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Trama: Mi chiamo Jessica Fontana, credevo di essere una semplice studentessa al mio ultimo anno di liceo, pensavo di essere "normale", anche se mi piaceva pensare di essere diversa da tutte le altre della mia età. E forse avevo ragione di pensarla in quel modo, dopo ciò che ho scoperto. Ma lasciatemi prima narrarvi la mia storia; divisa tra passato e presente, medioevo e modernità, amore e odio... e tra vita e morta.
Estratto dal capitolo 5: "<<Les ihc iaredrocir e otassap len iarenrot osseda, opemt len otaiggaiv iah ehc enoizanracnier ut, iaredorcir atassap ativ uat alled.>> Scusi potete ripetere? Mio Dio adesso non ho proprio capito niente di niente. Era un incantesimo quello? Credo di sì.
Dalla fronte infatti sento un calore molto caldo espandersi in tutto il mio corpo. Il buio attorno a me sembra volere trascinarmi, esattamente come nei miei incubi d'infanzia. Provo a combattere e ribellarmi ma alla fine si apre un vuoto sotto di me e cado, cado in un abisso profondo e buio, nel mentre davanti a me vedo diverse immagini, come in un film. Il film di una mia vita passata. Vedo me da bambina davanti ad una casa di legno, me che gioco con un cane vicino ad un branco di pecore, me addormentata mentre una donna mi accarezza la fronte piena di sudore. Chi è quella donna? Perchè siamo vestite in quel modo? Come in quei film medievali, dove i contadini sono sempre vestiti di stracci. La casa dove abita la me di quel periodo è molto piccola e poco arredata, amplificando la povertà che c'è in uel posto.
Sento poi di nuovo lo stesso calore caldo, mi brucia dentro, dalla testa alle dita dei piedi, corre veloce nelle mie vene. Chiudo gli occhi, stanca di ribellarmi e mi lascio cadere nell'abisso dei miei ricordi.
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