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Scendo lentamente le scale nonostante io stia indossando delle scarpe comode. Quando Ashton mi vede chiama subito Luke e mi indica. Appena si gira verso di me resta a fissarmi per circa 5 secondi, così mi giro verso Liv per mascherare l'imbarazzo. Quest'ultima mi sorride e mima un "hai fatto colpo" riferendosi a Lucas, che ha distolto lo sguardo e ora sta parlando con i ragazzi. È già arrivata molta gente.

All'ingresso vediamo Alex e decidiamo di avvicinarci a lui.

"Wow, siete bellissime!" esclama appena ci vede e si ferma a squadrarmi dalla testa ai piedi. "Non pensavo ti piacesse vestirti così, stai davvero bene" continua rivolgendosi a me.

"Che romanticonee" Liv gli da un pugno sul braccio e propone di andare a prendere da bere.

"Io passo" affermo subito per mettere in chiaro. Ho delle brutte esperienze con l'alcol offerto alle feste.

Mentre i miei due amici si dirigono verso la cucina, decido di andare da Lucas e gli altri ragazzi.

"Hey, la ragazza ha deciso di fare più di un salto!" esclama Ashton sorridendomi.

"Già, non ho potuto dire di no alle suppliche di Liv" sorrido a mia volta. Luke è in un angolo che beve una bottiglia di birra, non mi guarda nemmeno. Se continua così sarà ubriaco ancora prima che inizi il concerto. Senza il mio permesso, le mie gambe si muovono nella sua direzione e mi ritrovo di fianco a lui.

"Dov'è la tua amica Madison?" chiedo mimando le virgolette sulla parola "amica"

"Arriverà più tardi per vederci suonare" si limita a rispondere. "Sei venuta davvero solo per mia sorella o era una scusa?" noto un po' di speranza nella sua domanda.

"Diciamo che Liv è riuscita a incuriosirmi più di te, inoltre non potevo lasciarla da sola con un gruppo di uomini" affermo scherzosamente e lui abbassa lo sguardo. Sapevo che non è quello che voleva sentire ma non potevo dirgli di essere venuta solo per lui, ed è questa la verità.

Il resto della serata la passo insieme a quelli che posso considerare miei amici, parlando di qualsiasi cosa ci venga in mente, e io sono riuscita a sciogliermi e a parlare un po' della mia vecchia vita. Verso le 23 i ragazzi salgono su una specie di palco creato da loro e iniziano a suonare un po' di canzoni: devo ammettere che sono davvero bravi. Ashton è un mito alla batteria, Michael e Calum suonano la chitarra e il basso molto bene e Luke ha una voce magnifica. Non pensavo che sapesse cantare così bene, per avere 18 anni, e credo di averlo sottovalutato. Una canzone in particolare attira la mia attenzione, si intitola Jet Black Heart.

Everybody's got their demons
Even wide awake or dreaming
I'm the one who ends up leaving
Make it okay

See a war, I wanna fight it
See a match, I wanna strike it
Every fire I've ignited
Faded to grey

  But now that I'm broken
Now that you know it
Caught up in a moment
Can you see inside?

  'Cause I've got a jet black heart
And there's a hurricane underneath it
Trying to keep us apart
I write with a poison pen
But these chemicals moving between us
Are the reason to start again 

Per tutta la durata della canzone Luke non mi stacca gli occhi di dosso e io faccio lo stesso. Capisco che la sta cantando pensando a me e io la sto ascoltando pensando a lui, come se, per un motivo a me sconosciuto, ce la stessimo dedicando a vicenda. Mi guardo in giro e non c'è traccia di Madison, il concerto è iniziato da ormai mezz'ora quindi penso che non dovrò preoccuparmi per il resto della serata. Appena i ragazzi finiscono di suonare mi precipito all'esterno della casa, non ho mai amato gli ambienti chiusi e con tante persone quindi ho bisogno di prendere una boccata d'aria. Lucas, che mi ha palesemente seguita, si avvicina a me e restiamo in silenzio per qualche minuto, mentre io cerco di riprendermi.

"Allora ti è piaciuto il concerto?" si vede che è già ubriaco.

"Molto, devo dire che siete davvero bravi, secondo me avete un futuro come band" dico sinceramente e questo sembra metterlo di buon umore. "Inoltre, mi è piaciuta in particolare Jet Black Heart. Ha un testo molto bello e significativo e anche il sound non è niente male"

"L'ho scritta io, poco dopo che i miei genitori sono morti" ammette sorseggiando un altro po' di birra.

"Dovresti smettere di bere per stasera, sei già ubriaco"

"Non ti ci mettere pure tu, ci sono già mia sorella e Ashton che mi fanno da genitori protettivi" biascica. Capisco che ormai è troppo tardi per farlo restare un minimo sobrio.

Liv esce a chiamare Luke dicendo che è arrivata Madison e che lo vuole vedere e sembra abbastanza sorpresa quando ci vede insieme. Decido di rientrare anche io e, appena varco la soglia, una secchiata di alcol finisce sul mio vestito, e non solo. Appena riapro gli occhi vedo quell'oca di Madison, sempre in minigonna, che sorride soddisfatta.

"Ti avevo avvisata, Martin" dice semplicemente prima di girare letteralmente i tacchi e andarsene.

Luke è troppo ubriaco per realizzare quello che è appena successo e Liv è l'unica persona intelligente che non si ferma a fissarmi, anzi, mi porta in camera sua per farmi asciugare un minimo e darmi dei vestiti puliti; i capelli, purtroppo, dovrò lavarli domani mattina.

Sono ancora un po' bagnata quando io e la mia amica scendiamo di nuovo per portare Lucas in camera. Decido di andare a prendere un secchio per fargli "smaltire l'alcol" mentre Liv lo mette a letto. Quando sto per uscire dalla camera vengo fermata da una voce dietro di me.

"Clarissa, resta qui un attimo" quando mi avvicino al suo letto lui continua "mi dai un abbraccio?" capisco che è ancora ubriaco quindi non mi stupisco più di tanto. Realizzo la sua richiesta e lo stringo a me in un abbraccio sincero, ammetto che un po' ne avevo bisogno anche io. Dopo esserci staccati noto sul suo polso dei segni rossi abbastanza familiari; appena se ne accorge si abbassa la manica di scatto e si gira dall'altro lato, così decido di non insistere e di uscire da quella stanza.

Strangers  •l.h.•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora