[10] la verità

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Dolci Peccati ;;
jungkook + taehyung

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Erano passati un paio di giorni dalla lite pesante avvenuta tra i due coniugi: non avevano completamente risolto, ma qualche parola riuscivano a scambiarsela senza urlarsi contro o buttarsi pentole piene di cibo dietro. Taehyung aveva pensato al momento in cui avrebbe dovuto svelare tutta quella farsa, ma di certo non se lo immaginava così. Credeva che si sarebbero allontanati col tempo, lui e Yoongi, non che avrebbero litigato così pesantemente da distruggere sette anni di matrimonio tutto in una volta.
E ora stava lì, seduto, a mangiucchiarsi le unghie per la troppa ansia: proprio suo marito – che era seduto davanti a lui, serio e intoccabile, sembrava che non pensasse niente, ma Taehyung lo sapeva bene che era proprio tutto il contrario – gli aveva esplicitamente chiesto di sedersi un attimo per parlare.
Ha capito tutto. E stavolta non sperava che non fosse così, perché ne era proprio certo.
«Lo so che mi tradisci» boom, dritto al punto. Taehyung stese le braccia e poggiò le mani sulle sue cosce, abbassando lo sguardo.
Chi tace acconsente. «Mi spiace» fu l'unica cosa che riuscì a dire, ma nonostante la sua posizione da cucciolo bastonato non gli veniva neanche da piangere. «Posso sapere il perché?» il suo tono di voce si addolcì, e in quel momento davvero non seppe cosa prendeva a suo marito: perché quasi cercava di rassicurarlo quando aveva praticamente capito che gli metteva le corna?
Taehyung non rispose. Non ci riusciva, era come se la sua testa fosse andata in black out e avesse smesso di pensare. Neanche se lo ricordava perché lo aveva fatto.
Ma c'era un perché? Jungkook gli piaceva e basta, per questo è successo.
«Tae, l'ho capito nell'ultimo mese e qualche giorno fa, quando abbiamo litigato, ti ho sentito borbottare il suo nome, quindi ne ho avuto la conferma, ma sono sicuro che va avanti da molto più tempo. Puoi dirmelo, per favore?» e ancora che si rivolgeva a lui come se fosse un bambino introverso che non aveva voglia di parlare. Avrebbe dovuto urlargli contro di essere una puttana, perché invece non lo faceva?
«Due anni» quello se lo ricordava, non seppe come ci riuscì, ma se lo ricordò e lo disse.
«Complimenti» disse ironico il maggiore, facendogli un piccolo applauso. Il silenzio riecheggiò nella stanza, il castano non sapeva che fare mentre sembrava che il gatto gli avesse mangiato la lingua e Yoongi, semplicemente, si stava prendendo il suo tempo per metabolizzare la cosa. Insomma, che un partner tradisca il proprio da due anni non è una cosa che a qualcuno piacerebbe sentire tutti i giorni.
«Perché?» domandò ancora, voleva saperlo, ne aveva il diritto. «C'è qualcosa che ho fatto di sbagliato? Ammetto di essere spesso di cattivo umore ultimamente, ma se va avanti da due anni...»
Taehyung scosse il capo, «non hai fatto niente due anni fa che mi abbia potuto spingere a fare quello che ho fatto.»
«E allora perché?» domandò, ma l'unica cosa che ottenne fu soltanto il castano che si stringeva nelle spalle. «Da quanto tempo non provi più niente per me, Taehyung?»
«Sta' zitto, Yoongi» sussurrò, davvero non ce la faceva più a reggere quella conversazione.
«Non puoi dirmi di stare zitto, devo sapere!» iniziò ad urlare, e Taehyung disse finalmente reagisce. «Perché non ti arrabbi? Perché non mi dici che sono una puttana da quattro soldi, eh? Perché sei così fottutamente calmo quando hai scoperto che ti faccio le corna da due anni?!» urlò, alzandosi in piedi per spingerlo indietro. «Rispondimi, adesso.»
«No, tu rispondimi adesso!»
«Non posso incazzarmi con te se ho fatto praticamente la stessa cosa, cazzo!» sbraitò Yoongi, facendo sbarrare gli occhi al castano, che indietreggiò fino a sentire la sedia lungo le gambe. Si sedette, continuando a fissare interdetto suo marito: anche lui aveva un altro? Chi era? Come lo aveva conosciuto? Perché lo aveva fatto? Da quanto andava avanti?
Taehyung era scosso, e solo ora poteva capire cosa frullava nella testa di Yoongi.
«Perché?» chiese il minore, e il biondo si sedette, ma non prima di aver sbuffato. «È successo solo una volta, ed è stato quando mio padre è stato operato. Ero così arrabbiato e frustrato perché tu dicevi di essere sempre stanco e non mi sei neanche stato vicino- neanche a mio padre! Sono andato in un pub e un ventenne mi si è avvicinato, ma è stata solo quella volta! Mi spiace sul serio, Taehyung, ma ora devi dirmelo anche tu» farfugliò l'ultima parte, voltando lo sguardo altrove. Aveva sbagliato anche lui, e ne era consapevole.
«Un ventenne... Yoongi, hai il doppio dei suoi anni.»
«Lo so, Tae, lo so.»
Spinto da chissà cosa, Taehyung si mise a raccontare tutto: «Due anni fa mi si è presentato quest'uomo più piccolo di me di soli due anni. È venuto al bar per fare colazione, era nuovo nell'azienda accanto. Ti ricordi quando ti chiamai per farmi venire a prendere ma tu non sentisti il telefono?» il maggiore annuì, «non è stato un collega a darmi un passaggio, ma lui.»
«Quindi il collega a cui dovevi badare il bambino era lui, no?»
«Già, era lui. Sua moglie fa spesso viaggi di lavoro e lui mi disse che aveva bisogno di una babysitter per suo figlio, ed io mi sono offerto perché amo i bambini così tanto...» abbassò il capo, quasi gli venne da sorridere pensando a Shin e a come era cresciuto. «È sposato con una donna che tradisce con un uomo? Wow, siete davvero impressionanti.»
Il minore lo ignorò, continuando il suo discorso: «Abbiamo passato una bella giornata io e il bambino, poi l'ho messo a dormire e lui mi ha pregato di restare un altro po'. Mi si è messo davanti con solo i pantaloni della tuta addosso e poi neanche mi ricordo come è successo che mi ha baciato nonostante in un primo momento avessi voluto fermarlo.»
«Perché non l'hai fatto?»
«Perché alla fine mi attraeva...» mormorò, i sensi di colpa si stavano facendo sentire durante tutto il corso della storia.
«Continua.»
«L'abbiamo fatto, e poi è iniziato tutto, Yoon. Ma giuro che io non l'ho fatto perché ho smesso di amarti.»
«Questo magari all'inizio, ma ora? Ora mi ami, Taehyung?» disse Yoongi. «Non lo so, Yoon» era così difficile dirgli la verità, gli stava mentendo ancora. «Hai intenzione di lasciarmi?» domandò il castano, ma Yoongi scosse la testa. «Non voglio perderti, possiamo ancora salvare il nostro matrimonio, Tae...» mormorò, avvicinandosi a lui per baciarlo. Il minore non cercò di respingerlo, anzi, ricambiò e avvolse le braccia attorno al suo collo, si alzò in piedi e iniziò ad indietreggiare per salire in camera da letto, d'altronde sapeva cosa intendesse Yoongi per salvare il nostro matrimonio.
Si fece spogliare e spogliò senza problemi, si sdraiò nudo sul suo letto e aspettò che Yoongi entrasse in lui.
Aveva detto a Jungkook di non amare suo marito, ma ora ci stava facendo sesso e stava pure godendo. Solo dopo due anni iniziò a farsi schifo, solo quando si stava facendo fottere da suo marito dopo avergli detto tutto lo schifo che aveva fatto iniziò a capire che era stato solo una grandissima troia che – non sapendo chi scegliere – si era tenuto entrambi.
Yoongi venne dentro di lui con un forte orgasmo, si avvicinò al viso sudato e gli chiese il suo nome, anche se già lo sapeva.
«Jungkook» rispose, e poi venne.

DOLCI PECCATI // KOOKV (#Wattys2019)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora