Appena si accorgono della mia presenza si staccano subito e si girano verso di me.
"Che hai da guardare?" biascica la ragazza. Ha dei lunghi capelli biondi, sicuramente tinti, e ricci. Da come è vestita capisco subito che è la solita ragazza popolare che si crede una reginetta in minigonna e tacchi a spillo. C'è un momento di silenzio.
"Madison, è ora che te ne vada" le dice lui. La ragazza, che a quanto pare si chiama Madison, annuisce e se ne va, lasciandogli un ultimo bacio a stampo. Dopo essersi assicurato che se ne sia andata inizia a parlare.
"Sai che questo è il bagno dei ragazzi, vero?"
"Si, ma a quanto pare lei non lo sapeva" ironizzo "è la tua ragazza?"
"Come mai ti interessa?" chiede maliziosamente. Odio quando la gente risponde a una domanda con un'altra domanda.
Alzo le spalle "Curiosità. Semplicemente non mi sembravi un tipo a cui piacessero delle barbie in minigonna" dico più acidamente di quanto volessi. Lui ridacchia per la mia reazione.
"Madison non è la mia ragazza, è soltanto un passatempo e a lei sembra andare bene così. Forse non è il mio tipo ma sa farmi divertire" usa di nuovo quel tono malizioso che mi da sui nervi.
"Fai come vuoi" questa conversazione non ha senso, non lo conosco neanche e pretendo di sapere se ha una ragazza o no, in ogni caso non sono affari miei.
"Comunque io sono Lucas" tenta di continuare la conversazione
"Clarissa" non so neanche perché gli ho detto il mio nome intero, lo odio.
"Bene Clarissa, ora ti porto in un posto"
"Neanche morta, perché dovrei venire con te dopo averti visto baciare la tua non-ragazza? E poi devo andare a lezione"
"Perché sono l'unico che ti capisce veramente, seguimi"
Le mie gambe iniziano a muoversi automaticamente e seguono il ragazzo che è appena uscito dal bagno e che sta salendo delle scale fino a uscire all'esterno dell'edificio, sul tetto della scuola. Ma che sto facendo? Ci appoggiamo entrambi al muretto e lui si accende una sigaretta.
"Vuoi fare un tiro?"
"Sto bene così, grazie" e invece no. In questo momento avrei proprio bisogno di una sigaretta.
"Avanti, solo un tiro, mica mi offendo"
Non so perché ma mi lascio convincere per la seconda volta in un giorno da questo ragazzo e appoggio le labbra sulla sigaretta, dopodiché inspiro. Una sensazione si riaccende dentro di me e tutto lo stress che avevo accumulato durante la mattinata svanisce. Butto fuori il fumo e Lucas mi guarda soddisfatto.
"Questa è l'ultima volta che mi faccio convincere da te" affermo
"Se lo dici tu" sorride "Allora, come mai ti sei trasferita da Londra fino a un posto banale come l'Australia?"
"Come fai a sapere che vengo da Londra?"
"Le voci qui girano più in fretta di quanto pensi" sorride.
"Invece io credo che tu sia soltanto uno stalker" ridacchio "Ad ogni modo, circa un anno fa mia madre è morta a causa di un incidente e mio padre è caduto in depressione. Un mese fa gli è arrivata una proposta di lavoro qui a Sydney e ha colto l'occasione per ricominciare la sua vita da capo insieme a me. Non dico che voglia dimenticare mia madre, ma io sono l'unica persona che gli è rimasta e per lui l'unica cosa che conta è che io sia felice, e a Londra non sembravo esserlo molto" non so perché ma so che posso fidarmi di lui. Come ha detto prima è l'unico che potrebbe capirmi veramente.
"Non sembri esserlo molto neanche qui"
"Ci vuole un po' di tempo per abituarsi, inoltre sento ancora la mancanza della mia migliore amica" ripenso a Lydia, ripenso alla mia promessa e al fatto che, non so per quale motivo, ho intenzione di mantenerla.
"Eravate molto legate?" non capisco tutto questo interesse alla mia vita di Londra.
"Eravamo, anzi siamo, amiche d'infanzia. Abbiamo la stessa data di nascita solo che io sono più grande di qualche ora, quindi lei è come una sorella minore per me."
Apre bocca per parlare ma viene interrotto dal suono della campanella che annuncia la fine delle lezioni.
"Merda ma è già passata un'ora!" esclamo
"Eh si, a quanto pare ci si diverte molto con me" sorride "vuoi un passaggio per tornare a casa?" idiota.
"Grazie ma preferisco sgranchirmi un po' le gambe. A domani Lucas" lo saluto e scendo dal tetto.
Ormai la maggior parte degli studenti saranno già usciti quindi deduco anche Liv e Alex, almeno ho più tempo per pensare alla scusa da usare con la mia amica sul fatto che ho saltato un'intera ora di lezione, e proprio il primo giorno di scuola!
Mi incammino verso casa e appena varco la soglia realizzo che devo prepararmi da mangiare dato che oggi non c'è stato il pomeriggio.
Opto per un sandwich con uova e bacon, devo pur iniziare ad abituarmi al cibo e alla cultura australiana, inoltre sono molto simili a quelli inglesi.
Dopo aver preparato il mio pranzo salgo in camera e accendo Netflix: mi metto a guardare per la decima volta La casa di carta, la mia serie tv preferita. Prevedo un pomeriggio molto produttivo oggi.
La giornata passa in fretta e la sera decido di fare una videochiamata con Lydia per raccontarle come è andato il primo giorno di scuola. Le racconto di Liv e Alex, del fatto che secondo me sarebbero una coppia perfetta, di Lucas e di come sia riuscito a farmi saltare la lezione di biologia. Le racconto anche della prima volta in cui ci siamo parlati, o meglio, in cui lui ha parlato, ma la mia migliore amica non sembra molto felice ed entusiasta di tutto ciò. Non faccio in tempo a chiederle come sta andando a Londra che mi accorgo che è già mezzanotte passata e domani ho scuola, così la saluto e mi infilo subito nel letto.
Prima di addormentarmi ripenso a quegli occhi di ghiaccio che mi scrutavano e a quelle labbra che di tanto in tanto si mordeva per provocarmi.
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Strangers •l.h.•
FanfictionE se un incontro avvenuto casualmente cambiasse totalmente la vita di una diciassettenne con un disturbo alimentare e istinti suicidi?