sembra più un ballo.

Lei sopra di me che fa attenzione a non farmi male in nessun modo.

E io sotto che guardo e memorizzo i suoi movimenti come se fosse la prima ed ultima volta che la vedo.

Rimaniamo in quel letto tutto il resto della notte.

Abbracciate, nude, io con i miei tagli e cicatrici e lei con un ombra nei suoi occhi che ancora non ho capito a cosa sia dovuta.

Non ho chiuso occhio quella notte, è successo tutto così in fretta.

Questi due giorni intendo.

La conosco da 24 ore, ci siamo baciate, abbiamo fatto l'amore, mi ha saputo leggere dentro ancor prima che io potessi aprirmi del tutto.

Ma c'è questa energia tra di noi, questa elettricità che è difficile non farsi travolgere.

Sono rimasta a guardarla tutta la notte, lei abbracciata a me, con la pelle scoperta, le ho contato i nei che ha sulla schiena e sulle spalle, li ho toccati uno ad uno, amati tutta la notte.

La luce della luna baciava la parte del corpo esposta.

Ne approfitai per scattare una foto con il telefono, si vedeva poco, solo i suoi capelli biondi, ricci illuminati dalla luna, un pezzo della sua schiena e le lenzuola che coprivano le parti che mi appartenevano ormai.

Decido di postarla su instagram

''The moon dances over your good side'' scrivo come descrizione.


FragileWhere stories live. Discover now