Dopo aver detto ti amo ad Evelyne e dopo la discussione avuta, risistemo il casino fatto.
Lei è in bagno, non ha portato niente con se per passare la notte da me, così le ho dato un paio di pantaloni della tuta e una maglietta larga.
Accendo una luce, rende il salotto semi illuminato.
Mi siedo un attimo, ho la testa tra le mani.
Questi giorni sono stati un inferno.
Sento una porta chiudersi dietro di me e vedo l'ombra di Evelyne che approccia il salotto.
Mi giro per guardarla. I miei vestiti le stanno da dio. E' bella con tutto.
Ha la faccia stanca, sembra che questi giorni le abbiano succhiato via ogni briciola di forza.
I capelli sono leggermente mossi, le cadono sulle spalle disordinati.
Accende lo stereo, collega il telefono e parte una canzone a me familiare.
-Work di Charlotte Day Wilson comincia a suonare-
Poi si siede di fianco a me, rimane in silenzio per qualche secondo.
Mi prende la mano, la poggia sul suo petto, vicino al cuore.
''Lo senti questo?'' mi chiede guardandomi fissa negli occhi.
Ha il cuore che batte a mille, sembra quasi le voglia uscire dallo sterno.
''Nonostante tutta la merda successa, nonostante ti abbia mentito, nonostante abbia avuto paura di perderti, dal primo giorno che ti ho vista, il mio cuore non ha mai smesso di comportarsi così'' mi tiene con tenerezza, mi accarezza la pelle.
Poi sposta la mano, dal petto finisce davanti alle sue labbra, mi bacia il palmo e sento il suo naso schiacciarsi completamente contro di esso.
Continua a tenere la mia mano nella sua, la sposta sul suo collo, aspetta che io reagisca.
Poi mi bacia. Lentamente ma con più desiderio.
Si muove verso di me per eliminare quel poco di distanza che ci divide.
La sua gamba sinistra si posa sulla mia e quella destra e subito dietro di me.
Decido di eliminare ogni tipo di distanza tra noi due, la tiro verso di me finchè si siede sulle mie gambe.
Il bacio non si è mai interrotto.
Le mie mani sono finite sotto la sua maglietta, lei ha la pelle calda e mi rendo conto che, toccandola, fa un sussulto.
''ops, mani fredde'' dico staccandomi dal bacio.
''Non mi importa, toccami'' dice mordendosi di il labbro inferiore.
Le mie dita tracciano piccole carezze sulla sua pelle, sento i suoi nei, le sue piccole cicatrici di cadute fatta da piccola.
Lei mi bacia il collo, lascia piccoli succhiotti come se stesse marcando qualcosa di suo.
Respiro pesantemente. Sto perdendo la testa e il controllo.
Sente che il mio respiro è cambiato ma non smette.
Mi fa poggiare lentamente sullo schienale del divano, assicurandosi che io sia comoda.
Mi sfila la maglietta leggera che avevo addosso per continuare a lasciare i suoi piccoli segni, vicino alla clavicola, sempre più vicino al seno.
Decido di sfilarle la maglietta anche io.
Ha la pelle che profuma di cioccolato. Il bagnoschiuma che usa sempre.
La luce del salotto illumina appena le parti migliori del suo corpo.
Ha il collo da baciare, spalle larghe piene di piccole lentiggini.
Riporto le mani dietro la sua schiena e con un po di timidezza le slaccio il gancio del reggiseno di pizzo nero.
Non glielo tolgo subito.
Lascio che sia lei a mostrarmi la sua pelle.
Toglie prima una spallina, poi l'altra.
Il reggiseno finisce per terra insieme alle nostre maglie.
Prima che qualsiasi cosa potesse succedere, mi alzo, lei cinge le gambe attorno a me, in modo che io possa portarla fino in camera da letto.
Il mio letto è ben fatto, non accendo luci, la luna fuori è abbastanza luminosa.
Lascio leggermente Evelyne, si mette comoda, sono a cavalcioni su di lei.
I pantaloni della tuta sono i prossimi che le sfilo e che mi sfila.
Prendo il controllo della situazione. Comincio a tracciare con piccoli baci tutto il suo corpo.
Fino ad arrivare all'elastico del perizoma che portava.
Metto il dito tra l'elastico e la pelle di Evelyne.
La guardo.
''Posso?'' le chiedo il permesso.
''Devi'' dice ferma.
Gli sfilo via anche l'ultimo indumento che aveva addosso.
Torno a baciarla e la sento sotto di me fremere.
Sa che sto mantenendo il controllo per un motivo.
Perchè se perdo la testa, perdo anche la ragione.
Non dura molto la mia concentrazione perchè lei comincia di nuovo a baciarmi il collo e poi a mordermi l'orecchio.
Socchiudo gli occhi a quella sensazione, le sue mani sono sui miei seni e sento che sta facendo di tutto per farmi cedere.
E alla fine ci riesce.
Con un mezzo sorriso mentre la bacio con più foga la mia mano traccia tutto il profilo del suo corpo.
Mi fermo appena prima della zona pelvica.
Rallento, vado verso la sua zona sensibile e comincio a stuzzicarla.
E' bagnata. Sento Evelyne e il suo respiro è affannato.
''Ti prego'' mi sussurra, poi sento la sua mano sulla mia.
Mi sta supplicando, allora entro dentro di lei. Prima con un dito.
La sua schiena si inarca. I respiri sono irregolari.
Il ritmo lo decide lei, i suoi fianchi si muovo esattamente al ritmo con cui il mio dito entra ed esce.
''Cazzo...'' sospira contro la mia clavicola.
Ho la mente ofuscata, vedere Evelyne così indifesa mi eccitava ancora di più.
Decido di aggiungere un dito.
Questa volta geme.
Le lascio tutto il tempo che vuole ma viene poco dopo.
Il suo corpo si inarca, le coscie si stringono sulla mia mano e mi graffia la schiena.
Mi stendo affianco a lei, la guardo mentre riprende fiato, si mette una mano nei capelli.
La copro, siamo ancora nude, mi metto comoda e rimango a fissare quanto sia bella.
Si gira verso di me, ha le pupille dilatate, le mani le tremano.
''Tu sei folle'' mi dice, penso sia il piacere a parlare.
''E tu sei incantevole invece'' le rispondo io, sistemandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
''Adesso dormi'' continuo.
Le lascio un piccolo bacio sulle labbra.
E aspetto che il respiro le diventi regolare.
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Fragile
RomanceQuesta è la mia storia. Sono Giorgia, 22 anni, un eterna confusa. Ho avuto il cuore spezzato mille volte, sto aspettando che qualcuno raccolga i pezzi e mi aiuti ad essere felice di nuovo.