I Always Knew

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"I try my best to unwind | Nothing on my mind but you | Oblivious to all that I'll owe | I'm hanging on to what I don't know"

The Vaccines. I Always Knew




Ufficio di Jacob, Conduit St., Londra, 21 agosto.

Ore 2:56 PM

I quattro membri degli Shards erano seduti su divano e poltrone dello studio di Jacob, posto che sembrava uscito da alcune delle migliori riviste di design. Il loro scenografo e amico sarebbe arrivato a breve e non da solo. Amelia, infatti, aveva raggiunto Londra quella mattina e si sarebbe incontrata con gli Shards proprio lì, dove loro stavano aspettando. Era un'altra bella giornata su Londra; mite e soleggiata. I quattro ragazzi si stavano perdendo in chiacchiere, parlando del più e del meno, ma Ewan era meno partecipe del solito. Pensava ad Amelia e al fatto che l'avrebbe rivista a breve. Ne era contento. C'era qualcosa, in quella ragazza, che lo attraeva in modo particolare. Forse era la sua bellezza insolita, con quel viso dai tratti particolari delineati dal buon uso del trucco; o forse erano i suoi modi di fare, timidi in un momento e spigliati in quello successivo. Magari era il suo abbigliamento, le magliette delle band che ascoltava infilate nei pantaloni a vita alta. Non sapeva cosa fosse, ma era chiaro che qualcosa in quella ragazza lo attirava a sé. Era molto più probabile che fosse tutto dovuto al modo in cui ai erano conosciuti, al fatto che lei - prima ancora di incontrarla dal vivo - era stata un suo pensiero fisso per cinque mesi, e che il loro primo scambio di sguardi era avvenuto alla fine di un concerto fatto apposta per trovarla e dopo una pioggia di coriandoli colorati. Amelia sembrava uscita da una delle sue canzoni e lui era sempre stato certo di scrivere di persone inesistenti, fiabesche.

«Allora, che ti ha detto a riguardo? È contenta?»

La voce di Chris arrivò con un po' di ritardo a Ewan. Il cantante alzò gli occhi sul suo tastierista, comprendendo solo in quel momento che questi stava parlando con lui. «Cosa?»

«Sempre fra le nuvole, eh?» lo punzecchiò in modo amichevole Chris.

«Chissà a chi pensava» intervenne sornione Chase, che per una volta alludeva esattamente alla persona a cui stava pensando Ewan.

«Dai, smettetela di fare i deficienti» rise il cantante. «Cos'è che hai chiesto?»

«Ti ho chiesto se è contenta di lavorare con noi.»

Sebbene il soggetto non fosse stato nominato era piuttosto semplice per Ewan capire a chi stava alludendo. «Non ci siamo sentiti da quando è tornata a Glasgow» tagliò corto, senza scendere in ulteriori dettagli, come il fatto che non si erano mai sentiti in generale. Di solito raccontava tutto ai suoi amici, ma per amor proprio, almeno quella volta, decise di sorvolare sulla faccenda.

«Chissà, sarà emozionata» pensò Chase a voce alta. «Siamo il suo gruppo preferito, no? Dev'essere una bella emozione lavorare con la propria band preferita.»

«A me era parsa molto professionale la volta scorsa» intervenne Trent, alludendo alla prima riunione che avevano svolto tutti insieme.

«Certo che è una bella coincidenza. La stessa ragazza che ti fa recapitare quel fantomatico disegno ha lo stile che stiamo cercando per le grafiche nuove. Suona come la trama di un film» osservò Chris.

Amelia's scribbleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora